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Opera d'arte Trittico di Beffi di Maestro di Beffi (XIV secolo – XV secolo), a L'Aquila

L'opera d'arte Trittico di Beffi di Maestro di Beffi (XIV secolo – XV secolo), - codice 13 00020069 - 0 di Maestro di Beffi (XIV secolo – XV secolo), si trova nel comune di L'Aquila, capoluogo dell'omonima provincia sita in castello, Castello Cinquecentesco, via Ottavio Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, sala V
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bene culturaletrittico, Trittico di Beffi
titoloTrittico di Beffi
soggettoMadonna con Bambino, Natività, Adorazione dei pastori, Bagno di Gesù con donatore orante, Dormitio Virginis, Assumptio animae, Incoronazione
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00020069 - 0
localizzazioneItalia, Abruzzo, AQ, L'Aquilavia Ottavio Colecchi, 1
contenitorecastello, Castello Cinquecentesco, via Ottavio Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, sala V
datazionesec. XV primo quarto; 1400 (ca) - 1424 (ca) [analisi stilistica]
autoreMaestro di Beffi (XIV secolo – XV secolo),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 135, largh. 65,
condizione giuridicadetenzione Stato, Soprintendenza BSAE per l'Abruzzo
dati analiticiIl trittico si presenta definito da una cornice dorata a modanatura liscia, con la tavola centrale cuspidata. Su di essa è dipinta la Vergine seduta sopra un trono, avvolta da un ampio manto scuro con i bordi dorati che illuminano risvolti verdi sopra una veste rossa. Tra le Sue braccia è il Bambino, colto mentre sgambetta seduto sul ginocchio della Madre. Un leggerissimo velo bianco lo copre parzialmente, lo stesso che cade dal capo della Vergine. Sullo sfondo due angeli con una tunica rossa e i capelli biondi, acconciati intorno ad un diadema d'oro, sostengono un drappo finemente decorato.Nel pannello a sinistra troviamo raffigurati più episodi relativi alla nascita di Gesù. In una contemporaneità spaziale, incerta e bidimensionale, troviamo l'Annuncio ai pastori, l'Adorazione dei pastori e il Bagno del Bambino. Da notare la piccola figura del committente, inginocchiato con le mani giunte e abbigliato con morbidi abiti di foggia moderna.A sinistra la complessa scena della "Dormitio virginis". In basso si trova la Madonna, distesa sul letto funebre circondata dagli apostoli. Più in alto troviamo due angeli che, in volo, incorniciano la scena centrale con Cristo che solleva verso il cielo Sua Madre. In alto troviamo una solenne Incoronazione, impreziosita da severi scranni.Madonna con Bambino, Annuncio ai pastori, Natività, Adorazione dei pastori, Bagno di Gesù con donatore orante, Dormitio Virginis, Assumptio animae, Incoronazione.
notizie storico-criticheIl nome del Maestro del Trittico di Beffi è stato spesso accostato ad un corpus di opere comprendenti un "Missale plenum", conservato a Chieti dell'Archivio Arcivescovile, le "Orationes" di Chantilly, la "Tavola delle Sette Parole" anch'essa al Museo Nazinale d'Abruzzo, il dittico con i santi Giovanni Battista ed Evangelista, due pinnacoli, ora nella collezione della Cassa di Risparmio, una tavola raffigurante la Maddalena della Galleria Sarti di Pisa e gli affreschi rinvenuti sotto la volta e l'arco absidale della chiesa di San Silvestro dell'Aquila. In particolare Bologna ha notato forti affinità nel confronto di questo trittico con con gli affreschi aquilani: il pannello centrale con la Madonna con Bambino e la Natività raffigurata a destra del trittico sono accostabili agli analoghi soggetti raffigurati nella volta di San Silvestro, fatte salve le dovute e ben individuabili differenze riscontrabili nella resa dei volti, soprattutto del Bambino, il quale mantiene nel trittico, tutta la nobiltà e la delicatezza che invece manca a quello di San Silvestro. La figura dell'orante è raffigurato in ginocchio mentre assiste a mani giunte al bagno purificale del Bambino. La sua veste, abbottonata sul davanti con ampie maniche rigonfie, denuncia una datazione collocabile quanche anno dopo il 1413, data considerata "ante quem" per quanto rigurada gli affreschi di San Silvestro. Il fondamento culturale su cui il pittore si basa è quello senese della fine del Trecento. In particolare il Carli ha notato affinità non trascurabili con Taddeo di Bartolo, proponendo dei riferimenti con il primo Marino di Bartolomeo, specie nella "Incoronazione della Madonna". La Torlontano sottolinea come la figura del maestro di Beffi si sia confrontata con l'opera di Antonio di Atri, attraverso un dialogo intrecciato sul comune linguaggio tardo-gotico, articolato su grammatiche lineari ed espressive tipiche della comune formazione senese. Citata dal Van Marle come opera di scuola toscano-marchigiana, fu attribuita dal Berenson a Francesco di Gentile, mentre un'attenta analisi da parte del Serra e del Carli l'avvicinano alla scuola senese del secondo '300.
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Abruzzo, AQ, Tione degli Abruzzi, TIONE DEGLI ABRUZZI
bibliografiaR. VAN MARLE( 1923-1928)pag. 452 - 453; BERENSON, B.( 1932)pag. 210; Serra L.( 1933)pag. 80; Serra L.( 1934)pagg. 247- 248; Berenson B.( 1936)pag. 173; CARLI E.( 1942)pagg. 196 - 197; CHIERICI U. - BOLOGNA F.( 1948)pag. 11; Chierici U.( 1949)pagg. 111 - 1
definizionetrittico
denominazioneTrittico di Beffi
regioneAbruzzo
provinciaL'Aquila
comuneL'Aquila
indirizzovia Ottavio Colecchi, 1
ente schedatoreS107
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Molinari D.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Trascrizione per informatizzazione: CONSORZIO IRIS (L. 84/90) (1990); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ludovici E. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); SIGECWEB/ Ian
anno creazione1980
anno modifica2005; 2013
latitudine42.396177
longitudine13.424584

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