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Opera d'arte San Paolo di Simone da Firenze (notizie prima metà del sec. XVI), a Matera

L'opera d'arte San Paolo di Simone da Firenze (notizie prima metà del sec. XVI), - codice 17 00167121 di Simone da Firenze (notizie prima metà del sec. XVI), si trova nel comune di Matera, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Palazzo Lanfranchi, Via Ridola, 45, Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata, primo piano, sezione Arte Sacra
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bene culturalescomparto di polittico
soggettoSan Paolo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco17 00167121
localizzazioneItalia, Basilicata, MT, MateraVia Ridola, 45
contenitorepalazzo, museo, Palazzo Lanfranchi, Via Ridola, 45, Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata, primo piano, sezione Arte Sacra
datazionesec. XVI ; 1530 (post) - 1540 (ante) [analisi stilistica]
autoreSimone da Firenze (notizie prima metà del sec. XVI),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurealt. 175, largh. 76.5,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Soprintendenza PSAE Basilicata
dati analiticiSan Paolo è raffigurato in piedi con capelli castani disposti a ciocche, f olti baffi che si confondono nella lunga barba, bocca socchiusa. Ha la tes ta leggermente all'indietro e inclinata alla sua sinistra e lo sguardo riv olto verso l'alto. Indossa una tunica scura ed è avvolto in un ampio mante llo rosso. Con la destra regge la spada, suo classico attributo. Il Santo, di cui si intravedono i piedi scalzi, poggia su una base con targa mistil inea. Fondo dorato.Personaggi: San Paolo. Attributi: (San Paolo) spada. Abbigliamento: mantel lo; tunica.
notizie storico-criticheLa tavola in esame proviene dall'Abbazia di S. Angelo a Monte Raparo (S. C hirico Raparo, PZ). Dopo un restauro negli anni sessanta a cura dell'Istit uto Centrale del Restauro di Roma, è stata trasferita nel Museo Archeologi co Nazionale di Reggio Calabria, per fare poi ingresso il 15/11/2000 nella Soprintendenza PSAE di Matera, dove, dopo un ulteriore restauro nel 2001, è esposta dal 2003 nel Museo Nazionale d'Arte Medioevale e Moderna della Basilicata, Sezione Arte Sacra. Insieme alla tavola raffigurante S. Pietro , doveva far parte di un polittico smembrato di cui non rimane traccia. I due dipinti, inizialmente ritenuti dal Geraci opere di Pietro Cavaro, succ essivamente considerati dal Rovelli nell'ambito di Polidoro da Caravaggio, nel 1978 sono assegnati dal Previtali a Simone da Firenze; questa attribu zione viene riconosciuta anche dalla Grelle nel 1981 [cfr. Grelle Iusco A. , 2001, pp. 74-75, p. 156 nota 145; cfr. scheda di Basile A. in Abita S., Altavilla A. (a cura di), "Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna dell a Basilicata", Catalogo Museo, Napoli, Paparo Edizioni, 2002, pp. 44-45]. Palesi sono, infatti, i rimandi ad altre opere certe dell'artista toscano. La capigliatura a ciocche, la barba filamentosa, lo sguardo allucinato di S. Paolo richiamano il S. Girolamo del polittico nella chiesa di S. Maria del Sepolcro a Potenza, smembrato e trafugato, nonché il S. Paolo del pol ittico nella chiesa dell'Annunziata di Salandra [cfr. Cucciniello A., "Int roduzione alla pittura del Cinquecento", in Abbate F. (a cura di) "Tardogo tico e Rinascimento in Basilicata", Matera, Edizioni La Bautta, 2002, pp. 258-280]. In accordo con la Grelle e la Basile (cfr. Grelle Iusco A., 2001 , pp. 74-77; p. 187, pp. 263-265; Basile A., op.cit, 2002, pp. 44-45), si ritiene che la tavola di S. Paolo, come quella di S. Pietro, sia espressio ne di una fase avanzata del percorso stilistico di Simone da Firenze, in c ui su elementi toscani ed umbri del tardo Quattrocento e del primo Cinquec ento, l'artista sperimenta i fondi dorati desunti dal suo soggiorno a Napo li con più aggiornate esperienze romane e lombarde, attingendo, in partico lare, dall'attività di Polidoro da Caravaggio negli anni messinesi e da st ampe e incisioni da Raffaello. La datazione proposta è quindi la stessa de lla tavola di S. Pietro (cfr. scheda OA, NCTN: 17/ 00167120), ovvero nel q uarto decennio del Cinquecento (si tenga presente che già nel 1536 l'incon fondibile fisionomia di S. Pietro secondo i modi di Simone da Firenze vien e replicata in un affresco nella chiesa rupestre di Cristo alla Gravinella a Matera, per mano dello stesso artista che realizza gli affreschi nella Cripta degli Evangelisti e che viene identificato dalla Grelle come l'auto re del polittico della chiesa di S. Pietro Caveoso).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Basilicata, PZ, San Chirico Raparo; luogo di provenienza: Calabria, RC, Reggio Calabria
bibliografiaArte Basilicata( 2001)pp.74-77, p. 156 n.145, pp. 187-190, pp. 263-265; Museo Nazionale( 2002)pp. 44-45; Tardogotico Rinascimento( 2002)pp. 258-280
definizionescomparto di polittico
regioneBasilicata
provinciaMatera
comuneMatera
indirizzoVia Ridola, 45
ente schedatoreS24
ente competenteS24
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Fragasso L.; Funzionario responsabile: De Leo M.G.; Trascrizione per informatizzazione: Fragasso L. (2007)
anno creazione2007
latitudine40.663355
longitudine16.609751

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