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Opera d'arte Annunciazione a Gubbio

L'opera d'arte Annunciazione - codice 10 00075959 si trova nel comune di Gubbio nella provincia di Perugia sita in chiesa, Chiesa di S. Maria Nuova, NR (recupero pregresso), Raccolta d'Arte Comunale, parete di controfacciata, registro superiore, a sinistra
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bene culturaledipinto, complesso decorativo
soggettoAnnunciazione
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00075959
localizzazioneItalia, Umbria, PG, GubbioNR (recupero pregresso)
contenitorechiesa, Chiesa di S. Maria Nuova, NR (recupero pregresso), Raccolta d'Arte Comunale, parete di controfacciata, registro superiore, a sinistra
datazionesec. XIV seconda metà; 1350 - 1399 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito eugubino(NR (recupero pregresso))
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 170, lungh. 245,
condizione giuridicaproprietà Stato, SBAAAS PG
dati analiticia sinistra figura angelica in piedi, di profilo, veste panneggiata; a destra Madonna seduta con braccia conserte, inserita in quinta architettonica con scaffale con libri e leggio con libro aperto.Soggetti sacri: Nuovo Testamento: Annunciazione. Personaggi: Madonna: San Gabriele Arcangelo. Interno. Oggetti: Scaffale; Libri; Leggio.
notizie storico-criticheNel panorama della pittura eugubina della seconda metà del Trecento l'affesco viene ricordato dalla Neri Lusanna (1985) per la qualità di esecuzione e l'importanza culturale che esso rappresenta, in quanto viene considerato "punto focale per saggiare l'innesto di un nuovo sentire in moduli tipologici senz'altro affermati e famigliari". Si ipotizza infatti, così come supposto dal Santi, una dinastia di pittori attiva a Gubbio nell'arco di un secolo individuando "in Mello il capostipite ..(e)... che, proseguendo con Mattiolo scultore e Martino pittore, culmina nel più celebre Ottaviano, il cui patronimico già nel Quattrocento appare corretto in Nelli,...'Tavianus Martini Nelli'." La Neri Lusanna avvicina quest'affresco alla mano di Martino, evidenziando come le soluzioni fisiognomiche richiamino Mello mentre la composizione spaziale e i tagli volumetrici denunzino il ricordo degli affreschi del Maestro di Campodonico già a San Biagio in Caprile. In questo modo la studiosa trova una risposta a quell'atmosfera severa con una luce e una cromia pacata in cui troneggiano le figure presentate con abiti francescamente austeri, senza decorazioni floreali e d'oro, con la Vergine senza mantello e castamente accollata, quasi a testimoniare quel clima austero creatosi a Gubbio dopo il 1371, dopo cioè gli imperativi impartiti dalle leggi suntuarie approvate anche dal cardinale d' Albornoz e ribadite con maggiore severità nel 1385. Per " l'occhieggiante presenza di elementi orvietani" ripresi dalla pittura di Ugolino di Prete Ilario e di Piero di Puccio, colloca poi l'opera nell'ottavo-nono decennio del secolo, considerandola "se non un precedente almeno un elemento di messa a punto nell'arricchimento del linguaggio che si evolve verso il gotico internazionale e che trova un valido e significativo esponente in Ottaviano Nelli". Il Todini attribuisce invece l'opera a pittore ignoto eugubino della seconda metà del XIV secolo.
bibliografiaNeri Lusanna E.( 1985)n. 419-421-423, pp. 37-45; Todini F.( 1989)vol.II
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comuneGubbio
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Migliarini M.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: Migliarini M. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Delogu G. F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1999
anno modifica2006
latitudine43.330211
longitudine12.546865

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