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Opera d'arte Annunciazione a Firenze

L'opera d'arte Annunciazione - codice 09 00742645 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
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bene culturaleicona
soggettoAnnunciazione
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00742645
localizzazioneToscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 (post) - 1749 (ante) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito moscovita(analisi stilistica)
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 30.6, largh. 27,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola intera con due listelli laterali, senza incavo. Tela preparatoria non rilevata. Levkas.Soggetti sacri. Personaggi: Gabriele arcangelo; Madonna; Dio Padre. Abbigliamento: all'antica. Architetture. Oggetti: libro.
notizie storico-criticheL'iconografia dell'Annunciazione si basa, oltre che sul testo del Vangelo di Luca, sugli apocrifi e sui testi dei canoni della festa. Nell'opera qui in oggetto compare un dettaglio, noto nella pittura di icone anticorussa dalla fine del XVI secolo, che rappresenta la Madre di Dio sul trono con un libro aperto in mano. Alla base di questa variante iconografica è il Vangelo apocrifo dello Pseudo Matteo, il cui testo di solito appare scritto nel libro aperto di Maria nelle icone appartenenti a questa variante iconografica. Tuttavia, in questo caso, nel libro è scritto l'inizio delle lodi della Vergine a Dio (Luca 1: 46-55) pronunciate subito dopo l'Annunciazione nell'incontro con Elisabetta, quando questa saluta Maria come Madre di Dio. L'alternanza dei due testi non è una rarità nell'arte dei secoli XVII e XIX. Un'altra caratteristica dell'iconografia, legata all'influenza dei modelli occidentali, è la raffigurazione, nel segmento di cielo con le nuvole, della scena in cui Dio Padre invia l'arcangelo Gabriele nel mondo per portare la 'buona novella' a Maria. Questo dettaglio è noto anche nella pittura anticorussa dalla fine del VI secolo. Nell'icona della raccolta della Galleria dell'Accademia la Madonna è raffigurata assisa su un trono riccamente decorato, sullo sfondo di una complessa architettura con colonne e numerosi archi. Simili motivi iconografici erano largamente diffusi nell'arte russa del tardo medioevo che risente fortemente dell'influenza dell'Europa occidentale. Marcucci ha attribuito quest'opera, una delle opere più raffinate della collezione della Galleria dell'Accademia, alla scuola Stroganov e l'ha datata al XVIII secolo. Come la maggior parte delle icone della collezione, può esser datata al secondo quarto del XVIII secolo, ma il suo stile si collega alle tradizioni della fine del secolo precedente. Ne sono testimonianza prima di tutto le caratteristiche degli elementi architettonici rappresentati, i cui prototipi possono esser riscontrati nelle icone degli artisti di Kostroma o di Jaroslav, ad esempio Gurju Nikitin e Semen Spiridonov Cholmogorcu. Anche se l'architettura nell'icona esaminata è un po' semplificata e gli elementi della costruzione non sono perfetti, essa è caratterizzata da edifici simili su diversi livelli, poggianti su bellissime colonnine, cornici con i profili disegnati da tocchi di bianco e dettagli decorativi analoghi (si confronti ad esempio con le icone di Semen Spiridonov San Nicola taumaturgo, con scene della vita del 1685 dal Museo d'arte di Jaroslav, e Madre di Dio col Bambino in trono, con l'Acatisto degli anni '80 del XVII secolo dal Museo di Jaroslav). L'orientamento dell'autore di questa icona verso la tradizione pittorica caratteristica dei maestri di Kostroma o di Jaroslav, è testimoniata anche dal colorito, nel quale si accordano il verde, il marrone scuro e l'oro, con la predominanza di varie sfumature di cinabro. Anche la pittura dei volti, eseguita sull'incarnato marrone con tocchi di ocra, e la loro forma rotondeggiante fanno riferimento all'orientamento indicato. Fra le altre opere della collezione della Galleria dell'Accademia non ci sono esempi stilistici analoghi.
bibliografiaBettini S.( 1940)pp. 38, 90, n. 11; Marcucci L.( 1958)p. 114, n. 97; Oriente Occidente( 2004)pp. 58, 100-101
definizioneicona
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Gladyševa E.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Sacco A. M. (2009)
anno creazione2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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