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Opera d'arte Dio Padre con l'agnello e i Re dell'Apocalisse di Sorri Pietro (1556/ 1622), Casolani Alessandro (1552/ 1607), a Certosa di Pavia

L'opera d'arte Dio Padre con l'agnello e i Re dell'Apocalisse di Sorri Pietro (1556/ 1622), Casolani Alessandro (1552/ 1607), - codice 03 00702347 di Sorri Pietro (1556/ 1622), Casolani Alessandro (1552/ 1607), si trova nel comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia sita in chiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, transetto, cupola
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bene culturaledipinto murale
soggettoDio Padre con l'agnello e i Re dell'Apocalisse
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00702347
localizzazioneITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4
contenitorechiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, transetto, cupola
datazionesec. XVI ; 1599 - 1599 [bibliografia]
autoreSorri Pietro (1556/ 1622), Casolani Alessandro (1552/ 1607),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurem, alt. 0, largh. 8, lungh. 8,
condizione giuridicaproprietà Stato, Demanio
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Dio Padre.
notizie storico-criticheLe pitture che ornano la cupola testimoniano la volontà dei certosini di rinnovare la decorazione pittorica della chiesa con la chiamata di due senesi, Pietro Sorri e Alessandro Casolani, entrambi allievi a Siena del manierista Arcangelo Salimbeni. Forse introdotti alla Certosa pavese dal cardinale Borromeo su consiglio dei Certosini di Maggianico, si occuparono della decorazione della cupola (1599), mentre al solo Sorri spettano i successivi affreschi della volta della sacrestia nuova. Nei registri della chiesa si legge che nel 1600 "si è dato finimento alla cupola della chiesa coperta di rame instagnato e l'anno avanti si era dipinta di dentro con la visione dell'Apocalissi". Secondo la tradizione, il più anziano Casolani avrebbe realizzato il disegno degli affreschi e dipinto tre degli otto spicchi (quelli verso il coro), prima della sua partenza da Pavia; il Sorri avrebbe concluso l'opera, realizzando la parte con il Dio Padre, i re e San Giovanni Evangelista.||Sfortunatamente, le pitture della cupola hanno subito ingenti danni a causa della rimozione della copertura di piombo del tetto della chiesa in età napoleonica (1797). Il pittore restauratore Agostino Comerio si occupò nel 1826-27 del restauro degli affreschi, che comportò pesanti ridipinture.||Gli otto spicchi della cupola sono divisi da grossi cordoni, decorati con motivi vegetali dorati. Intorno al perimetro ottagonale della volta, corre una galleria con quaranta colonnine, sovrastata da otto finestre che danno luce ai dipinti. Dal punto di vista iconografico, partendo dalla vela di fondo si incontra la figura dell'Eterno, accompagnato dall'agnello apocalittico dai sette occhi, dal libro dei sette sigilli e dalla patena con il sangue dell'agnello. La luce dietro la figura divina è la luce dello Spirito Santo. Da notare anche la rilevanza conferita al trono divino, che nel mondo ebraico è metafora della potenza di Dio. Al vertice della vela, come in tutte le altre, è rappresentato un fuoco, la facie apocalittica. Nelle vele contigue è rappresentato il tetramorfo. Il re alla sinistra di Dio con in mano la corona è Ozia, accompagnato da altri due sovrani. Dall'altra parte, il re inginocchiato con le braccia alzate è Salomone. Nella vela successiva è identificabile re Davide con la cetra (A, Spiriti, comunicazione orale).
definizionedipinto murale
regioneLombardia
provinciaPavia
comuneCertosa di Pavia
indirizzoviale Monumento, 4
altri codicisito
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Curti, Elisa; Funzionario responsabile: Lodi, Letizia
anno creazione2011
latitudine45.256213
longitudine9.146125

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