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Opera d'arte resurrezione e discesa agli inferi/ episodi del Nuovo Testamento a Firenze

L'opera d'arte resurrezione e discesa agli inferi/ episodi del Nuovo Testamento - codice 09 00742635 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
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bene culturaleicona
soggettoresurrezione e discesa agli inferi/ episodi del Nuovo Testamento
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00742635
localizzazioneToscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
datazionesec. XVII seconda metà; 1650 (post) - 1699 (ante) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito russo(analisi stilistica)
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 31, largh. 27,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola intera con due listelli trasversali a incastro. Doppio incavo profondo, sguscio a spigolo morbido, non si rileva presenza di tela preparatoria.Soggetti sacri. Personaggi: Cristo; Adamo; Eva; Dio; Isacco; Abramo; Giacobbe; Elia; Enoh; Madonna; Maria Maddalena; Maria di Magdala; Maria di Giacomo; san Pietro; san Giovanni; san Tommaso. Figure: angeli; satana; mirofore; giusti; soldati; profeti; buon ladrone; ancelle; apostoli. Figure maschili. Figure femminili. Allegorie-simboli: colomba dello Spirito Santo. Paesaggi: veduta di città; monti; lago; mura; torri. Animali: asino. Oggetti: lino; bende; croce; letto; corone. Piante: alberi.
notizie storico-criticheIl pannello centrale dell'icona raffigura la Resurrezione e discesa agli inferi, e soggetti complementari tratti dagli apocrifi. L'icona è corredata lungo la cornice da 16 scene evangeliche. Al centro è rappresentato Cristo glorioso, ritto sulle porte divelte dell'inferno mentre trae dagli abissi infernali Adamo, Eva e gli altri giusti dell'Antico Testamento; gli angeli che avanzano verso le porte serrate dell'inferno; gli angeli che incatenano Satana; il paradiso con la raffigurazione del buon ladrone con la croce presso le porte dell'Eden. A sinistra, una sotto l'altra, sono raffigurate la Crocifissione, il Compianto di Cristo morto e la Resurrezione, a destra l'Ascensione, l'Incredulità di Tommaso e l'Apparizione dell'angelo alle Mirofore. In alto, al centro appare la raffigurazione della Trinità con Dio Padre nei sembianti di un vegliardo, Cristo assiso alla destra del Padre in vesti regali e lo Spirito Santo in forma di colomba in mezzo ad essi. Le scene lungo la cornice rappresentano: 1. Apparizione di Cristo ai discepoli in Galilea dopo la Resurrezione; 2. e 3. Apparizione dell'angelo alle Mirofore e l'Apparizione di Cristo a Maria Maddalena; 4. Pietro, Giovanni e Maria Maddalena al Sepolcro del Signore; 5. Apparizione di due angeli a Maria Maddalena; 6. Apparizione di Cristo agli apostoli dopo la Resurrezione; 7. Condivisione del pane con i discepoli; 8. Apparizione di Cristo agli apostoli dopo la Resurrezione; 9. Incredulità di Tommaso; 10., 11. e 12. Apparizione di Cristo agli apostoli sul lago di Tiberiade; 13. Proclamazione della missione di san Pietro; 14. Proclamazione della missione di san Pietro; 15. Ascensione del Signore; 16. Ritorno della Madre di Dio e degli apostoli dal Monte degli olivi; permanenza della Madre di Dio e degli apostoli a Gerusalemme. Le scene raffigurano gli avvenimenti collegati alla Resurrezione di Cristo e alle sue apparizioni agli apostoli. Tuttavia la scelta e la sequenza dei soggetti non si fondano sul racconto evangelico, ma sulle sue interpretazioni in vari testi liturgici e nell'Ordo. Fra questi sono in particolare evidenza il mattutino domenicale del Vangelo nel servizio del triduo pasquale e anche il ciclo di undici Vangeli mattutini domenicali e i corrispondenti esapostilarii (canti di chiesa che si cantano nel mattutino della domenica e di altri giorni di festa dopo il canone, al posto dei lucernarii in uso nei giorni normali), che si leggono dalla settimana di Tutti i Santi. Così la prima scena descrive la lettura del Vangelo nel mattutino durante la settimana di Tommaso (la seconda settimana dopo la Pasqua) e la prima degli undici brani del Vangelo mattutino delle domeniche del periodo pasquale, la seconda la lettura del Vangelo mattutino nella settimana delle Mirofore (terza settimana dopo la Pasqua), la terza, la lettura del Vangelo mattutino nella settimana del paralitico (la quarta domenica dopo la Pasqua). La quarta è la lettura del Vangelo mattutino nella settimana della Samaritana (la quinta domenica dopo Pasqua) e la quarta dei Vangeli mattutini, la quinta è la lettura del Vangelo mattutino nella settimana del cieco (la sesta settimana dopo Pasqua). La sesta e la settima scena corrispondono al sesto Vangelo mattutino domenicale e al sesto esapostilario. Il settimo e l'ottavo Vangelo mattutino domenicale non vengono qui illustrati, probabilmente perché i loro soggetti - l'Arrivo al sepolcro di Pietro e Giovanni (Giovanni 20: 1-10) e l'Apparizione di Cristo a Maria Maddalena (Giovanni 20: 11-18) - esistono già nella seconda, terza e quarta scena. L'ottava e la nona scena illustrano il Vangelo mattutino della nona domenica, mentre la decima, l'undicesima e la dodicesima scena - della decima. In fine la tredicesima e la quattordicesima scena corrispondono all'undicesimo esapostilario e all'undicesimo Vangelo domenicale. Gli ultimi due soggetti nel registro inferiore delle scene ci fanno tornare al ciclo liturgico del triduo pasquale. L'esempio più antico di questo programma iconografico insolito e complesso risale al XVII secolo ed è l'icona della Resurrezione e discesa agli inferi della scuola Stroganov nella raccolta della Galleria d'arte di Perm. La composizione e la sequenza dei soggetti in ambedue le icone sono praticamente identici, e questo permette di supporre che essi ripetano un modello comune che non è arrivato sino a noi. L'insieme delle tecniche pittoriche abbastanza semplificate e standardizzate era tipico della produzione di massa delle botteghe iconografiche russe nel XVII secolo. E' da notare che anche Marcucci nella sua pubblicazione ha datato l'icona al XVII secolo, ma non l'ha potuta attribuire ad alcuna scuola a causa della 'qualità molto bassa' della pittura.
bibliografiaBettini S.( 1940)pp. 38, 90, n. 7; Marcucci L.( 1958)p. 109, n. 83; Oriente Occidente( 2004)pp. 51, 56, 68-69
definizioneicona
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nersesjan L.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Sacco A. M. (2009)
anno creazione2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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