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Opera d'arte Pascoli alpini di Boetto Giulio (1894/ 1967), a Torino

L'opera d'arte Pascoli alpini di Boetto Giulio (1894/ 1967), - codice 01 00210543 di Boetto Giulio (1894/ 1967), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloPascoli alpini
soggettopaesaggio montano con mucche
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210543
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XX secondo quarto; 1937 - 1937 [documentazione; data bibliografia]
autoreBoetto Giulio (1894/ 1967),
materia tecnicatela/ pittura a oliolegno/ intaglio/ doratura/ verniciaturametallo
misurealt. 39, lungh. 47.5,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIn primo piano è rappresentato un prato di vivo colore con larghe pennellate. In secondo piano, sulla sinistra, alcuni grossi massi; più lontano, sulla destra mucche nere pezzate al pascolo. Sullo sfondo, in linea digradante, da destra verso sinistra, una catena di montagne stagliata su un cielo di tono acceso percorso, all'orizzonte, da alcune nuvole. La tela è posta entro cornice di profilo rettangolare; battuta liscia. Luce rettangolare; modinata. La fascia più esterna è verniciata di colore marrone; il profilo interno è dorato, segue una fascia bianca e la battuta dorata. Sul retro, in alto, gancio metallico circolare per la sospensione.Soggetti profani. Paesaggi: prato; montagne; rocce; nuvole. Animali: mucche.
notizie storico-criticheIl dipinto, unitamente ad altre opere dello stesso autore, secondo una politica di promozione degli artisti di origine piemontese o attivi in Piemonte promossa dall'Ente nel corso del Novecento, venne acquistato dalla Provincia di Torino all'Esposizione del Circolo degli Artisti del 1938. Il documento conservatosi non specifica il valore di ogni singolo quadro, ma esclusivamente l'ammontare totale della cifra corrisposta, ovvero L. 3.000. Il titolo originale dell'opera dovrebbe essere "Colle alpino". L'autore (Torino, 1894-1967), formatosi all'Accademia Albertina, sulla scia del paesismo ottocentesco piemontese, come spesso sottolineato dalla critica, si dedicò prevalentemente a tale genere con particolare predilezione ai mercati, gli scorci di paese, in particolare del saluzzese, ove si trasferì a partire dal 1933, occupando lo studio di Matteo Olivero, ed i soggetti montani, come nel caso in esame. Esordì alla Promotrice sullo scorcio del secondo decennio del Novecento e la sua produzione, resa con una pennellata densa di materia, luminosa e immediata, sulla linea tracciata da Andrea Tavernier, rimase sostanzialmente immutata nel corso del tempo. Bibliografia di riferimento: A. Mistrangelo (a cura di), Giulio Boetto, Saluzzo, 1987, s.p.; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 47 (con quotazioni di mercato). La cornice, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali, sia per un'analisi stilistica, può essere considerata coeva al dipinto.
bibliografiaIX Esposizione Sindacato( 1938)s.p.; Mistrangelo A.( 1987)s.p.; Bellini E.( 1998)p. 47
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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