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Opera d'arte San Bartolomeo a Vercelli

L'opera d'arte San Bartolomeo - codice 01 00039261 si trova nel comune di Vercelli, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Palazzo Langosco, via G. Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Deposito dipinti
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoSan Bartolomeo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00039261
localizzazioneItalia, Piemonte, VC, Vercellivia G. Verdi, 30
contenitorepalazzo, museo, Palazzo Langosco, via G. Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Deposito dipinti
datazionesec. XVI prima metà; 1500 - 1549 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito vercellese(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a oliolegno/ intaglio/ pittura/ doratura
misurealt. 62, largh. 41,
condizione giuridicaproprietà Stato, Istituto di Belle Arti di Vercelli
dati analiticiLa tavola, inquadrata da semplice cornice in legno dipinto di grigio con filetto oro, presenta la figura di S. Bartolomeo posta di due terzi, che si staglia contro uno scomparto a fondo nero arabescato, ai cui lati si intravede uno scorcio di paesaggio. Il santo ha in mano il lungo coltello del martirio e, nella destra, regge un libro aperto. La gamma cromatica spenta è impostata su una tonalità oliva contrastante con il rosso della veste.Soggetti sacri. Personaggi: S. Bartolomeo. Abbigliamento. Simboli del martirio: coltello. Paesaggi.
notizie storico-criticheLa tavola è costituita di due elementi lignei (per le rispettive misure si veda il campo "Misure Varie") uniti da un tassello a coda di rondine. L'elemento di larghezza maggiore è maggiormente danneggiato dall'attacco di insetti xilofagi. Nel vecchio elenco dei dipinti esposti al Museo Leone, prima del definitivo allestimento Viale, la tavola è descritta al n° 39 come opera di scuola lombarda del XV secolo. L'indicazione è priva della provenienza nè il dipinto compare tra i quadri acquistati dal Leone. Per la sua collocazione nell'ambito della pittura vercellese del primo Cinquecento, se ne può ipotizzare la presenza all'interno della pinacoteca delle Belle Arti, che confluì alla vigilia della prima guerra mondiale nelle raccolte Leone. Della sua acquisizione non se ne trova però traccia nei verbali delle sedute e neppure nell'Elenco dei quadri ed affreschi" conservato nell'Archivio dell'Istituto (ms. 497). Le caratteristiche stilistiche, per quanto è possibile valutare nel presente stato di conservazione, rivelano una adesione ai modi giovenoniani nel morbido panneggio gonfiato, nella pacata espressione del volto, nello sguardo, nel tipo di barba rada e filamentosa. L'opera offre puntuali riferimenti, soprattutto per il pannello di sfondo decorato, con la tavola ora a Brera e già a Torino nella collezione Balbo Bertone attribuite allo pseudo-Giovenone, al quale si adatterebbero anche il modellato morbido e il timbro spento dei colori (cfr. G. Romano, "Casalesi del Cinquecento. L'avvento del manierismo in una città padana", Torino 1970, nota a p. 24; G. Romano (a cura di), "Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell'Accademia Albertina", catalogo della mostra, Torino 1982).
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaVercelli
comuneVercelli
indirizzovia G. Verdi, 30
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rosso A. M.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bombino S. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bombino S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1986
anno modifica2006
latitudine45.326892
longitudine8.422343

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