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Opera d'arte Cristo Redentore tra gli Apostoli, Santa Chiara e Santa Scolastica di Maestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489), a L'Aquila

L'opera d'arte Cristo Redentore tra gli Apostoli, Santa Chiara e Santa Scolastica di Maestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489), - codice 13 00020082 - 11 di Maestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489), si trova nel comune di L'Aquila, capoluogo dell'omonima provincia sita in castello, Castello Cinquecentesco, Via Ottavio Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, I piano, IX sala
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bene culturalepredella, predella
soggettoCristo Redentore tra gli Apostoli, Santa Chiara e Santa Scolastica
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00020082 - 11
localizzazioneItalia, Abruzzo, AQ, L'AquilaVia Ottavio Colecchi, 1
contenitorecastello, Castello Cinquecentesco, Via Ottavio Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, I piano, IX sala
datazionesec. XV ultimo quarto; 1482 (ca) - 1482 (ca) [analisi stilistica; analisi iconografica]
autoreMaestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489),
materia tecnicatavola/ pittura a temperatavola/ doratura
misurecm, alt. 84, largh. 227,
condizione giuridicaproprietà Stato, Soprintendenza BSAE per l'Abruzzo
dati analiticiAl centro vi è Cristo Redentore in posa benedicente, che regge con la mano sinistra un libro aperto. Ai lati, gli Apostoli, sei per parte e alle estremità due Sante, rispettivamente Santa Chiara a destra e Santa Scolastica (?) a sinistra.Cristo Redentore attorniato dagli Apostoli e Santa Chiara e Santa Scolastica
notizie storico-criticheIl polittico fu attribuito concordemente, più per tradizione che per un'analisi stilistica, a Cola dell'Amatrice dal Van Marle (1924, vol. XV, p. 103), dal Serra, (1929, p. 104) dal Berenson (1932, pp. 250-251) dalla Gabbrielli (1934, p. 43). Ma nel 1936 già il Borenius (1936, p. 12), confrontando il polittico di Harewood, arrivato in Inghilterra nel 1916 dalla zona di Chieti, con quest'opera e con un'altra proveniente dal Convento di Sant'Angelo d'Ocre, ora nel Museo Nazionale d'Abruzzo (cfr. scheda n. 16), li riteneva tutti ugualmente lontani dalla maniera di Cola delle sue opere certe, e ne scorgeva invece affinità con le opere di Pietro Alemanno. Successivamente il Chini (1934, p. 23) ed il Carli (1942, p. 29) credevano di individuare l'autore nell'abruzzese Giacomo da Campli, in un tentativo di ricostruzione della personalità pittorica di questo pittore, datando l'opera verso la fine del sec. XV. F. Bologna, finalmente, ricostruito un piccolo gruppo di opere molto affini per tipologia e stile, "gruppo di rara coerenza, cronologicamente imperniato sul 1489 del polittico di Tocco, fra i più tardi della serie"(1950, p. 369), dopo averle tolte al catalogo di Giacomo da Campli, le riferiva ad un artista che denominava provvisoriamente "Maestro dei Polittici crivelleschi". pittore dalla personalità ben precisa, di scuola crivellesca, ma di un crivellismo vissuto separatamente e lontano dalle Marche, lungo la vallata aquilana. La Arbace (2011) ripropone l'ipotesi Giacomo da Campli, soprattutto dopo le aggiunte al corpus dell'artista effettuate dalla Ludovici (2003), che nota come il maestro si sia liberato nel tempo delle asprezze giovanili, per assumere un'intonazione "severa e razionale" che contraddistingue le opere della maturità. Alla componente marchigiano- veneta, arricchita da Antonio e Bartolomeo Vivarini, si aggiungerebbe, sempre secondo la Ludovici, l'influenza di Antonio Aquili, detto Antoniazzo Romano, già notata dal Van Marle (1934, p. 240) per le opere, in quel tempo assegnate a Cola dell'Amatrice. La datazione dell'opera è da ritenersi antecedente al polittico di Sant'Angelo di Ocre; quest'ultimo, infatti, è da ritenersi secondo la Arbace (2011, p. 59) "modello del primo in seconda battuta" con alcune modifiche. Il termine certo è il 1482, anno nel quale viene santificato Bonaventura da Bagnorea, figura presente in entrambi i polittici. Qui, il Santo indossa un piviale azzurro, regge tre volumi invece che uno e benedice con la mano destra invece di reggere il pastorale, attributo del Santo, che era vescovo di Albano. Secondo la Arbace (2011), questa difformità può essere spiegata "con un inserimento in extremis in sostituzione di un altro santo francescano, appena giunta la notizia della santificazione".
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Abruzzo, AQ, Capestrano, CAPESTRANO; luogo di provenienza: Abruzzo, AQ, L'Aquila; luogo di deposito: Abruzzo, AQ, L'Aquila
bibliografiaRinascimento danzante. Michele Greco( 2011)pp. 58- 59
definizionepredella
regioneAbruzzo
provinciaL'Aquila
comuneL'Aquila
indirizzoVia Ottavio Colecchi, 1
ente schedatoreS107
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Molinari D.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Trascrizione per informatizzazione: CONSORZIO IRIS (L. 84/90) (1990); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ludovici E. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); SIGECWEB/ Di
anno creazione1980
anno modifica2005; 2013
latitudine42.352690
longitudine13.403752

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