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Opera d'arte Conversi certosini di De Mottis Iacopino (/1505), Zenale Bernardino (ca. 1464/ 1526), a Certosa di Pavia

L'opera d'arte Conversi certosini di De Mottis Iacopino (/1505), Zenale Bernardino (ca. 1464/ 1526), - codice 03 00702313 di De Mottis Iacopino (/1505), Zenale Bernardino (ca. 1464/ 1526), si trova nel comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia sita in chiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, prima cappella a destra, volta
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto murale
soggettoConversi certosini
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00702313
localizzazioneITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4
contenitorechiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, prima cappella a destra, volta
datazionesec. XV ; 1491 - 1491 [bibliografia]
autoreDe Mottis Iacopino (/1505), Zenale Bernardino (ca. 1464/ 1526),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurecm, alt. 0, largh. 503, lungh. 508,
condizione giuridicaproprietà Stato, Demanio
dati analiticiNR (recupero pregresso)Figure: conversi certosini.
notizie storico-criticheNelle vele della volta, ripetutamente rimaneggiate, si spiegano all'interno di una decorazione a grottesche quattro busti di conversi certosini, i cui volti almeno sembrano essere esenti dalle ridipinture eseguite tra il XVII e XIX secolo: le finte cornici polilobate sembrano seicentesche, mentre lo sfondo giallo arancio spetterebbe a un intervento ottocentesco. L'attribuzione dei conversi si fonda sulle note del priore Matteo Valerio (Manoscritto Braidense), secondo cui "l'anno 1491 [...] Jacobino de Motti depinse la prima capella a man destra intrando in chiesa". Se il severo certosino che nella vela verso l'altare prega con in mano il rosario e quello in preghiera con le mani giunte appartengono alla mano del De Mottis, negli altri due busti è stata riconosciuto l'intervento di Zenale. L'unico converso identificabile è quello che regge tra le braccia una zampa di mula: si tratta del beato Guglielmo di Fenoglio, converso della certosa di Casotto presso Mondovì in Piemonte. Secondo la leggenda, il beato si sarebbe servito della zampa per difendersi da un gruppo di malintenzionati che lo aveva attaccato mentre era in viaggio. Il beato della volta è accostabile alle zenaliane figure di San Bonaventura dell'Ambrosiana e del San Giovanni Battista di Grenoble. L'altro converso dipinto attribuito allo Zenale è ancora più monumentale e bramantesco, ritratto con un forte scorcio di sotto in su. L'espressione intensa è analoga a quella del San Girolamo del Museo Poldi Pezzoli di Milano e del San Baudolino del trittico Kress-Contini Bonacossi.
definizionedipinto murale
regioneLombardia
provinciaPavia
comuneCertosa di Pavia
indirizzoviale Monumento, 4
altri codicisito
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Curti, Elisa; Funzionario responsabile: Lodi, Letizia
anno creazione2011
latitudine45.256213
longitudine9.146125

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