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Opera d'arte Ercole e il leone di Nemea di Avelli Francesco Xanto detto Rovigo da Urbino (1500 ca./ 1545), a Modena

L'opera d'arte Ercole e il leone di Nemea di Avelli Francesco Xanto detto Rovigo da Urbino (1500 ca./ 1545), - codice 08 00229226 di Avelli Francesco Xanto detto Rovigo da Urbino (1500 ca./ 1545), si trova nel comune di Modena, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalepiatto
soggettoErcole e il leone di Nemea
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00229226
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, Modenalargo Sant'Agostino, 337
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense
datazionesec. XVI secondo quarto; 1530 (ca.) - 1535 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
ambito culturalemanifattura urbinate(analisi stilistica; bibliografia)
autoreAvelli Francesco Xanto detto Rovigo da Urbino (1500 ca./ 1545),
materia tecnicamaiolica/ smaltura stannifera/ pittura
misurecm, alt. 5.3, diam. 27.7,
condizione giuridicaproprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia
dati analiticiPiatto in maiolica policroma istoriata. All'interno, in primo piano, Ercole in lotta con il leone di Nemea e in alto la figura nimbata di Veronica che mostra la Sindone; alle spalle di Ercole due poderosi pilastri con stemma "partito"; sullo sfondo paesaggio; dipinto in turchino, verde, arancio, giallo, bruno, nero e bianco. All'esterno troviamo due filetti gialli concentrici presso l'orlo e uno sul piede e legenda in turchino all'interno del piede.Eroi: Ercole. Animali: leone. Personaggi: Santa Veronica. Attributi: (Santa Veronica) sindone. Araldica: stemma. Architetture. Paesaggi.
notizie storico-critichePervenuto dalla Collezione estense di maioliche, compare negli inventari ottocenteschi con l'attribuzione a F. X. Avelli e il Campori (1863) ipotizzò che fosse stato eseguito nella manifattura estense di Ferrara al tempo del duca Ercole II (1534-1559), analogamente ad un piatto del Louvre con "Ercole che uccide Caco" dell'Avelli e recante lo scudo di Casa d'Este. Il Venturi (1882), pur confermando l'attribuzione al maestro, confutò la committenza estense per le evidenti differenze dello scudo araldico. In realtà, questo attesta un'altra famiglia aristocratica, non identificata, e si riscontra in altri due pezzi dell'Avelli alla Wallance Collection di Londra e al Kunstgewerbe Museum di Colonia. L'attribuzione al famoso maestro, attivo a Urbino tra il 1530 e il 1542, trova sicura conferma per le stringenti affinità stilistiche con numerosi altri testi autografi, nei quali si evidenziano analogie nell'immaginazione, nella forza espressiva del segno, nella vivace cromia e nell'iscrizione nel retro. Il tema raffigurato (Teocrito, XXV, 211 ss.) appare una ricomposizione di più tasselli iconografici, secondo una maniera abituale nell'Avelli: la figura di Ercole è tratta da un "manigoldo" del Beatricetto, il leone da un bulino di M. Dente (Liverani F. 1979) e la Veronica da M. Raimondi. Nota la Ravanelli Guidotti (Ravanelli Guidotti C., Le ceramiche della Galleria Estense, Colloqui sulle antiche raccolte estensi (Per un Museo Immaginario Estense), 21 maggio 1987, c.s.) che il tema è forse allusivo alla forza morale del duca di Urbino Francesco della Rovere, al quale Xanto dedicò anche un famoso poemetto - "Il rovere vittorioso" - e che il pezzo è ascrivibile ai primi anni del suo soggiorno ad Urbino per l'uso di un contorno fermo, sin troppo marcato, e di una tavolozza molto squillante, carica di gialli. L'assunto è pienamente convincente, ma non si esclude l'ipotesi che il soggetto fosse ispirato dalle qualità fisiche o morali del committente. In questo contesto familiare potrebbe inserirsi l'enigmatica raffigurazione della Veronica, che starebbe a significare una vicenda o una figura femminile della Casata.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Emilia Romagna, MO, Modena
bibliografiaLiverani F.( 1979)pp. 33-36; Campori G.( 1863)p. 31; Asioli F.( 1872)p. 7; Campori G.( 1979)p. 27; Genolini A.( 1881)p. 123; Venturi A.( 1882)pp. 59-61; Corradini E.( 1987); AA.VV.( 1987)p. 182; AA. VV.( 2000)pp. 114-115; AA.VV.( 2012)pp. 143-144
definizionepiatto
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneModena
indirizzolargo Sant'Agostino, 337
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Righi Guerzoni L.; Funzionario responsabile: Bentini J.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Corti C. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Corti C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Albonico C. (2012
anno creazione1987
anno modifica2006; 2012
latitudine44.646037
longitudine10.934481

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