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Opera d'arte Madonna del Rosario di Crespi Giovan Battista detto Cerano (1557 ca./ 1632), a Milano

L'opera d'arte Madonna del Rosario di Crespi Giovan Battista detto Cerano (1557 ca./ 1632), - codice 03 00158483 di Crespi Giovan Battista detto Cerano (1557 ca./ 1632), si trova nel comune di Milano, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera, sala XXX
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloMadonna del Rosario
soggettoMadonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00158483
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, Milanovia Brera, 28
contenitorepalazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera, sala XXX
datazionesec. XVII ; 1618 (ca.) - 1625 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreCrespi Giovan Battista detto Cerano (1557 ca./ 1632),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 275, largh. 218,
condizione giuridicaproprietà Stato, Pinacoteca di Brera
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Madonna; Cristo Bambino; san Domenico; Santa Caterina da Siena. Figure: Angeli. Simboli mariani: corona; corona di rose. Simboli: (San Domenico) corona del rosario; (San Domenico) Giglio fiorito; (Santa Caterina da Siena) Cuore; (Santa Caterina da Siena) Giglio fiorito; (Santa Caterina da Siena) corona di spine.
notizie storico-criticheIl dipinto fu eseguito per l'altare maggiore della chiesa di Santi Lazzaro e Domenico, appartenente al convento delle Domenicane di San Lazzaro.Entrato a far parte delle collezioni della Pinacoteca di Brera, a seguito delle soppressioni del 1798, fu esposta nella sala di Raffaello, nell'allestimento del Bossi e riprodotta nella monumentale opera di Bisi e Gironi, dedicata ai più importanti dipinti della Pinacoteca. L'opera è sempre stata considerata come uno dei maggiori esempi della interpretazione conservatrice cattolica del Cerano, che ben interpretava la 'pietosa cautela', tanto raccomandata da Federico Borromeo. L'ipotesi di una datazione verso la fine del secondo decennio del XVII secolo è confermata da una serie di documenti dell'Archivio Storico di Milano ( Fondo di religione, parte antica, n. 1865) che comprovano la commissione nel 1618 ed il saldo nel 1621 a Panfilo Nuvolone di una serie di affreschi con 'Storie del ricco Epulone', sulla cornice sopra la pala. Dell'opera sono note due copie: una nella parrocchiale di Castelspina (AL) e una nella parrocchiale di Settala, copia del Gherardini dall'originale del Cerano, ora a Brera. L'importante pala realizzata per la chiesa di san Lazzaro e Domenico fu anche modello per un dipinto, già attribuito a Van Dyck, ma sicuramente del Cerano e bottega, facente parte della collezione Mansi di Lucca, e ora nelle Gallerie degli Uffizi.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Lombardia, MI, Milano
bibliografiaPinacoteca Brera( 1989)v. II, pp. 194-196, n. 106; Brera nascosta( 1991)p. 104; Cerano protagonista( 2005)pp. 81 - 87
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneMilano
indirizzovia Brera, 28
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Vami A.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: De Francesco A. (1998); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cresseri M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1994
anno modifica2006
latitudine45.468396
longitudine9.173009

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