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Opera d'arte allegoria della Pace/ grottesche con figure e paesaggi di Savini Salvio (notizie 1580-1609), a Perugia

L'opera d'arte allegoria della Pace/ grottesche con figure e paesaggi di Savini Salvio (notizie 1580-1609), - codice 10 00076391 di Savini Salvio (notizie 1580-1609), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, scalone d'accesso al primo piano, II rampa, volta
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bene culturaledecorazione pittorica, ciclo
soggettoallegoria della Pace/ grottesche con figure e paesaggi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00076391
localizzazioneItalia, Umbria, PG, PerugiaNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, scalone d'accesso al primo piano, II rampa, volta
datazionesec. XVI ultimo quarto; 1575 - 1599 [analisi stilistica; contesto bibliografia]
autoreSavini Salvio (notizie 1580-1609),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurelargh. 200,
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiDal basso: tra grottesche con motivi vegetali, bucrani, vasi fumanti, figu re femminili con nastri o con cesti fioriti, 3 clipei includenti: quello d i sn, Diana con il busto scoperto, cinta alla vita dalla faretra, coperta ai fianchi, assisa con cane ai suoi piedi; quello centrale, una bianca col omba; quello di ds, Venere con le braccia levate che piange la morte di Ad one disteso a terra esanime/ al centro della volta, entro ottagono incorni ciato da trapezi con figure a monocromo, allegoria della Pace come figura femminile recante ramoscelli di ulivo, che campeggia entro vasto paesaggio collinare con borghi/ ai lati, grottesche e figure allegoriche/ in alto, riquadro mistilineo centrale includente il Tempo, anziano barbuto e alato , che reca nella ds l'attributo della falce e la clessidra a terra, mentre , come Crono, con la sn tiene per i piedi un neonato/ sopra, tra grottesch e con mascheroni, farfalle, castoni, putti e arpie, 2 clipei includenti, a sn, Mercurio e, a ds, Bacco.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheRiguardo al ciclo decorativo della Villa del Cardinale, commissionato da F ulvio Della Corgna tra il 1575 e il 1583 e concepito come espressione cele brativa della doppia valenza della sua figura di religioso e di cultore de lle arti, si fa generalmente riferimento (in Canuti, 1941, p.275/ Donati G uerrieri, 1972, pp.224-5/ Sapori, 1982, pp.55s./ Vagaggini, 1985-6/ Abbozz o, 1996, p.304) alla personalità di Salvio Savini (notizie dal 1580 al 160 9) già autore degli affreschi di palazzo Della Corgna a Città della Pieve - firmati e datati 1580-, che forniscono peraltro la prima notizia certa n ella scarna ed approssimativa biografia dell'artista fiorentino. Infatti, nonostante altri recenti contributi (cfr. Vagaggini, tesi di laurea 1985-8 6/ Sapori, 1995) risulta del tutto insondata la fase giovanile del Savini, la sua formazione tosco-senese, che lascia trasparire l'impronta viva del Beccafumi attraverso il sostrato della tradizione decorativa fiorentina assimilata probabilmente vicino al Poccetti (1548-1612) proprio negli anni anteriori al ciclo di Città della Pieve e agli affreschi della Villa; i c ontatti con presenze nordiche e fiamminghe delle quali tale formazione sem bra risentire, o che rappresentano l'esito di una sperimentata collaborazi one; infine le circostanze che videro l'instaurarsi di produttive e contin uative relazioni professionali con i Della Cornia, subentrando in quella c orrispondenza culturale ed artistica che aveva in precedenza legato a tale committenza un artista come Nicolò Circignani (1530/5-1592) conteso tra Roma e l'area umbra da incarichi del massimo prestigio. Proprio il Pomaran cio, presente a Roma fin dal 1562 a fianco del suo maestro Santi di Tito, costituisce, ancora, un riferimento importante per la produzione nota del Savini, in particolare per il ciclo di Castiglion del Lago che potrebbe co stituire il filo conduttore del suo ingresso, tra il 1575 e l'80, nell'orb ita corgnesca, come collaboratore e quindi continuatore dell'opera del Cir cignani. Se fosse poi confermata la paternità di quest'ultimo relativament e al "Convito degli dei" che decora la sala del Governatore nel palazzo de lla Corgna di Città della Pieve - recentemente avanzata da Bittarello (199 6)- riferibile alla fase della decorazione del palazzo più prossima al mom ento dell'acquisizione del marchesato (1563-4) da parte di Ascanio Della C orgna e del rientro del Pomarancio a Città della Pieve (1564) dal suo prim o soggiorno romano, potrebbe forse essere anticipato agli anni 1565-70 l'i nizio di tale collaborazione. La mancanza di una base documentale si riscontra anche riguardo agli affre schi della Villa del Cardinale, la cui vicenda critica, in passato orienta ta sulle figure del Circignani e di Federico Zuccari, li ha collocati, com e accennato, nell'ambito della produzione del Savini soprattutto in virtù del confronto con il ciclo di Città della Pieve. Rispetto a tale ciclo si evidenzia nella decorazione della Villa una ben maggiore libertà compositi va ed espressiva dovuta in primo luogo ad un alleggerimento del programma iconografico, limitato più che altro all'inserimento entro il tessuto deco rativo di temi allegorici e mitologici, e all'astenzione dai grandi quadri celebrativi illustrati a città della Pieve e a Castiglion del Lago; in se condo luogo alla volontà poetica di conciliare decorazione e luogo, le imm agini interne con l'ambiente esterno, e di esprimere attraverso il linguag gio "aperto" delle grottesche il senso di una festosità bucolica e natural e. Ne risulta in tal modo esaltato il carattere intrinseco della grottesca come connubio di storia e natura: essa costituisce il fitto tessuto conne ttivo che compone e mescola insieme temi allegorici e mitologici con simbo li cristiani, attivando il ricchissimo patrimonio iconografico ove conflui scono l'eredità classica, l'emula invenzione rinascimentale e la fantasia estrema e insoddisfatta della maniera. Un patrimonio senza dubbio comune e ricorrente nei cicli decorativi alto-laziali ed umbri di questo secondo C inquecento, che si diffonde e combina a partire da forti centri propulsivi -come Caprarola ed Orvieto che comunicano un clima culturale estremamente sintonico rispetto ai luoghi corgneschi-, per arricchirsi di volta in vol ta del contributo di committenti, letterati e poeti coinvolti nei diversi programmi iconografici. Notevoli e precise corrispondenze nel repertorio decorativo e negli schemi compositivi dei motivi ornamentali possono rilevarsi nel confronto con pa lazzo Farnese a Caprarola e con palazzo Simoncelli a Torre San Severo (Orv ieto), che costituirono un riferimento diretto per molte decorazioni di fi ne '500; mentre rispetto all'apparato di grottesche di Castiglion del Lago si avverte un ritmo diverso -lì meno simmetrico e ripetitivo- nella distr ibuzione e combinazione dei singoli elementi, resi con un gusto pittorico del particolare più ricercato e variato ch
committenzaDella Corgna Fulvio cardinale (1575/ 1583)
definizionedecorazione pittorica
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
toponimoColle Umberto (frazione)
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cannistrà A.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tassini A. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tassini A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1999
anno modifica2006
latitudine43.136300
longitudine12.394855

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