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Opera d'arte Madre di Dio di Vladimir a Firenze

L'opera d'arte Madre di Dio di Vladimir - codice 09 00649595 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, TECA VIII. 12
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleicona
titoloMadre di Dio di Vladimir
soggettoGlikophilousa
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00649595
localizzazioneToscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, TECA VIII. 12
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 (post) - 1749 (ante) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito moscovita(analisi stilistica)
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 11, largh. 10,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola intera, senza listelli e senza incavo. Non si nota presenza di telapreparatoria. Levkas.Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Gesù Bambino
notizie storico-criticheL'icona bizantina della Madre di Dio di Vladimir del primo terzo del XII secoloè una delle immagini più venerate dell'antica Russia. Palladio dellostato russo, era diventata un modello per numerose copie in tempi diversi.Secondo quanto riferisce la cronaca, venne portata da Costantinopoli nella Rus' nel 1130 circa e collocata nella cattedrale del monastero femminilea Vyšgorod, non lontano da Kiev. Nel 1155 il principe Andrej Bogoljubski jpartendo per le sue terre prese con sé l'icona per collocarla nella cattedrale della Dormizione, appositamente costruita negli anni fra il 1158 e1161a Vladimir, da poco divenuta capitale del principato. Nel 1395, quandola Rus' venne ripetutamente invasa dalle armate mongolo-tatare al comandodi Tamerlano, l'icona della Madre di Dio di Vladimir venne per la prima volta solennemente trasferita a Mosca. Il 26 agosto, nel giorno della sua sosta, intimorito da visioni minacciose Tamerlano improvvisamente fece voltare l'armata e abbandonò i confini del regno. Per celebrare questo miracolo venne stabilita la prima festa dell'icona di Vladimir. Nel corso del XVsecolo, verosimilmente l'icona tornò più volte nelle terre di Vladimir. Ma nel 1480, sotto il gran principe di Mosca Ivan Vasil'evic, in seguito alla vittoria sui tatari avvenuta sul fiume Ugra che aveva messo fine al dominio tataro-mongolo, l'icona della Madre di Dio di Vladimir venne definitivamente trasferita da Vladimir a Mosca. In memoria di questo avvenimentovenne istituito un secondo giorno in suo onore il 23 giugno. Nel XVI secolo la Madre di Dio di Vladimir divenne il Palladium di Mosca e l'oggetto sacro principale del regno russo; nelle fonti scritte compaiono notizie sulfatto che fosse stata composta dall'evangelista Luca. Nella seconda metàdel XVI secolo, durante il regno di Ivan il Terribile e con il metropolita Makarij venne composto "Il libro dei gradi della genealogia russa". In esso prende corpo l'immagine della Santa Russia, guidata e difesa soprattutto dalla Madre di Dio e dalla sua icona miracolosa di Vladimir. In uno deicapitoli del libro si racconta della liberazione di Mosca nel 1521 dal khan Mehemet-Girej grazie all'intercessione della Madre di Dio. Quando il khan, alla guida di un'armata di tatari, assediò la città, due viandanti ebbero una visione. L'icona della Madre di Dio di Vladimir uscì dalla cattedrale della Dormizione del Cremino e insieme all'assemblea dei santi russivoleva lasciare Mosca, ma venne fermata dalle preghiere dei beati Sergej di Radonež e Varlaam di Chutyn. Tutti i santi pregarono l'icona, dopo di che questa tornò in città, mentre i tatari presi dallo spavento se ne andarono. In onore di questo spettacolo venne stabilita la terza celebrazione dell'immagine di Vladimir da parte di tutta la chiesa il 21 maggio. L'iconografia della Madre di Dio di Vladimir a appartiene a uno dei tipi più diffusi dell'immagine della Madonna col Bambino nei paesi del mondo ortodosso,nota sotto il nome di "glikofilusa". Formatasi a Bisanzio nel X-XI secolo, si è diffusa particolarmente nel XII secolo in relazione al tema del sacrificio di Cristo e dei nuovi testi liturgici introdotti nel servizio divino della liturgia della Passione, argomento discusso allora nei concili della chiesa costantinopolitana. Tema principale di questa iconografia è laconsapevolezza delle future sofferenze di Cristo. L'idea dogmatica fondamentale della raffigurazione della Madonna di Vladimir è l'idea dell'infinità dell'amore di Dio per il mondo, manifestato attraverso il sacrificio espiatorio di Cristo. Fra le particolarità dell'iconografia della Madre diDio di Vladimir c'è la raffigurazione a mezzo busto della Madre di Dio colBambino, rappresentato a sinistra, seduto sul suo braccio destro. Cristosi stringe guancia a guancia alla Madre di Dio e le cinge il collo con ilsuo braccio sinistro mentre col destro sfiora il maphorion sulla spalla. La mano sinistra della Madre di Dio è sollevata al livello del petto in ungesto di preghiera rivolta al Bambino. A causa dei numerosi restauri l'antica pittura bizantina della Madre di Dio di Vladimir si è conservata soloin parte. Fondamentalmente sono rimasti immutati soltanto il volto dellaMadre di Dio e del Bambino. Il resto della raffigurazione è il risultato di restauri più tardi, durante i quali sono state cambiate le silouhettes delle figure e alcuni dettagli della composizione, cosa di cui è testimonianza anche l'esemplare qui trattato, probabilmente copia di qualche icona di provincia del tardo XVII secolo. L. Marcucci, seguendo Bettini, presuppone che l'icona sia attribuibile alla scuola Stroganov e la data al XVII secolo. Le caratteristiche artistiche dell'icona coincidono con lo stile del gruppo di opere della collezione della Galleria dell'Accademia, eseguitenel secondo quarto del XVIII secolo.
altra localizzazioneluogo di deposito: ITALIA, Toscana, FI, Firenze
bibliografiaMarcucci L.( 1958)p. 109, n. 82; Bettini S.( 1940)pp. 38, 79, ,90 n. 3
definizioneicona
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Gladyševa E.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/Sacco A. M. (2011); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Sacco A. M. (2011), Referente scientifico: Sframeli M.; Parenti
anno creazione2006
anno modifica2011
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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