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Opera d'arte Dormizione della Madre di Dio a Firenze

L'opera d'arte Dormizione della Madre di Dio - codice 09 00742665 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
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bene culturaleicona
titoloDormizione della Madre di Dio
soggettotransito della Madonna
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00742665
localizzazioneToscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 (post) - 1749 (ante) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito moscovita(analisi stilistica)
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 35.6, largh. 29.8,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola intera con due listelli in alto e in basso, senza incavo. Non si nota presenza di tela preparatoria. Levkas.Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Cristo; Dio; Arcangelo Michele; Jeofania; san Pietro; san Paolo; san Giovanni; san Luca; sant'Andrea; san Bartolomeo; san Tommaso; san Matteo; san Marco; san Simone; san Giacomo; san Filippo. Figure: apostoli; angeli; diacono; donne; santi. Abbigliamento: all'antica. Oggetti: catafalco. Architetture: edifici. Allegorie-simboli: animula della Madonna; (Spirito Santo) colomba.
notizie storico-criticheL'iconografia della Dormizione si venne formando nell'arte bizantina intorno al X-XI secolo sulla base di una serie di testi apocrifi. Un considerevole influsso sulla raffigurazione fu esercitato dai canoni della festa, composti da Giovanni Damasceno e Cosma di Maiuma nell'VIII secolo. Nell'arte bizantina e russa antica si conoscono alcune varianti iconografiche del soggetto, come quella della Dormizione della Madonna "con le nubi". Secondo gli apocrifi, dopo l'apparizione a Maria dell'arcangelo Gabriele con la notizia della morte imminente, i discepoli di Cristo, che stavano predicando il Vangelo alle estremità della terra, furono miracolosamente trasportati dagli angeli sulle nubi a Gerusalemme, nella casa di Giovanni apostolo, dove viveva la Vergine. Una caratteristica dell'icona in esame è la disposizione delle figure degli apostoli in volo ai lati della raffigurazione centrale, quasi si trattasse delle scene laterali di un'icona agiografica, e non nella sua parte superiore, come nella maggior parte delle icone di questo soggetto. La scena della punizione dell'Arcangelo Michele a Teofania è collocata separatamente in una cornice ovale. Se di solito questo soggetto era rappresentato da due figure nella parte inferiore della composizione dell Dormizione, in questa icona invece vi è raffigurata la traslazione del feretro col corpo della Madre di Dio da parte degli apostoli da Gerusalemme al Getsemani. La decisione di dare risalto ai due soggetti mediante scene a sè stanti fu probabilmente dovuta all'influsso di ampi cicli dedicati alla Dormizione della Madre di Dio nella pittura di icone e nella pittura monumentale del tardo medioevo. La scena dell'Incoronazione di Maria da parte della Santissima Trinità, nella parte superiore della composizione, è un soggetto, mutuato dalla pittura dell'Europa occidentale, che ebbe grande diffusione nell'arte russa dal XVII secolo e in parte sostituì la raffigurazione più tradizionale dell'Assunzione della Madonna. Marcucci, come già Bettini, ha attribuito la tavola alla scuola Stroganov, datandola al XVII secolo. Tuttavia le caratteristiche stilistiche ne determinano l'appartenenza alla pittura d'icone di provincia del secondo quarto del XVIII secolo, legata alla tradizione artistica del tardo XVII secolo. Inoltre il suo stile si distingue per le notevoli mutuazioni dalla pittura barocca, come testimonia prima di tutto la composizione del pannello centrale: la precisa gerarchia dei soggetti e il carattere emblematico delle raffigurazioni. La forma elaborata delle cornici dorate delle scene, con il disegno nero dei dettagli decorativi, trova analogie nelle altre icone della raccolta della Galleria dell'Accademia. Alcuni tratti dello stile di quest'icona trovano analogie con altre opere della collezione: in particolare il colorito, costruito su accordi di rosso, ocra e quasi nero, con tratti di biacca e di oro, ma anche una stessa maniera di dipingere i volti, caratteristica dell'icona dell'"Esamerone", della "Resurrezione Discesa agli inferi, con le feste", del "Natale di Cristo", del "Il Martire Giovanni il Soldato, con scene della vita" e di due icone dei "Menologi per tutto l'anno". Tuttavia, neanche le strette analogie con le opere sopra citate consentono di supporne l'esecuzione da parte di uno stesso artista.
bibliografiaBettini S.( 1940)pp. 38, 91, n. 16; Marcucci L.( 1958)p. 96, n. 42; Oriente Occidente( 2004)pp. 59, 94-95
definizioneicona
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Gladyševa E.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Sacco A. M. (2009)
anno creazione2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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