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Opera d'arte Madonna con Bambino di Ambrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.), a Torino

L'opera d'arte Madonna con Bambino di Ambrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.), - codice 01 00350893 di Ambrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoMadonna con Bambino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00350893
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XVI primo quarto; 1512 (post) - 1520 (ante) [analisi stilistica]
autoreAmbrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456/ 1523 ca.),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 70, largh. 49,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDIPINTO: 1 asse verticale scheggiato in alto a dx e mancante dell'angolo inferiore dx; spaccatura in basso a sin. fino a circa metà della tavola. Listello inchiodato lungo i bordi e 2 orizzontali a sezione rettangolare (spessore cm 0.5) incollati sul retro. CORNICE: dorata e intagliata con motivi floreali. Telaio con incastro angolare a 45° con rinforzi ortogonali; inserimento del dipinto con elementi metallici e spessori lignei.PERSONAGGI: Madonna, Gesù Bambino. ABBIGLIAMENTO. ATTRIBUTI: rosario. PAESAGGIO. PIANTE e FRUTTI: aranci.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: sigillo, Qualificazione: civile, Posizione: retro tavola, in basso a sinistra, Descrizione : Sigillo circolare rosso (?) con iscrizione. Al centro: "DOGANA / DI DAZIO GRANDE / COLLI". Lungo il bordo: "I.R. INTENDENZA DI MILANO"., ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: sigillo, Qualificazione: civile, Posizione: retro tavola, in basso a destra, Descrizione : Sigillo circolare rosso (?) con aquila bicipite reggente nelle zampe globo e spada, sormontata da corona imperiale, con medaglione ovale sul petto recante le lettere: "P(?).I.". Iscrizione lungo il bordo: "R. ACCADEMIA DI MILANO: REP...ZIONE".,
notizie storico-criticheL'opera pervenne nelle collezioni della Reale Galleria, già con l'attribuzione ad Ambrogio Bergognone, nel 1842 donata dal cavalier Michele Bisi, incisore genovese, come è ricordato dalla scritta sul fronte della cornice. Il riferimento all'artista lombardo è stata accolta da tutta la critica successiva, sia pure con diverse modulazioni. Il dipinto è assegnato al Bergognone negli inventari del 1851 e del 1853, compilati durante la direzione di Roberto d'Azeglio, ed anche in quello del 1866, quando il quadro era esposto nella sala dei Pittori Piemontesi. Benna (1857), sulla base del soprannome Bergognone, ha creduto trattarsi di un'opera di Jean Cortois detto il Borgognone, attivo nel XVII secolo. Gamba (1884) è stato restio a riferire la tavola ad Ambrogio da Fossano ritenendo che potesse trattarsi di una copia antica. Così hanno dubitato dell'autografia Beltrami (1895) e Cavalcaselle (1897). Baudi de Vesme (1899; 1909) invece è tornato a attribuire la tavola a Bergognone, seguito da Pacchioni (1932; 1938; 1951) e in un primo tempo Gabrielli (1959; 1965), che però poi (1971, con bibliografia) l'ha assegnata alla bottega del pittore, in quanto "opera assai stanca, collocabile nel periodo della tarda attività del pittore". Invece Zeri (1973) non vede "ragione alcuna per respingere verso la bottega questo autografo del pittore". Secondo lo studioso il dipinto va collocato nel periodo della maturità artistica di Bergognone, che fra il 1495 e il 1515 abbandona "definitivamente ogni traccia della 'maniera grigia' dei suoi inizi in favore di effetti cromatici più brillanti". Favorevole alla piena autografia dell'opera è infine la critica più recente. Si può ipotizzare una datazione non anteriore al 1512, cioè al secondo periodo certosino del pittore, quando l'artista assolve a numerose richieste di tavolette destinate alla devozione privata spesso ripetendo schemi compositivi e motivi. Il dipinto della Sabauda risulta in particolare prossimo al'affresco della 'Madonna che allatta il Bambino e angeli' nel refettorio della Certosa di Pavia databile probabilmente al 1514 e alla tavola con la 'Madonna del velo' nella Pinacoteca di Brera pressoché coeva. A favore di una datazione nel secondo decennio, quando le opere di Ambrogio non lasciano più percepire il leonardismo accentuato dei primi esperimenti, spinge inoltre il confronto con opere come la "Madonna col Bambino" del Poldi Pezzoli di Milano (inv. 4063) e quelle in collezione privata, esposte alla mostra nel 1998 a Pavia, a cura di Gianni Carlo Sciolla (Casavecchia Barbara, in 'Ambrogio da Fossano detto il Bergognone. Un pittore per la Certosa', schede nn. 77 e 78), collocabili negli anni 1512-15 circa, datazione che si attaglia anche al dipinto della Sabauda. La fisionomia della Madonna e la sua acconciatura, con i capelli raccolti ai lati delle tempie coperti da un lieve velo trasparente, rimandano altresì alle opere di Perugino presenti in Lombardia dalla fine del Quattrocento. In seguito al restauro condotto nel 2004 è stata confermata l'ipotesi di una riduzione di dimensioni della tavola, ridipinta "ai lati per assimilare l'opera alle dimensioni dei dipinti per devozione privata anch'essi caratteristici della produzione del pittore. La presenza dei due frammenti di maniche sui due lati alludono probabilmente ad un aspetto originario come 'Sacra Conversazione' con uno sfondo su un più ampio paesaggio" (Lucarelli Linda, cfr. RST- RESTAURI 2004).
altre attribuzioniAmbrogio da Fossano detto Bergognone/ bottega diAmbrogio da Fossano detto Bergognone/ copia da
bibliografiaD'Azeglio, Roberto( 1846)p. CXXII; [Baudi di Vesme, Alessandro]( 1899)p. 57, n. 135; Gabrielli, Noemi( 1971)p. 75; Zeri, Federico( 1973)pp. 103-108; Slavich, Paola (a cura di)( 1987)p. 310; Sciolla, Gianni Carlo( 1998)p. 129
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzovia XX Settembre, 86
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Capretti, Elena; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithCaldera, Massimiliano
anno creazione2012
latitudine45.073139
longitudine7.684548

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