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Opera d'arte Una pineta a San Rossore di Benassai Giuseppe (Reggio Calabria 1835/1878), a Roma

L'opera d'arte Una pineta a San Rossore di Benassai Giuseppe (Reggio Calabria 1835/1878), - codice 12 00491518 di Benassai Giuseppe (Reggio Calabria 1835/1878), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti 131
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloUna pineta a San Rossore
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00491518
localizzazioneRM, RomaViale delle Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti 131
datazioneXIX ; 1863 - 1870 [analisi stilistica]
autoreBenassai Giuseppe (Reggio Calabria 1835/1878),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 34.7, largh. 70.3,
condizione giuridicaproprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticipaesaggio toscano con pini e buoi
notizie storico-criticheGiuseppe Benassai, di origine calabrese, si allontanò dal regno di Napoli nel 1857 per raggiungere Roma, forse in seguito a problemi di ordine politico. Nell'Urbe entrò in contatto con Nino Costa e con Achille Vertunni; negli anni romani fu influenzato dal paesaggismo classico riletto in chiave moderna di quest'ultimo, rimanendo suggestionato dalla "Pia de Tolomei" (1853-54) e producendo una serie di opere ad esso ispirate. Anche le vedute dell'agro romano, dipinte in quegli stessi anni, risentono dell'influenza del pittore napoletano e dimostrano la contiguità dei due artisti.Il trasferimento a Firenze, collocabile nel 1863, coincise con la conoscenza della pittura macchiaiola al Caffè Michelangiolo che portò il pittore a realizzare una serie di lavori incentrati su tematiche affini a quelli dell'esperienza romana e in continuità con essi, ma con rinnovata attenzione alla luce naturale. In questo contesto Benassai, con un'accezione personale della poetica della macchia volta a ricreare l'armonia della natura, dipinse "Una pineta a San Rossore", considerato il suo capolavoro per sapienza compositiva e per uso del colore. La modulazione di toni del verde (da quello cupo delle fronde, a quello acido e tendente al giallo dell'erba), infatti, è orchestrata in maniera armonica e razionale, tanto da apparire quasi come una composizione musicale e poetica sulle variazioni di quel colore (Durbè 2003, p. 82); allo stesso modo, la posizione dei buoi all'interno della composizione è perfettamente bilanciata e ritmata (ibidem).La datazione dell'opera è da riferire al periodo trascorso dall'artista nell'ambiente fiorentino, fra il 1863 e il 1870, poiché dopo tale data il pittore si dedicò prevalentemente alle arti industriali e alla pittura su ceramica; Durbè tuttavia restringe il periodo al biennio 1867-65 per motivazioni strettamente stilistiche. È verosimile, inoltre, che il dipinto sia identificabile con quello intitolato "Campagna con buoi (San Rossore)" esposto postumo nel 1879 alla Mostra della Società Promotrice di Torino (cfr. Di Majo 2006). In seguito, nel 1896, il dipinto fu acquistato dallo Stato forse per via del soggetto che ritraeva una porzione della tenuta nel pisano passata dopo l'Unità d'Italia ai Savoia (cfr. Ibidem).
bibliografiaValente( 1993)pp. 99-100; Durbé( 2003)pp. 82, 92; Di Majo( 2006)n. 10.1, p. 258
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale delle Belle Arti 131
ente schedatoreS 51
ente competenteS 51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bertozzi F.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1997; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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