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Opera d'arte Apollo del Belvedere di Bonaccolsi Pier Jacopo detto Antico (1460 ca./ 1528 ca.), a Venezia

L'opera d'arte Apollo del Belvedere di Bonaccolsi Pier Jacopo detto Antico (1460 ca./ 1528 ca.), - codice 05 00417773 di Bonaccolsi Pier Jacopo detto Antico (1460 ca./ 1528 ca.), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Ca' d'Oro, Cannaregio, 3932, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, piano primo/ sala prima
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bene culturalestatuetta, opera isolata
titoloApollo del Belvedere
soggettoApollo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00417773
localizzazioneITALIA, Veneto, VE, VeneziaCannaregio, 3932
contenitorepalazzo, statale, Ca' d'Oro, Cannaregio, 3932, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, piano primo/ sala prima
datazionesec. XVI inizio; 1502/00/00 (ca) - 1502/00/00 (ca) [documentazione; analisi diagnostiche analisi stilistica]
autoreBonaccolsi Pier Jacopo detto Antico (1460 ca./ 1528 ca.),
materia tecnicabronzo/ fusione/ doratura
misurecm, alt. 40.8, largh. 20, prof. 23,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiApollo nudo, stante sulla gamba destra, sospeso nel mezzo di un passo; il piede sinistro, flesso all’indietro, è connesso alla base con un tassello inserito sotto la punta del calzare. Braccio destro disteso lungo il fianco; mano semiaperta parallela alla coscia. Clamide sulla spalla destra. Sulla schiena foro quadrangolare per l'attacco della faretra, perduta. Volto giovanile, incorniciato da riccioli dorati, girato a sinistra; nella mano sinistra, arco non pertinente. Patina bruna, parziale doratura a fuoco, inserti in argento.Divinità: Apollo. Attributi: (Apollo) arco. Abbigliamento: sandali; clamide.
notizie storico-criticheProvenienza: eredità della famiglia Gonzaga fino alla morte dell’ultimo duca di Mantova, Ferdinando Carlo Gonzaga (1652-1708); acquistato da Domenico Pasqualigo, 1708; da questi donato alla repubblica di Venezia ed esposto a Palazzo Ducale, ca. 1745; trasferito nella Biblioteca Marciana, 1797; quindi nel Reale Museo Archeologico di Venezia con sede in Palazzo Ducale, ca. 1895; depositato presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, ca. 1926. Esemplari simili: Francoforte sul Meno, Liebieghaus Skulpturensammlung; Inghilterra, coll. privata (già Beit-Boscawen). Il bronzetto, eseguito da Jacopo Bonacolsi per il vescovo Ludovico Gonzaga tra il 1498 e il 1502, riprende il soggetto della celebre statua di Apollo (Roma, Musei Vaticani), rinvenuta nel 1489 in un vigneto romano, quindi acquistata dal cardinale Giuliano Della Rovere, poi papa Giulio II, e collocata dapprima nel cortile del palazzo ai Santi Apostoli, poi nel giardino del Belvedere in Vaticano. L'immediata popolarità della scultura si evince dalle numerosissime copie e riproduzioni realizzate in materiali diversi: una versione fittile si trova nella stessa Ca' d'Oro (Sc. 93). Il bronzetto, riconosciuto come opera di Pier Jacopo Alari Bonacolsi a partire dall’attribuzione di Adolfo Venturi (1896), costituisce una delle tre repliche di medesimo soggetto finora note, derivate dal modello antico e assegnate alla mano dello stesso artista (Francoforte sul Meno; Inghilterra, coll. privata). La conferma dell’autorialità di Antico è avvenuta nel 1967 alla pubblicazione dell’esemplare di Francoforte, l’unico firmato con la sigla ANT. Il bronzetto di Ca’ d’Oro, lavoro di eccellente qualità, rivela un raffinatissimo equilibrio decorativo e una superba esecuzione tecnica. Negli occhi in argento lavorati ad agemina, la pupilla descrive la caratteristica forma a fagiolo spesso ricorrente nell’opera di Antico (Smith, Sturman, in Antico 2011, p. 164). I capelli, la clamide, i sandali e il balteo sono dorati con tecnica a fuoco. Dall’esame radiografico il getto risulta in buona parte cavo, con uno spessore delle pareti bronzee nettamente inferiore rispetto all’esemplare di Francoforte. La statuetta di Ca’ d’Oro venne realizzata probabilmente attorno al 1500 (Allison 1993-94); essa viene associata a una lettera del cardinale Ludovico Gonzaga del dicembre 1501, dalla quale sarebbe possibile presupporre che la fusione dell’Apollo avvenisse all’inizio dell’anno successivo (Luciano, in Antico 2011, p. 8). Augusti ritiene l’Apollo di Francoforte una replica derivata dal bronzo di Ca’ d’Oro anticipando l’esecuzione di quest’ultimo al 1498. Tuttavia, recenti analisi formali, stilistiche e diagnostiche confermano l’anteriorità, soprattutto dal punto di vista tecnico, sia della versione di Francoforte che di quella inglese riconoscendo l’esecuzione della replica veneziana verso il 1502 (Antico 2011, p. 191).
bibliografiaBode W.( 1902)p. 227; Valentinelli G.( 1872)p. 23, n. 32; Venturi A.( 1896)p. 59; Hermann H. J.( 1909-1910)pp. 234, 236-238, 241-243; Fogolari G./ Nebbia U./ Moschini S.( 1929)p. 161; Bode W. von( 1922)p. 35; Planiscig L.( 1930)p. 23; Fogolari G.( 1936)p.
definizionestatuetta
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoCannaregio, 3932
ente schedatoreS162
ente competenteS162
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Moschini Marconi, Sandra; Funzionario responsabile: Moschini Marconi, Sandra; Trascrizione per informatizzazione: ART PAST/ Bergamo, Maria (2006); Aggiornamento-revisione: Campagnol, Isabella (2009), Referente scientifico: Cremonini, C
anno creazione1979
anno modifica2009; 2014
latitudine45.465156
longitudine12.344262

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