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Opera d'arte Madonna con Bambino e San Giovannino a Vercelli

L'opera d'arte Madonna con Bambino e San Giovannino - codice 01 00039258 si trova nel comune di Vercelli, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Palazzo Langosco, via G. Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Deposito dipinti
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoMadonna con Bambino e San Giovannino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00039258
localizzazioneItalia, Piemonte, VC, Vercellivia G. Verdi, 30
contenitorepalazzo, museo, Palazzo Langosco, via G. Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Deposito dipinti
datazionesec. XVII ; 1600 - 1699 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito piemontese(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a oliolegno/ intaglio/ doratura
misurealt. 110, largh. 92,
condizione giuridicaproprietà Stato, Istituto di Belle Arti di Vercelli
dati analiticiIl dipinto raffigura una Madonna seduta con libro in grembo; il Bambino, accanto a lei, abbraccia un agnello, trattenuto da S. Giovannino. Sullo sfondo sono appena leggibili due angeli con un grande libro. Tutt'attorno una ricca cornice di fiori di tipo fiammingheggiante. La tela, che è inquadrata da una semplice cornice dorata, è giuntata verso il basso del dipinto in senso orizzontale.Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; S. Giovannino. Abbigliamento. Simboli: agnello. Fiori.
notizie storico-criticheNon comparendo il dipinto negli elenchi Leone e neppure nei vecchi inventari del museo, la sua provenienza non è al momento definibile, a meno di non volerlo identificare con una tela giunta all'Istituto di Belle Arti con l'eredità del conte Federico Mella. Nel testamento, reso pubblico nel 1921 anno della morte del conte, già direttore dell'Istituto, se ne legge la descrizione: "La Beata Vergine in mezzo ai fiori, tela attribuita alla figlia del Moncalvo". Con riferimento al gusto per la ricca corona floreale che attornia la scena sacra e al tipo di fiori, la prima impressione è quella che fa collocare l'opera nell'ambiente romano o napoletano sensibile alle influenze del Seghers, inventore di questo genere, o di Abramo Brueghel, di cui il Museo Borgogna conserva un analogo dipinto, da cui la tela in oggetto si differenzia per il maggior spazio, rispetto al motivo floreale, riservato alla scena di figure, di discreta qualità stilistica (cfr. Sterling, "La natura morta", Parigi 1952, p. 52; V. Viale, "Civico Museo Francesco Borgogna Vercelli. I dipinti", Vercelli 1969, scheda n° 169, tav. 164). I caratteri stilistici non fanno comunque escludere una provenienza dall'ambiente piemontese, dove il genere si era diffuso: ne sono, tra gli altri, un esempio le opere di Caterina Zenone, attiva a Borgosesia nella seconda metà del Seicento (cfr. M. Rosci- S. Stefani Perrone (a cura di), "Pinacoteca di Varallo, recuperi e indagini storiche", catalogo della mostra, Varallo 1981, pp. 83, 136) e il gusto per le composizioni floreali di tipo fiammingo presente in certe nature morte di Orsola Caccia (cfr. "La natura morta del Municipio di Moncalvo", in A. Truffa-G. Romano, "Guglielmo Caccia detto il Moncalvo nel V centenario della nascita 1568-1625", Asti 1968, p. 75 e sgg.).
bibliografiaSterling( 1952)p. 52; Viale V.( 1969)n. 169; Rosci M./ Stefani Perrone S.( 1981)pp. 83, 136; Romano G./ Truffa A.( 1968)p. 75
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaVercelli
comuneVercelli
indirizzovia G. Verdi, 30
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rosso A. M.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bombino S. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bombino S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1986
anno modifica2006
latitudine45.326892
longitudine8.422343

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