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Opera d'arte Paesaggio classico di Paresce Renato (Carouge (Svizzera) 1886 - Parigi 1937), a Roma

L'opera d'arte Paesaggio classico di Paresce Renato (Carouge (Svizzera) 1886 - Parigi 1937), - codice 12 00491061 di Paresce Renato (Carouge (Svizzera) 1886 - Parigi 1937), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala espositiva - Sala 25 Valori Plastici - Novecento
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloPaesaggio classico
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00491061
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala espositiva - Sala 25 Valori Plastici - Novecento
datazioneXX ; 1925 - 1925 [data]
autoreParesce Renato (Carouge (Svizzera) 1886 - Parigi 1937),
materia tecnicaolio su compensato
misurealt. 72.5, largh. 92,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticipaesaggio: alberi; case; montagne; lago.
notizie storico-criticheRenato (René) Paresce si formò nella tradizione post-macchiaiola toscana, nutrito anche del "cézannismo" che caratterizzava parte di quella cultura all'inizio del secolo. A partire dai primi anni dieci si trasferì a Parigi entrando in contatto con i circoli avanguardistici, in particolare del cosiddetto "cubismo dei cubisti" (Gris, Leger, Metzinger), approfondendo allo stesso tempo lo studio di Cézanne e Derain, che lo portarono a rompere con la sua formazione. Intorno al 1924, dopo aver accolto anche alcune lezioni del cubismo sintetico, l'artista aderì al generale clima di "rapelle à l'ordre" e in particolare alla declinazione italiana di esso, che volge lo sguardo alla tradizione, avvicinandosi nella fattispecie al "Realismo magico", dipingendo opere apparentemente in contrasto con le sue precedenti convinzioni anti-imitative e anti-naturalistiche. Il dipinto in esame - esposto nel 1926 alla I mostra del Novecento a Milano - rappresenta un esempio paradigmatico dell'arte dell'artista in quegli anni. Dal 1925 al 1928, in particolare, l'artista attua una sorta di sintesi tra la scelta di soggetti e composizioni "classiche" (recuperando ad esempio, come in questo caso, il paesaggio con gruppi di alberi come quinte scenografiche), e una forma che, seppure molto finita, si richiama a prospettive e scomposizioni di natura cubista. "Paesaggio classico", come suggerisce Stefania Frezzotti, 'è un divertissement intellettuale sul paesaggio "ideale" da Poussin a Corot' (cfr. Frezzotti 2005) che sembrerebbe porsi in relazione con un opera in collezione privata "Paesaggio romantico" dove, a essere rivisitato, è il paesaggio "reale" (ibidem). Il rapporto tra reale/ideale/pittura su cui Paresce riflette in quegli anni, lo porta ad indagare il paesaggio anche attraverso la fotografia che tuttavia non è mai strumento preparatorio per i suoi dipinti di analogo soggetto. Gli intimi e delicati accordi cromatici dei suoi paesaggi, come in questo caso, vogliono sottolineare la loro distanza dal reale: essi sono paesaggi evocati dalla pittura, illuminati di una luce irreale, fredda, nordica che cristallizza la composizione che viene raggelata. Stilisticamente sono ancora evidenti retaggi cezanniani e cubisti, a tratti persino naif, ma è evidente come in realtà l'artista si dimostri sensibile, come detto, al "realismo magico", che lo porta a distillare gli oggetti e a ricomporre le forme che in epoca precedente aveva scomposto su esempio del cubismo.
bibliografiaFerrario( 1999)p. 36, fig. n.4; Ferrario( 2000)pp. 38-39; Frezzotti( 2005)n. 13.22, p. 184
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Spinazzè S.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Mantura B.Frezzotti, S.
anno creazione1996; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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