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Opera d'arte Madonna in trono con il Bambino a L'Aquila

L'opera d'arte Madonna in trono con il Bambino - codice 13 00026823 si trova nel comune di L'Aquila, capoluogo dell'omonima provincia sita in castello, Castello Cinquecentesco, via Ottavio Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, stanza 1
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bene culturalescultura, opera isolata
soggettoMadonna in trono con il Bambino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00026823
localizzazioneItalia, Abruzzo, AQ, L'Aquilavia Ottavio Colecchi, 1
contenitorecastello, Castello Cinquecentesco, via Ottavio Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, stanza 1
datazionesecc. XIII/XIV fine/ inizio; 1290 - 1310 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito Italia centrale, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicalegno di acero/ intagliolegno di acero/ pittura
misurecm, alt. 135, largh. 52, prof. 33,
condizione giuridicadetenzione Stato, Soprintendenza B.S.A.E. per l'Abruzzo
dati analiticiLa Madonna è rappresentata seduta, probabilmente in origine su di un trono, in posizione rigidamente frontale e nei suoi colori tradizionali: il mantello azzurro, aperto sulla veste rossa. La forma allungata degli occhi ed il colorito rosso delle gote sono echi bizantineggianti. Il Bambino è rappresentato in piedi sulle ginocchia della Vergine anch'esso in posizione frontale. Con la mano sinistra regge un libro, mentre la destra, andata perduta, era probabilmente in posizione benedicente, vista la posa arcaicizzante delle due figure e il confronto con altre opere dello stesso genere realizzate in quegli anni in ambito abruzzese.Madonna in trono con il Bambino in piedi frontalmente
notizie storico-criticheQuesta scultura è stata pubblicata dal Moretti (1968; 1971) che ne ha notato il carattere arcaizzante e, collegandola ad altre due più note Madonne, quella di Penne (Inv. n. 205) e quella di Villa di Mezzo (Inv. n. 206), l'ha ritenuta appartenente alla corrente umbro- abruzzese della fine del X III secolo. Il Lehmann Brockhaus (1983) ha collegato l'opera in esame, insieme alle due Madonne sopra citate, al mutamento delle forme che si dovette verificare in Abruzzo verso il 1300 per influenza del gotico internazionale. Egli ritiene che questa Madonna sia la più antica del gruppo, che sia databile agli inizi del XIV secolo e che manifesti ricordi della scultura umbra nel modellato morbido.Secondo il Carli (1998) la datazione potrebbe essere spostata ai primissimi anni del Trecento, in base ad una somiglianza dell'opera con una Santa Chiara presente nella Collezione Nella Longari attribuita al Maestro della Santa Caterina Gualino. Egli ipotizza inoltre che quest'opera poteva originariamente costituire un gruppo del quale faceva parte una Sant'Anna andata perduta. A sostegno di questa tesi, la Arbace (2010) nota come "l'ampia lacuna nella parte bassa della tunica del Bambino" potrebbe suggerire che in origine ci fosse appoggiata una terza figura.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Abruzzo, AQ, Pizzoli; luogo di provenienza: Abruzzo, AQ, L'Aquila
bibliografiaMORETTI, M.( 1968)p. 11; Moretti M.( 1971)p. 74; O. LEHMANN-BROCKHAUS( 1983)p. 359; E. CARLI( 1998)p. 67; Colapietra R./ et alii( 1999)p. 122; C. TROPEA( 2000)p. 42; Arbace L./ et alii( 2010)pp. 83-86; Sapienza risplende: Madonne d'Abruzzo( 2011)pp. 83-86
definizionescultura
regioneAbruzzo
provinciaL'Aquila
comuneL'Aquila
diocesiL'AQUILA
indirizzovia Ottavio Colecchi, 1
ente schedatoreS107
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Santamaria P.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Trascrizione per informatizzazione: Consorzio IRIS (l. 84/90) (1990); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ludovici E. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); SIGECWEB/ D
anno creazione1985
anno modifica2005; 2013
latitudine42.352690
longitudine13.403752

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