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Opera d'arte Ripa Grande di Costa Nino (Roma 1926 / Marina di Pisa-Pisa 1903), a Roma

L'opera d'arte Ripa Grande di Costa Nino (Roma 1926 / Marina di Pisa-Pisa 1903), - codice 12 00827501 di Costa Nino (Roma 1926 / Marina di Pisa-Pisa 1903), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, deposito
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloRipa Grande
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827501
localizzazioneRM, RomaViale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, deposito
datazioneXIX ; 1848 - 1848 [bibliografia]
autoreCosta Nino (Roma 1926 / Marina di Pisa-Pisa 1903),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 10, lungh. 35.5,
condizione giuridicaproprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiscena fluviale
notizie storico-criticheCosta aveva ripreso a dipingere nella campagna romana dopo i moti del 1848, a cui aveva preso parte attivamente, come ricorda lo stesso pittore nelle sue memorie (Costa 1927, p. 37), distaccandosi con decisione dagli insegnamenti accademici della sua prima formazione. Il quadretto infatti, certamente dipinto dal Costa nei terreni di proprietà paterna, che confinavano appunto con la Ripa Grande del Tevere (Costa 1927, p. 15), testimonia la distanza che lo separava dalla tradizione purista e romantica romana (ad esempio nell'abbandono ad ogni accenno di piacevolezza pittoresca di rovine e monumenti) alla ricerca di una poetica del paesaggio mutuata dai grandi maestri europei del genere, in particolare francesi, da Pierre-Henri de Valenciennes a Achille-Etna Michallon a Camille Corot (Martinelli 1963, p.37). Il formato stretto e allungato, la scelta di cromie argentine, la particolare cura nella resa atmosferica, nonché la predilezione per una costruzione fondata sul tono e su una pennellata sintetica, denotano uno stile in cui sono già delineati i valori di "leggerezza", "chiarezza", "lontananza" e "mistero" che saranno i vocaboli basilari del suo linguaggio futuro (Frezzotti 2009, p. 104).La datazione del dipinto al 1848, risultante da un'iscrizione sul verso, è da considerarsi attendibile (Durbé 1976, p. 72) benché, più verosimilmente, l'opera potrebbe essere stata compiuta tra il 1848 e il 1850, data la sapienza costruttiva della composizione e una certa complessità di riferimenti culturali che fanno ipotizzare una formazione artistica più avanzata (Martinelli 1963, cit.; Spalletti 1985, p. 41).
altra localizzazioneprovenienza: RM, Roma
bibliografiaSpalletti( 1985)p. 41; De Grada( 1989)pp. 129, 350; Frezzotti( 2006)n. 3.18, p. 123; Frezzotti( 2009)n.5, pp. 104-105
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Osti Guerrazzi A. M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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