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Opera d'arte Ritratto della signora Pantaleoni di Mancini Antonio (Roma 1852/1930), a Roma

L'opera d'arte Ritratto della signora Pantaleoni di Mancini Antonio (Roma 1852/1930), - codice 12 00491756 di Mancini Antonio (Roma 1852/1930), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti 131, Roma
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
titoloRitratto della signora Pantaleoni
soggettoritratto femminile
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00491756
localizzazioneRM, RomaViale delle Belle Arti 131, Roma
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti 131, Roma
datazioneXIX ; 1894 (ca.) - 1894 (ca.) [documentazione]
autoreMancini Antonio (Roma 1852/1930),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 210, largh. 151,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiritratto femminile
notizie storico-criticheIl dipinto ritrae Isabel Massy-Dawson Saint-Claire Pantaleoni, madre del noto economista Maffeo Pantaleoni. Alcuni degli appunti inediti, conservati dagli eredi dell'artista e in parte pubblicati da Dario Cecchi (1966, pp. 150-152), permettono di datare l'opera al 1894 e non al 1904 come erroneamente riportato nella bibliografia precedente. Si tratta, in ordine cronologico, di un primo biglietto risalente al 15 aprile dello stesso anno scritto da Raul Pantaleoni, altro figlio della signora Isabel, in cui vengono precisati gli orari di posa della madre; un altro appunto, scritto dallo stesso artista nel giugno successivo, relativo al lavoro che stava portando avanti e di una lettera al pittore del 4 luglio, nella quale ancora Raul Pantaleoni dice di aver inviato al Marchese Giorgio Capranica Del Grillo, mecenate di Mancini, il compenso di 800 lire per l'opera ormai conclusa. Il dipinto mostra tracce piuttosto evidenti dell'uso delle cosiddette "graticole", come Mancini stesso definiva il sistema di riproduzione in scala consistente nell'utilizzo di due telai di grossi fili di cotone di vario colore, spesso dalla trama disordinata, posti uno davanti all'oggetto da raffigurare, l'altro sulla tela: il colore, negli anni in cui Mancini sperimenta questa tecnica, è quasi sempre grondante e ricco di inserti materici.Si tratta di uno dei primi grandi ritratti manciniani di personaggi di alta borghesia (il primo è quello al Marchese Giorgio Capranica del Grillo, 1889, National Gallery, Londra), in cui è evidente l'influenza delle eleganti composizioni di John Singer Sargent, pittore con il quale Mancini condivise uno stimolante rapporto di osmosi artistica.Il quadro, donato da Maffeo Pantaleoni alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna nel 1904, fu premiato con medaglia d'oro alla "IX Esposizione Internazionale" di Monaco dell'anno seguente.
bibliografiaCecchi E.( 1966)pp. 110,122-123,147,150-152,166,220,236,323; Di Majo-Mantura( 1991)p. 125; Di Majo-Lanfranconi( 2006)p. 253; Hiesinger( 2007)p. 71; Ursino( 2007)pp. 54-57
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale delle Belle Arti 131, Roma
ente schedatoreS 51
ente competenteS 51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bertozzi F.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Carrera M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti S.
anno creazione1997; 2011
latitudine41.916136
longitudine12.482598

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