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Opera d'arte scena di sacrificio di Meldolla Andrea detto Schiavone (1510-1515 ca./ 1563), a Torino

L'opera d'arte scena di sacrificio di Meldolla Andrea detto Schiavone (1510-1515 ca./ 1563), - codice 01 00350763 di Meldolla Andrea detto Schiavone (1510-1515 ca./ 1563), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoscena di sacrificio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00350763
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XVI secondo quarto; 1525 (post) - 1549 (ante) [analisi stilistica]
autoreMeldolla Andrea detto Schiavone (1510-1515 ca./ 1563),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurecm, alt. 28, largh. 107,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiCornice del XVII secolo.PERSONAGGI: contadini; fanciulle. ANIMALI: buoi; giovenche. PAESAGGIO. ARCHITETTURE: tempio
notizie storico-criticheNel 1635 è menzionato dall’inventario Dalla Cornia nella Guardaroba di Palazzo Reale come una buona copia antica da Tiziano (Pinto, 1994). Nella Galleria Reale non era esposto e le sue tracce si persero per tutto il corso dell’Otto e Novecento. Era in origine un fronte di cassone rappresentante una scena non ancora identificata con precisione, ambientata in un paesaggio agreste con un tempio a colonne, popolato da contadini che offrono buoi e giovenche a due fanciulle, delle quali una incoronata. Si può pertanto accostare a un filone della produzione artistica già praticato dallo Schiavone nella bottega di Bonifacio de’ Pitati e destinato all’esecuzione di opere ornamentali (cassoni, fregi incassati o quadri dipinti da riporto), particolarmente diffuse nelle case veneziane sin dall’epoca precedente. Tali prodotti furono spesso il frutto di collaborazioni fra il pittore e il giovane Jacopo Tintoretto agli esordi della sua carriera, ma interessarono soprattutto la pittura dell’olandese Lambert Sustris e persino quella di Paolo Veronese (cfr. Couilleaux, 2009). Le figure di proporzioni allungate e la foggia degli abiti riconducono allo stile dell’artista dalmata attorno al quinto decennio del XVI secolo, palesando generiche affinità con i sei cassoni di argomento mitologico e veterotestamentario di Hampton Court (cfr. Richardson, 1980, nn. 264-270).
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Moncalieri
altre attribuzioniVecellio Tiziano (copia da)
bibliografiaRichardson, Francis Lee( 1980)nn. 264-270; Guide brevi della Galleria Sabauda. Primo settore. Collezioni dinastiche: da Emanuele Filiberto a Carlo Emanuele I 1550 c. - 1630( 1991)p. 37; Pinto, Sandra (a cura di)( [1994])p. 30; Couilluaux, Benjamin( 2009)
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzovia XX Settembre, 86
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Accornero, Chiara; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithMoratti, Valeria
anno creazione2012
latitudine45.073139
longitudine7.684548

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