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Opera d'arte motivi decorativi a conchiglia a Torino

L'opera d'arte motivi decorativi a conchiglia - codice 01 00211051 - 2 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano secondo, sopra l'Appartamento di S.M., Gabinetto sovra quello alla China verso Levante - 59: pareti nord e sud
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bene culturaledecorazione pittorica, elemento d'insieme
soggettomotivi decorativi a conchiglia
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00211051 - 2
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano secondo, sopra l'Appartamento di S.M., Gabinetto sovra quello alla China verso Levante - 59: pareti nord e sud
datazionesec. XVII ; 1660 (ca.) - 1680 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito lombardo-luganese(analisi stilistica)
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Decorazioni.
notizie storico-criticheIl fregio si compone di due scene per ciascuna parete, per un totale di otto vedute. In assenza di indicazioni documentarie precise la decorazione dell'ambiente è stata collegata da Cristina Mossetti (cfr. C. Mossetti - a cura di - Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso, Torino 1997, p. 63, n. 29) alla committenza della principessa Lodovica, responsabile dell'ampliamento del complesso con quattro corpi di fabbrica angolari, come registrato nell'inventario dei beni oggetto dell'eredità del cardinal Maurizio del 1677 (ASTo, Corte, Casa Reale, Principi Maurizio e Ludovica di Savoia, m. 3, n. 8). Stilisticamente la tipologia delle cornici rimanda a modelli in uso negli anni sessanta-settanta del secolo da parte delle équipes di pittori lombardi attivi per i cantieri decorativi delle residenze di provincia: un confronto piuttosto puntuale si può istituire con le cornici del fregio con storie di Bacco e Arianna in Palazzo Bruni a Chieri, che Cecilia Ghibaudi attribuisce per ragioni stilistiche al pittore comasco Antonio Andrietto ad una data compresa fra il settimo e l'ottavo decennio; tornano, oltre alla stessa tipologia vegetale, anche i motivi a voluta e in particolare la fascia decorativa con piccoli ciottoli bianchi ovali e rotondi alternati posta al di sotto delle cornici (cfr. C. Ghibaudi, Amplis et multis picturis ornavit Ecclesias et palatia civitatis. I cicli pittorici di Palazzo Bruni, in A. Cottino, a cura di, Aspetti della pittura del Seicento a Chieri. Scoperte e restauri, catalogo della mostra, Chieri 1999, pp. 55-69). In entrambe le decorazioni, inoltre, l'esecuzione è piuttosto corsiva, pur garantendo un piacevole effetto d'insieme. Le scene raffiguranti giardini rocciosi decorati da fontane proseguono il tema dell'interno che simula l'esterno già presente, con differente esito qualitativo, anche in alcune scene dei fregi al piano nobile ed hanno un illustre punto di riferimento nella serie di vedute di fontane romane su disegno di Giovan Battista Falda edite a Roma negli anni sessanta. Si può forse cogliere nell'insistenza sul motivo dei giardini "costruiti" un riferimento agli ampliamenti fatti eseguire dalla principessa Lodovica e descritti nel citato inventario del 1677: "Mad.a la Principessa ha fatto miglioram.ti rilevanti a somme considerabilissime ... recipienti novamente fatti, Gallerie, Balaustrade Muraglioni ornamenti di fontane, piantamenti d'arbori e Viti ...". La qualità esecutiva dei paesaggi, caratterizzati da una pennellata fresca e veloce, sembra superiore a quella visibile nel fregio del palazzo chierese ed anche alla decorazione della Chiesa di S. Michele sempre a Chieri, documentata ad Antonio Andrietto e Giacomo Peliparis ed eseguita nel 1683. Data la difficoltà di distinguere l'operato di singoli artisti all'interno di maestranze composite ed operanti secondo pratiche estremamente omogenee nei risultati non sembra possibile, allo stato attuale delle ricerche, definire in maniera precisa l'autografia del complesso. I pagamenti segnalati dai Registri di conto della principessa per gli anni 1670-1671 "per diversi artisti" (cfr. C. Mossetti, a cura di, 1997, p. 61) sono per il momento l'unica indicazione di campagne decorative nel complesso, che presenta negli ambienti del secondo piano risultati certamente meno riusciti rispetto alle decorazioni del piano nobile e caratterizzati da un'impianto più decorativo e meno concettuale, spiegabile anche con la differente destinazione d'uso.
bibliografiaMossetti C.( 1997)p. 63, n. 29; Cottino A.( 1999)pp. 55-69 di Ghibaudi C.
definizionedecorazione pittorica
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Martinetti S.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Manchinu P. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2007
anno modifica2007
latitudine45.071707
longitudine7.678011

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