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Opera d'arte natività di Gesù di Vassillacchi Antonio detto Aliense (1556/ 1629), a Perugia

L'opera d'arte natività di Gesù di Vassillacchi Antonio detto Aliense (1556/ 1629), - codice 10 00042517 di Vassillacchi Antonio detto Aliense (1556/ 1629), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettonatività di Gesù
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00042517
localizzazioneItalia, Umbria, PG, Perugia
datazionesec. XVI ; 1593 - 1594 [documentazione]
autoreVassillacchi Antonio detto Aliense (1556/ 1629),
materia tecnicatela/ pittura a oliolegno/ doratura/ intaglio
misurealt. 511, largh. 620,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale
dati analiticiLa scena della natività è raffigurata al centro in uno spazio angusto e cupo, delimitato da mura con pietroni squadrati. A destra scaturisce la luce emanata dai raggi dell'Empireo che illumina il bimbo, Maria e le teste calve di Giuseppe, del pastore e alcuni elementi di carattere realistico (il cane, la pecora, il cesto, il fagotto a terra). In secondo piano sotto un tetto di paglia è raffigurato l'episodio di "Isacco che benedice Giacobbe". In alto ai lati sono raffigurati diversi putti, quelli a destra reggenti un cartiglio con iscrizione. La tela in esame e le altre dello stesso ciclo si trovano entro cornici lignee originarie intagliate e dorate.Personaggi: Maria; Giuseppe; Gesù. Figure: putti alati; pastore; varie.
notizie storico-criticheL'opera in esame è la prima di un ciclo più vasto. Il 7 giugno 1593 Antonio Vassillacchi si impegnò, con un contratto, a dipingere, per 1600 ducati, dieci grandi tele da collocarsi nelle pareti laterali della navata centrale della chiesa di S. Pietro, soggetto principale era la vita di Cristo dalla nascita alla resurrezione con abbinate alcune scene o prefigurazioni del Vecchio Testamento simbolicamente corrispondenti e annuncianti quelle del Nuovo. Il contratto prevedeva che cinque tele dovevano essere eseguite a Venezia e portate a Perugia in occasione della Pasqua del 1594, unitamente alle altre cinque già abbozzate, ma da compirsi nell'ottobre del detto anno (Bini 1848); a proposito di queste ultime il Manari (1865) scrive che l'Aliense ricorse a un aiuto da lui identificato con Tommaso Dolabella di Belluno. I tempi previsti dal contratto furono rispettati. Questi dipinti sono tra le opere migliori dell'Aliense, sono vasti, di grande effetto, ricchi di fantasia e di colore e rivelano una cura attenta. Nella tela in esame l'Aliense fa risaltare attraverso l'effetto luministico i toni bianchi del panno su cui è adagiato il Bambino, dei colombi, delle uova nella cesta, del fagotto poggiato a terra, rivelando l'interesse realistico tanto diffuso all'epoca. La Boccassini (1958) nota che "appare il tipico repertorio di figure proprie del Bassano, mosse in ritmi e atteggiamenti propizi a ricevere la luce".
bibliografiaBoccassini G.( 1957)pp. 186-190; Boccassini G.( 1958)pp. 111-125; Briziarelli G.( 1975-6); Mancini F.F./ Casagrande G.( 1983)p. 104
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Marcellino Livia; Funzionario responsabile: Arch. Aprato Germana; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Fabri C. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Fabri C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1994
anno modifica2006

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