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Opera d'arte busto ritratto di Maria Teresa d'Austria di Moccia Antonio (1805 ca./ ante 1842), a Agliè

L'opera d'arte busto ritratto di Maria Teresa d'Austria di Moccia Antonio (1805 ca./ ante 1842), - codice 01 00046746 di Moccia Antonio (1805 ca./ ante 1842), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Galleria d'arte: parete sinistra
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bene culturalebusto, opera isolata
soggettobusto ritratto di Maria Teresa d'Austria
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00046746
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Galleria d'arte: parete sinistra
datazionesec. XIX secondo quarto; 1833 - 1833 [data]
autoreMoccia Antonio (1805 ca./ ante 1842),
materia tecnicamarmo bianco/ scultura
misurealt. 80, largh. 49, prof. 26,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiLa regina ha i capelli raccolti, dei boccoli ed il capo incoronato. Indossa una ricca collana a placche greche e decorazioni vegetali, dalla quale pende un medaglione con il profilo di Carlo Alberto. Sulla spalla destra è appuntata una spilla con croce sabauda entro scudo, fermata da un fiocco. L'opera appoggia su una base di marmo.Personaggi: Maria Teresa d'Austria.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: impresa, Qualificazione: civile, Posizione: spalla destra, Descrizione : medaglia con croce cortata,
notizie storico-criticheIl busto in marmo bianco di Maria Teresa d'Austria, firmato e datato sul retro: <> può forse essere identificato con <<(579) Un busto in marmo alt. c.tri 70 rapp.te la Regina Maria Teresa...>>, ricordato insieme ad altri due busti raffiguranti Carlo Alberto e Carlo Felice, nel "Catalogo di quadri ed oggetti d'arte esistenti nel R. Castello di Agliè....", redatto nel 1855 dal pittore Sampietro, collocato al primo piano nobile, nella camera di Udienza (61). Nel 1876 <<1 busto in marmo rapp.te la Regina Maria Teresa>> è registrato nella sala di Conversazione al n. 32 dell'"Inventario Generale del Ducal castello...". La catalogazione compilata nel 1908 non consente d'identificare con certezza l'opera di Moccia che potrebbe coincidere con il <> segnalato al numero 521 nella Sala Gialla (34), al primo piano, che però è indicato come opera di Carlo Marochetti. Nel "Salone Giallo N. 41" l'opera è segnalata ancora nel 1927, con la corretta attribuzione ad Antonio Moccia e la data 1833. Nel 1964 la scultura è catalogata al n. 199 nella Galleria d'arte, ambiente che, destinato fin dall'origine ad accogliere la quadreria dei San Martino, fu arricchito di dipinti e sculture per esplicita volontà di Maria Cristina, vedova del re Carlo Felice e ad opera del successivo proprietario, Ferdinando, dopo la morte della regina nel 1849. L'attuale allestimento risale al secondo dopoguerra ed è dovuto ad Umberto Chierici, soprintendente ai Monumenti del Piemonte (cfr. Biancolini D./ Gabrielli E. a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 41, 92 n. 171). Lo scultore algherese, nato intorno al 1805, nel 1823 raggiunge all'Accademia di San Luca lo scultore Andrea Galassi e il pittore Giovanni Marghinotti, inviati a Roma nel 1819 per volontà di Carlo Felice, come pensionati del Re di Sardegna (cfr. M. G. Scano, Pittura e scultura dell'Ottocento, Nuoro 1997, p. 49). Nel settembre 1827 Moccia è l'unico premiato tra gli allievi della classe di scultura nel concorso romano per un altorilievo raffigurante un Gladiatore combattente; a lui Carlo Felice commissiona la statua della Beata Margherita di Savoia, la sua prima grande opera in marmo, ottenuta grazie alle garanzie fornite da Thorvaldsen, presso cui studiava all'Accademia di San Luca. L'opera risulta terminata nel 1830 quando, secondo lo scultore danese, subì un lieve danno a una mano che ne ritardò la spedizione da Roma a Torino dove doveva essere collocata in una delle nicchie all'interno della chiesa della Gran Madre (cfr. "Gazzetta Piemontese", n. 67, 5 giugno 1833, p. 332). Secondo il recensore, il giovane <>, aveva studiato per dieci anni a Roma: sarebbe dunque nato alla fine del 1805 e avrebbe avuto sui diciott'anni al momento del trasferimento a Roma (M. G. Scano, op. cit. Nuoro 1997, pp. 63, 283, nota n. 120). Il re, inoltre, richiese e fece collocare nel castello di Agliè un suo Genio, citato in una lettera del 1828 da Thorvaldsen, probabilmente la scultura insignita del primo premio per il nudo nel concorso accademico del settembre di quell'anno e senza dubbio alla base della commissione per il tempio torinese. Nel 1829 Moccia risulta ancora premiato per uno studio di <> (cfr. "Gazzetta Piemontese", 5 giugno 1833). In Piemonte l'artista godette della speciale protezione di Giuseppe Manno, primo ufficiale del Ministero degli Interni durante il regno di Carlo Felice e nei primi anni di quello di Carlo Alberto (prosegue in Osservazioni).
bibliografiaCastelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. II, p. 579; Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)pp. 41, 92 n. 171; Dalmasso F.( 1987)p. 320; Gabrielli N.( 1972)p. 60; Scano Naitza M.G.( 1985)pp. 201-226; Scano Naitza M.G.( 1997)p. 86
definizionebusto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Assandria V.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Trascrizione per informatizzazione: Manchinu P. (2002); Aggiornamento-revisione: Manchinu P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente
anno creazione1989
anno modifica2002; 2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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