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Opera d'arte Effetto di luna di De Maria Mario (Bologna 1853 - Venezia 1924), a Roma

L'opera d'arte Effetto di luna di De Maria Mario (Bologna 1853 - Venezia 1924), - codice 12 00489445 di De Maria Mario (Bologna 1853 - Venezia 1924), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala secondo Ottocento
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
titoloEffetto di luna
soggettoveduta
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00489445
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala secondo Ottocento
datazioneXIX ; 1890 (ca.) - 1890 (ca.) [data]
autoreDe Maria Mario (Bologna 1853 - Venezia 1924),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 93, largh. 112,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
notizie storico-criticheIl dipinto, che fu presentato all'Esposizione Universale di Parigi del 1900 e noto anche col titolo di "Effetto di Luna: il Chiostro dell'abbazia di S. Gregorio a Venezia", dal soggetto raffigurato, secondo l'iscrizione sulla tela fu eseguito a Roma, dove l'artista risiedette fino al 1891 prima di stabilirsi a Venezia. Evidentemente, gli studi per l'opera furono compiuti quando De Maria era stato in Laguna prima di trasferirsi nella Capitale nel 1882, come testimoniano alcune lettere a Vincenzo Cabianca, datate 1881. Proprio la contiguità con Cabianca - di cui era molto amico e vicino anche per motivi familiari - fu alla base della predilezione di un soggetto, quello dei cortili veneziani, caro al pittore veronese, che fu in seguito molto apprezzato anche da De Maria stesso, poiché esso fu reimpiegato in dipinti più tardi, come "Un raggio di luna in un cortile a Venezia" e "Notturno veneziano" (Catania, Castello Ursino).L'ipotesi di una realizzazione a posteriori sulla scorta di appunti, inoltre, può trovare conferma nel fatto che De Maria si sia servito dell'aiuto della fotografia, come in molti altri quadri per i quali esiste una documentazione fotografica e va aggiunto, inoltre, che De Maria portava sempre con se la macchina fotografica (cfr. Mazzanti 2007).Il soggetto del dipinto, ad ogni modo, nel suo sforzo di coniugare verità e fantasia, si presta ad essere investito di quell'aura misteriosa, "noir", simbolista, tipica dell'arte del pittore, che riusciva a rendere sulla tela grazie a quel sistema di velature sovrapposte che permettevano di creare gli effetti argentini della luna, già impiegato nel noto "La luna sulle tavole dell'osteria" (n. 00489444).
bibliografiaPica( 1898); Pantini( 1902); Pavanello( 1983)p. 86; Pavanello( 1991)vol. I, pp. 193-194; Marinelli, Mazza (a cura di)( 1999)p. 330; Stringa( 2002)p. 117, 126 n.68; Damigella( 2006)n. 11.6, p. 275; Mazzanti( 2007)p. 28
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Biscaglia M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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