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| bene culturale | lampadario, opera isolata | 
| tipo scheda | OA_3.00 | 
| codice univoco | 01 00206366 | 
| localizzazione | Italia, Piemonte, TO, TorinoNR (recupero pregresso) | 
| contenitore | villa, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Salone - 22: volta | 
| datazione | sec. XVIII seconda metà; 1750  - 1799 [analisi stilistica] | 
| ambito culturale | ambito piemontese(analisi stilistica) | 
| materia tecnica | ferroottone/ argentaturacristallovetro | 
| misure | alt. 130, diam. 135, | 
| condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali | 
| dati analitici | Lampadario a quattro bracci principali mistilinei rivestiti da strisce di cristallo e quattro minori, questi ultimi a tre elementi, per un totale di 16 reggi-candela. I pendenti, alcuni di sostituzione, hanno forme diverse. Il lampadario, già elettricato in passato, è stato nuovamente predisposto per il collegamento elettrico.NR (recupero pregresso) | 
| notizie storico-critiche | Gli inventari storici di Villa della Regina, ad eccezione di quello del 1931, ricordano nel Salone un lampadario a 16 luci come quello in esame e anche una fotografia di J. David, databile al 1895-1896 (cfr. neg. SBAS TO 136958/ originale in ASTO, INFM, cat. 21 u.a. 953 negativo 93390), documenta un manufatto di fattura analoga a quello superstite. E' noto tuttavia che gli eventi bellici della seconda guerra mondiale (in particolare i bombardamenti delle notti tra il 20 e il 21 novembre e tra l'8 e il 9 dicembre 1942 e dell'8 agosto 1943) danneggiarono gravemente il Salone, determinando la perdita dell'affresco centrale della volta, e dunque difficilmente si sarebbe potuto salvare un oggetto così fragile. Si può ipotizzare quindi che il lampadario sia stato smontato, posto al riparo e solo più tardi ricollocato oppure che, una volta distrutto l'originale, si sia provveduto a sostituirlo con uno simile, dal momento che si tratta di un modello diffuso in residenze dell'aristocrazia e della corte piemontesi nel Settecento. Il lampadario trova confronti con esemplari studiati da Giovanni Mariacher ed identificati come prodotti di maestranze boeme o veneziane: "il tipo lavorato alla maniera boema ebbe vasta diffusione in tutta Europa e toccò varie regioni d'Italia; la sua prerogativa maggiore consisteva nella possibilità di ottenere la rifrazione delle luci, per via delle sfaccettature e molature dei cristalli" (G. Mariacher, "Lampade e lampadari in Italia dal Quattrocento all'Ottocento", Torino, 1981, p. 105).Nell'inventario corrente degli oggetti mobili di Villa della Regina il lampadario è identificato dal n. ?067. La restauratrice, Valeria Borgialli, ha provveduto ad integrare i pendenti mancanti con tredici elementi di recupero e quattro piattini in vetro di rifacimento. | 
| bibliografia | Mariacher G.(	1981)p. 105 | 
| definizione | lampadario | 
| regione | Piemonte | 
| provincia | Torino | 
| comune | Torino | 
| indirizzo | NR (recupero pregresso) | 
| ente schedatore | S67 | 
| ente competente | S67 | 
| autori della catalogazione | Compilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Manchinu P. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); | 
| anno creazione | 2003 | 
| anno modifica | 2007 | 
| latitudine | 45.071707 | 
| longitudine | 7.678011 |