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Opera d'arte San Liborio a Matera

L'opera d'arte San Liborio - codice 17 00133391 si trova nel comune di Matera, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto
soggettoSan Liborio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco17 00133391
localizzazioneItalia, Basilicata, MT, Matera
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 (ca.) - 1749 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito Italia meridionale(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a oliolegno/ intaglio/ doratura
misurealt. 205, largh. 160,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiSu uno sfondo architettonico domina la figura di San Liborio nelle sembianze di un vescovo dalla lunga barba brizzolata, con mitra e piviale dorati ed un libro sotto il braccio sinistro. Un angioletto in basso a destra lo aiuta a sostenere il pastorale, mentre due angioletti in alto sorreggono un cartiglio con una iscrizione che rimanda al culto del Santo. Sulla sinistra devoti in adorazione, tra i quali primeggia una figura maschile inginocchiata, coperta da un mantello rosso, con la destra sul petto e la sinistra protesa in avanti con una catenina tra le dita. In basso, tra devoti e Santo, è seduto un paggio che con la sinistra porta uno scudo con lo stemma dell'Ordine Francescano e con la destra uno strano vessillo. Cornice in legno intagliato e dorato.Personaggi: San Liborio. Ecclesiastici: vescovo. Attributi: (San Liborio) piviale; mitra; pastorale; libro. Figure: angeli; devoti; paggio. Oggetti: cartiglio; vessillo (?). Insegne ecclesiastiche: stemma dell'Ordine Francescano. Elementi architettonici. Abbigliamento.
notizie storico-criticheIl culto di S.Liborio, protettore dei malati di calcolosi renale, era particolarmente sentito nella zona. Ogni anno, il 23 luglio, veniva celebrata una festa in suo onore e da un quadro delle spese dei Frati Cappuccini di Matera sappiamo che nel 1861 per la festività di S.Liborio furono spesi 8.00 ducati, pari a 34.10 lire, su un totale di 665.84 lire di spese di culto. L'importanza del Santo è confermata anche dalla presenza nella chiesa dei Cappuccini di un reliquiario di S.Liborio, andato disperso, "di sfoglia di argento sopra legno" (inventario 1862, art.3°), nonchè dall'esistenza di una vicina chiesetta di S.Liborio, distrutta tra 1960 e 1964. Poco o nulla si sa della struttura originaria di questa chiesetta: sorgeva sulle fondamenta di un'altra chiesa scavata nella roccia e ricadeva nella proprietà dei Giudicepietro. Nel 1951 fu venduta da Giudicepietro Carlo a Buono Cosimo e a Tamburrino Francesco (Archivio Notarile Distrettuale di Matera, notaio Vincenzo Tortorelli, 4 aprile 1951, n°3336), che a loro volta la rivendettero, agli inizi degli anni '60, al sig.Matera Leonardo che l'ha poi fatta demolire per realizzarvi un palazzo con annesso giardino. In data imprecisata, il dipinto di S.Liborio fu spostato dalla chiesa dei Cappuccini in questa chiesetta prospiciente, di appena 89 mq, dove (su ricordo di alcuni fedeli) si trovava sull'altare maggiore. Sulla parete destra, invece, (sempre su ricordo di fedeli) era collocata una statua devozionale di S.Antonio, degli inizi del XX sec.(vedi scheda OA-C, 17/00133379). Con la distruzione della chiesetta, mentre la statua fu subito portata nella chiesa dei Cappuccini, il dipinto fu spostato nella vicina chiesa di S.Agnese e solo nel 1980 è ritornato nella chiesa di origine. Attualmente si trova sull'altare centrale a destra, mentre in base all'inventario del 1862 doveva trovarsi sul terzo altare a destra, a partire dall'ingresso. Il suddetto inventario precisa anche, in una apposita nota alla fine dell'art.3°, che tutti i quadri e le statue della chiesa sono di "ignoti e cattivi autori". La tela fu probabilmente realizzata da maestranze meridionali e fu commissionata da Francescani (come ricorda lo stemma dell'ordine in basso al centro), in occasione degli interventi di ricostruzione della chiesa nel secondo quarto del XVIII sec.. Nell'abbigliamento e nei tratti del volto del Santo si riscontrano delle somiglianze con un altro dipinto raffigurante S.Liborio nella chiesa di S.Antonio a Pisticci, attribuito a Domenico Guarino (pittore napoletano formatosi nell'orbita di Luca Giordano e Paolo De Matteis) e risalente allo stesso periodo (secondo quarto del XVIII sec.) (vedi scheda OA - C, 17/00039352).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Basilicata, MT, MATERA; luogo di collocazione successiva: Basilicata, MT, MATERA; luogo di collocazione successiva: Basilicata, MT, MATERA
committenzaFrancescani (sec. XVIII/ secondo quarto)
bibliografiaFesta F.( 1875)pp.116-117; p.139; Bibliotheca Sanctorum( 1968)v.VIII, pp.31-33; Ventura F.( 1969)pp.293-301; Gattini G.( 1970)p.195; p.205; Contillo E.( 1975)pp.99-101; Volpe F.P.( 1978)pp.241-243; Morelli M.( 1980)p.123; p.146; pp.148-149; Grelle Iusco A
definizionedipinto
regioneBasilicata
provinciaMatera
comuneMatera
ente schedatoreS24
ente competenteS24
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Fragasso L.; Funzionario responsabile: De Leo M. G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/Vizziello C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2006

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