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Opera d'arte deposizione di Cristo nel sepolcro di Alfani Orazio di Domenico (1510 ca./ 1583), a Perugia

L'opera d'arte deposizione di Cristo nel sepolcro di Alfani Orazio di Domenico (1510 ca./ 1583), - codice 10 00152993 di Alfani Orazio di Domenico (1510 ca./ 1583), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettodeposizione di Cristo nel sepolcro
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00152993
localizzazioneItalia, Umbria, PG, Perugia
datazionesec. XVI ; 1500 (ca.) - 1599 (ca.) [analisi stilistica]
autoreAlfani Orazio di Domenico (1510 ca./ 1583),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 208, largh. 208,
condizione giuridicadetenzione Ente pubblico territoriale
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Cristo; figure maschili; maddalena; san giovanni; Madonna. Paesaggi: monte Calvario.
notizie storico-criticheQuesta Deposizione fu eseguita su copia dell'originale di Raffaello (Urbin o 1483 - Roma 1520) che si trovava in S. Francesco al Prato nella Cappella Baglioni. Raffaello eseguì nel 1507 tale opera su commissione di Atalanta Baglioni che fu ritratta dall'artista nei panni della Vergine. Dall'artic olo "Come scomparse da Perugia la "Deposizione" di Raffaello" di R. Belfor ti apparso sulla rivista "Perusia" dell'alino 1935, apprendiamo che nel ma rzo del 1608 il dipinto scomparve dalla chiesa di S. Francesco al Prato. La notizia sconvolse la città di Perugia che, come dice il Belforti, veniv a "proditoriamente privata di 'una gioia incomparabile". La Deposizione d i Raffaello veniva considerata già nel '500, a quanto scrive il Vasari (Ar ezzo 1511 - Firenze 1574), una delle più belle opere di Raffaello, così pu re la definisce il Winkelmann. Si seppe in seguito che il dipinto di Raffa ello era stato inviato dai Frati di S. Francesco al Prato a Roma per voler e del Cardinale Scipione Borghese, nipote del Pontefice Paolo V, e che and ò ad arricchire la sua collezione privata. L'incidente diplomatico fu riso lto con la mediazione di Paolo 'V e la città di Perugia si dovette acconte ntare, quale risarcimento, di una copia del dipinto, eseguita dal Cavalier Cesari d'Arpino (Arpino 1568 - Boma 1640), inviata dal Cardinale Borghese insieme ad alcune lampade d'argento. Attualmente tale copia si trova nell a Galleria Nazionale di Perugia e nell'Oratorio è invece quella eseguita d a Orazio Alfani, perugino. Tecnicamente abbastanza buona e fedele è questa copia dell'Alfani dal celebre quadro di Raffaello; a lasciare un pò perpl essi è invece l'aspetto cromatico dell'opera che, contrariamente ll'origin ale, ha dei toni molto pacati e soffusi anche se non è detto che i colori attuali siano gli originali e siano del tutto leggibili. Le tinte dell'Alf ani infatti tendono a rendere il statico per quanto la scena in sè sia pie na di tensione.
bibliografiaGurrieri O.( 1962)pp. 25-38; Morelli G.F.( 1683)pp. 117-119
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Coop. Techne; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tassini A. (2006); Aggiornamento-revisione: Odorisio G. (1996), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Tassini A. (2006)
anno creazione1979
anno modifica1996; 2006

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