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Opera d'arte A sera di Bezzi Bartolomeo (Fucine, Trento, 1851/ Clès, Trento, 1923), a Roma

L'opera d'arte A sera di Bezzi Bartolomeo (Fucine, Trento, 1851/ Clès, Trento, 1923), - codice 12 00828289 di Bezzi Bartolomeo (Fucine, Trento, 1851/ Clès, Trento, 1923), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, deposito
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
titoloA sera
soggettoveduta cittadina
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00828289
localizzazioneRM, RomaViale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, deposito
datazionesec. XIX ; 1890 - 1890 [data]
autoreBezzi Bartolomeo (Fucine, Trento, 1851/ Clès, Trento, 1923),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 95, largh. 105,
condizione giuridicaproprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiveduta della Riva delgi Schiavoni di Venezia dal mare
notizie storico-criticheIl dipinto raffigura la luna che si riflette sul bacino di San Marco a Venezia all'altezza della Riva degli Schiavoni, identificabile dalla chiesa di Santa Maria della Pietà caratterizzata dalla finestra termale sul fianco. Esso testimonia il rapporto del pittore con Venezia, le cui vedute erano già predilette dal pittore nel 1884, quando con l'opera "Acqua morta" - una veduta di venezia che sottolinea il carattere insalubre dei suoi canali, all'infuori delle solite vedute trionfali del Canal Grande - vinse il premio Principe Umberto a Brera. Il legame del pittore con Venezia si rafforza a partire dallo stesso 1890, in seguito al suo trasferimento in laguna da Verona, dove strinse amicizia con Favretto e Fragiacomo, che influirono, soprattutto il secondo, sulla sua pittura. Nel lungo soggiorno veneziano Bezzi si adoperò, collaborando con Selvatico, Fradeletto e De Maria, per la creazione dell'Esposizione Internazionale di Venezia, mentre su influenza dei paesaggisti simbolisti veneziani si apriva ad un paesaggio in chiave lirica ed evocativa che giunse ai primi del Novecento a toni foschi e crepuscolari.
bibliografiaBattisti( 1933)p. 476; Fleres( 1932)p.20; Colasanti( 1923)p.21; Bénédite( 1915)p.504; Callari( 1909)p. 293; Bucarelli( 1951)p.50; Wenter, Maroni( 1956)pp. 38, 45; Marini( 1967)ad vocem; Bucarelli( 1973)p.42, 129; Lafranconi( 2006)n.13.1, p.299.
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Frezzotti, S.
anno creazione2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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