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Opera d'arte testa di giovinetta di Bandieri Giovanni (1921/), a Modena

L'opera d'arte testa di giovinetta di Bandieri Giovanni (1921/), - codice 08 00439217 di Bandieri Giovanni (1921/), si trova nel comune di Modena, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, Largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense
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bene culturalescultura, opera isolata
soggettotesta di giovinetta
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00439217
localizzazioneITALIA, Emilia Romagna, MO, ModenaLargo Sant'Agostino, 337
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, Largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense
datazionesec. XX ; 1940 (ante) - 1940 (ante) [bibliografia; documentazione]
autoreBandieri Giovanni (1921/),
materia tecnicagesso/ patinatura a bronzo
misurecm, alt. 28,
condizione giuridicaproprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia
dati analiticiScultura in gesso patinato a bronzo raffigurante testa di giovinetta.NR
notizie storico-criticheRisulta dai documenti, che l'opera sia stata acquistata presso una Mostra Regionale Giovanile, ad anno non precisato, ma situabile entro il 1940. Un esemplare prezioso, in quanto palesa l'aspirazione di una personalità modenese a inserirsi nelle più vivaci e informate correnti di cultura coeve. Diplomatosi presso l'Istituto d'arte cittadino, bandieri frequentava per un paio d'anni l'Accademia di Bologna, coltivando, oltre che la scultura, l'affresco e il disegno. Esordiva, con alcuni disegni, nel 1948, alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. La carriera di insegnante lo avrebbe indotto, verso la fine degli anni '50, a trasferirsi a Mestre (cfr. "La Saletta degli Amici dell'arte" 1992, p. 130; Fuoco 1993, pp. 105-106). Saggio emblematico della sua produzione plastica, questa "Testa" ben restituisce il clima, nel quarto e quinto decennio del secolo, di adesione alle poetiche del "Novecento", e in particolare a quei "valori plastici" propagati in scultura da Arturo Martini; un clima che in Modena coinvolgeva autori quali Vittorio Magelli, Ivo Soli, Dante Zamboni, Bruno Semprebon, in diversificate posizioni ma pur sempre tra i sue poli del naturalismo e del formalismo (cfr. Martinelli Braglia 1995 c. s.; 1994, pp. 21 e 23). Fra le fonti ispiratrici di Giovanni Bandieri dovettero esserci saggi del Martini come il "Busto di giovane" del 1927, gesso nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma. E in effetti nella "Testa di giovinetta" la percettività dei dati naturalistici si cala entro una cifra derivata da una classicità, si direbbe, neoquattrocentesca, così diffusa in quel giro d'anni, se pure non vi riaffiorano memorie ancor più remote, nel recupero di certa plastica arcaica. Un primitivismo ben congeniale al "ritorno all'ordine" che detta la struttura solida e compatta, nonché la forma essenziale, come distillata senza rinunciare a un sostrato di naturalismo, fatto di tenerezza di modellato e di liriche emozioni.
bibliografiaMartinelli Braglia G.( 1996)p. 140; AA.VV.( 1992)p. 130; Fuoco M.( 1993)pp. 105-106; Martinelli Braglia G.( 1994)pp. 21 e 23
definizionescultura
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneModena
indirizzoLargo Sant'Agostino, 337
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Salimbeni B.; Funzionario responsabile: Giordani N.
anno creazione2012
latitudine44.648124
longitudine10.921803

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