Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte busto ritratto di Pasquale Biroli di Rondoni Alessandro (1841/ post 1898), a Novara

L'opera d'arte busto ritratto di Pasquale Biroli di Rondoni Alessandro (1841/ post 1898), - codice 01 00026976 di Rondoni Alessandro (1841/ post 1898), si trova nel comune di Novara, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledecorazione plastica, opera isolata
soggettobusto ritratto di Pasquale Biroli
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00026976
localizzazioneItalia, Piemonte, NO, Novara
datazionesec. XIX terzo quarto; 1862 - 1862 [data]
autoreRondoni Alessandro (1841/ post 1898),
materia tecnicamarmo bianco di Carrara/ scultura/ modanatura/ sagomatura
misurealt. 73, largh. 73,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiFra le due lesene che sottolineano la scansione delle campatelle è posto il medaglione circolare con cornice, su cui è posta l'iscrizione, sottolineata da due modanature. Al centro è presente il busto del personaggio, visto di profilo, volto a sinistra, con giacca dagli ampi risvolto, camicia col colletto sollevato, intorno al quale è annodata la cravatta.Soggetti profani. Personaggi: Pasquale Biroli. Abbigliamento.
notizie storico-criticheIl medagline raffigura il testatore Biroli Pasquale. il quale lascia i suoi beni immobili del territorio di Mosezzo e £ 10.700 da convertirsi in stabili, con l'obbligo per l'ospedale di conservare due letti, uno per gli ammalati di Gambalò e uno per gli ammalati di Ginzana e Novara. Impone altresì che con gli avanzi dei redditi annui, l'Ospedale fornisca una dote fra le 30 e le 50 lire tre ragazze delle terre nominate. Il 23 novembre 1852 gli eredi si assumono il carico delle doti, lasciando all'Ospedale il reddito intero. La scultura fa parte di un gruppo di ritratti posti a decorazione del cortile d'onore, progettato dall'architetto Soliva nel 1628. Sistemazioni successive a questa parte della fabbrica sono eseguite nel 1834 dall'Ing. Stefano Ignazio Melchini. La decorazione marmorea si colloca perciò posteriormente a questa data e si potrae fino a tempi molto recenti e modificate colla delibera del 11 agosto 1888, secondo le indicazioni deliberate dal Consiglio di Amministrazione dell'Ospedale che li propone, secondo un criterio basato sull'importanza della donazione, a sostituzione dell'uso di far eseguire ritratti ad olio raffiguranti i benefattori ed esposti solennemente nei giorni di S. Antonio e di S. Michele. A coloro che avrebbero lasciato all'Ospedale più di £ 100.000 si sarebbe eretto un busto marmoreo, sorretto da una mensola e ricordato da una lapide incisa, collocata nella galleria superiore; a chi avesse lasciato una cifra compresa fra le £ 10.000 e le £ 100.000 si sarebbe edificato un medagline da porsi nello stesso cortile, sotto il portco inferiore. Il medagline in oggetto raffigura un testatore che nomina come erede universale il Pio luogo e come quelli collocati sotto il portico verso C.so Mazzini e l'ala sinistra è da collocare intorno alla metà del XIX secolo. I motivi che portano a questa datazione sono da rintracciare non solo nella data e nella firma dell'autore presente in alcuni medaglini presenti nello stesso cortile, ma anche nell'omogeneità di caratteri plastici, uniformità d'incisine, unicità nella disposizione e sequenza cronologica dei personaggi raffigurati, nell'alternanza delle posizini che ne evidenzia una realizzazione unitaria. La presenza in Novara di opere di Rondoni è da rintracciarsi in parte nei legami con il territorio di nascita e in parte nel carattre classicistico che la scultura movarese evidenziava nelle realizzazioni di Argenti e di Girola (medaglie di casa Milanesi, sculture sul fronte del Corpo di Guardia, Propilei, Portico Nuovo, Piazza del Teatro, otto statue per il Nuovo Mercato; cfr. La spigolatrice novarese, Novara 1840, pp. 133-137). Il Rondoni, in contatto a Roma con Vela, unisce ai caratteri aulici e accademici della ritrattistica, che ancora emergono dall'impostazione di queste sculture, un più evidente interesse veristico, di identificazione dei tipi non solo caratterizzati socialmente, ma anche come individui, forse raccogliendo le esperienze torinesi del Barnero (Busti del Regio Ospizio di Carità di Torino) e del Lavy. (Sui busti si veda F. A. BIANCHINI, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, p. 126; G. B. MORANDI, S. FERRARA, L'Ospedale Maggiore della Carità di Novara - memorie storiche, Novara 1907, pp. 61-62, 70).
bibliografiaBianchini F. A.( 1828)p. 126; La spigolatrice novarese( 1840)pp. 133-137; Morandi G. B./ Ferrara S.( 1907)pp. 61-61, 70
definizionedecorazione plastica
regionePiemonte
provinciaNovara
comuneNovara
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mongiat E.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1981
anno modifica2006

oppure puoi cercare...

  • opere d'arte nel comune di Novara
  • opere d'arte nella provincia di Novara
  • opere d'arte nella regione Piemonte