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Opera d'arte Pietà di Pino Marco (1517-1522/ post 1579), a Cosenza

L'opera d'arte Pietà di Pino Marco (1517-1522/ post 1579), - codice 18 00109766 di Pino Marco (1517-1522/ post 1579), si trova nel comune di Cosenza, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Galleria Nazionale, Palazzo Arnone, Via G. B. Gravina, Galleria Nazionale, interno
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoPietà
tipo schedaOA_3.00
codice univoco18 00109766
localizzazioneItalia, Calabria, CS, CosenzaVia G. B. Gravina
contenitorepalazzo, museo, Galleria Nazionale, Palazzo Arnone, Via G. B. Gravina, Galleria Nazionale, interno
datazionesec. XVI terzo quarto; 1572 - 1572 [iscrizione]
autorePino Marco (1517-1522/ post 1579),
materia tecnicatavola
misurecm., alt. 222, largh. 177,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiLa tavola, realizzata con tecnica mista, raffigura la Madonna con Cristo il Cristo morto, la Maddalena e S. Giovanni. Modificata a centina nella parte superiore per un successivo adeguamento ad altra inquadratura, si presenta in cattivo stato di conservazione a causa di un'avventata pulitura che, eseguita in anni lontani e non documentata, ha prodotto un fitto reticolo a 'coda di coccodrillo' della pellicola pittorica, rimasta pressoché intatta sul perimetro per la possibile presenza di una cornice.Personaggi: Madonna; Cristo; Maddalena; S. Giovanni. Figure: testine alate.
notizie storico-criticheRicostruire la vicenda storica di questa tavola appare molto complesso. Giorgio Leone (2003) ha seguito le tracce documentarie che permettono di far luce, anche se parzialmente, sulle vicende relative all'opera. In un manoscritto di Eugenio Arnoni risalente al 1874, ma pubblicato postumo, è riportata la notizia che era collocato "nella Camera del Consiglio del Tribunale Civile" (Palazzo Arnone) un quadro "stupendo del De Pino [...] che rappresenta Cristo morto" (Arnoni 1994). L'opera era giunta in questo luogo in seguito alla legge del 7 luglio 1866 del governo italiano, riguardante la soppressione dei conventi e dei monasteri e qui rimase fino al 1940, quando, insieme ad altri manufatti, fu ceduta alla locale Soprintendenza. Non è stato però possibile risalire con esattezza alla collocazione originaria dell'opera, forse realizzata per qualche edificio cittadino appartenente ad un ordine religioso direttamente interessato dalla soppressione, come ad esempio quello dei Francescani o dei Minimi. Maria Pia Di Dario Guida (1975) avvicina questa Pietà a quella della cappella Mattei nella chiesa romana dell'Aracoeli, assegnata dalla Borea (1962) alla fase estrema dell'artista. Il dipinto mostra quei caratteri stilistici legati ad esiti controriformistici come allungamento e deformazione delle figure, ama anche colori di ascendenza beccafumiana e la 'linea serpentinata' di eredità michelangiolesca.
altra localizzazioneluogo di collocazione successiva: Italia, Calabria, CS, Cosenza; luogo di collocazione successiva: Italia, Calabria, CS, Cosenza
bibliografiaBorea E.( 1962)pp. 44, 51; Di Dario Guida M. P.( 1975)pp. 116-120; Previtali G.( 1978)p. 79; Strinati C.( 1982)pp. 42-46; Di Dario Guida M. P.( 1983)p. 250; Leone de Castris P.( 1987)p. 490; Bartalini R.( 1988)pp. 189-190; Di Dario Guida M. P.( 1992)pp. 3
definizionedipinto
regioneCalabria
provinciaCosenza
comuneCosenza
indirizzoVia G. B. Gravina
ente schedatoreS112
ente competenteS112
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Primicerio A.; Funzionario responsabile: Iannace R.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tufaro R. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tufaro R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2005
anno modifica2006
latitudine39.290705
longitudine16.261770

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