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Opera d'arte Madonna della Misericordia tra i santi Lorentino e Pergentino di Parri di Spinello (1387/ 1453), a Arezzo

L'opera d'arte Madonna della Misericordia tra i santi Lorentino e Pergentino di Parri di Spinello (1387/ 1453), - codice 09 00259214 di Parri di Spinello (1387/ 1453), si trova nel comune di Arezzo, capoluogo dell'omonima provincia sita in museo, nazionale, Museo nazionale d'arte medievale e moderna, Palazzo Bruni Ciocchi detto della Dogana, via San Lorentino, 8
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bene culturaledipinto, opera isolata, Madonna della Misericordia tra i santi Lorentino e Pergentino
titoloMadonna della Misericordia tra i santi Lorentino e Pergentino
soggettoMadonna della Misericordia tra i santi Lorentino e Pergentino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00259214
localizzazioneITALIA, Toscana, AR, Arezzovia San Lorentino, 8
contenitoremuseo, nazionale, Museo nazionale d'arte medievale e moderna, Palazzo Bruni Ciocchi detto della Dogana, via San Lorentino, 8
datazioneXV secondo quarto; 1435 (post) - 1437 (ante) [documentazione]
autoreParri di Spinello (1387/ 1453),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 199, largh. 174,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Fraternita dei Laici
dati analiticiTavola cuspidata, con cornice.Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Lorentino; San Pergentino; astanti. Figure: angeli. Abbigliamento (Madonna): tunica; mantello con cappuccio. Abbigliamento (Gesù Bambino): panneggio. Abbigliamento (Santi): tunica; mantello. Abbigliamento (astanti): abiti civili; abiti religiosi. Fiori: giglio; rosa; fiori di prato. Oggetti: turiboli.
notizie storico-criticheLa tavola è stata realizzata da Parri di Spinello per la Fraternita dei Laici di Arezzo, destinata all'altare maggiore della chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino sempre ad Arezzo; commissionatagli il 16 giugno 1435, l'opera fu portata a termine nel 1437. I due santi Lorentino e Pergentino, protettori della Fraternita, sono raffigurati accanto alla Vergine: nella predella sono raffigurate quattro scene della loro vita. Come racconta Vasari (1568), l'opera veniva portata in processione nel giorno della festa dei due santi, il 2 giugno, insieme all'urna contenente le loro reliquie. A. M. Maetzke (1987) ha considerato questa tavola l'opera più compiuta e significativa dell'artista (già lodata da Vasari): la ricchezza decorativa e cromatica, la ricercatezza e l'eleganza dei particolari quali il tessuto della Vergine o la rappresentazione dei turiboli, che rivelano chiaramente la sua attività di orafo, pongono Parri Spinello a fianco dei maggiori esponenti del Gotico Intenazionale, corrente nella quale il pittore aretino si inserì nella fase matura della sua carriera sotto l'influenza di Lorenzo Monaco e del Ghiberti. Dopo la morte del padre, presso il quale avvenne la sua prima formazione, nel 1411 venne chiamato a Firenze dallo zio Cola di Niccolò Spinelli, noto orafo, e grazie a Leonardo Bruni divenne allievo di Ghiberti. L'opera più antica a noi nota, eseguita da Parri, è la "Madonna della Misericordia" della chiesa aretina di Santa Maria delle Grazie, databile al 1428, affresco in cui già si avvertono l'eleganza nel suo modo di disegnare, e si trovano le forme allungate che caratterizzano le opere successive come la "Crocifissione" presente in San Domenico di Arezzo, e la "Madonna della Misericordia" dipinta nel palazzo della Fraternita dei Laici nel 1447. La qualità delle sue opere è legata strettamente alla saltuarietà del suo lavoro, dovuta ad un precario stato di salute; Parri fu infatti colpito per tutta la vita da una malattia nervosa che in determinati periodi non gli permetteva di lavorare. Proprio per queste problematiche il giudizio che Salmi (1921) dà della tavola del museo, e di altre opere di Parri, non è decisamente positivo, attribuendo al dipinto un'esecuzione scadente, un'eccessiva vivacità cromatica ed alcune esuberanze lineari. Un disegno autografo raffigurante una "Madonna col Bambino" conservato agli Uffizi (GDSU, n. 33E recto) è stato collegato a questa tavola; non è certo che sia preparatorio, probabilmente è un'elaborazione grafica successiva al dipinto. Un appunto sul'iconografia: in questa tavola la Vergine regge il Bambino, soluzione iconografica introdotta ad Arezzo per la prima volta da Bernardo Rossellino nel 1434 nel rilievo scolpito per la facciata del palazzetto della Fraternta dei Laici in piazza Grande, variante rara in Toscana e secondo Salmi di derivazione nordica, forse francese, arrivata in Italia grazie alla diffusione delle miniature oltremontane. La variante più diffusa è infatti quella della Madonna posta in posizione frontale, quasi impassibile, mentre con le braccia allarga il mantello sotto il quale si sistemano gli astanti, accompagnata da angeli che spargono fiori o incenso. Si nota in Parri il riferimento all'opera di Rossellino, forse è la stessa Fraternita a chiedere all'artista di uniformare l'iconografia della tavola a quella della scultura (Nel raggio di Piero, 1992; Mater Christi, 1996; La Vergine Cortese, 2007).
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Toscana, AR, Arezzo
georeferenziazioneluogo di provenienza: x: 11.878772487; y: 43.46762678; metodo di georeferenziazione: punto esatto; tecnica di georeferenziazione: rilievo da cartografia senza sopralluogo; base di riferimento: ICCD1004366_OI.ORTOI; 9-4-2013; (722323) -ORTOFOTO 2006- (http
bibliografiaSalmi, M.( 1921)pp. 22-24; Pasqui, U./ Viviani, U.( 1925)p. 295; Donati, P. P.( 1964)pp. 11-24; Donati, P. P.( 1966)pp. 56-72; Salmi, M.( 1971)p. 85; Zucker, M. J.( 1973); Tafi, A.( 1973)p. 41; Salmi, M.( 1977)pp. 254-261; Tafi, A.( 1978)p. 444; Arte are
definizionedipinto
denominazioneMadonna della Misericordia tra i santi Lorentino e Pergentino
regioneToscana
provinciaArezzo
comuneArezzo
indirizzovia San Lorentino, 8
ente schedatoreS04
ente competenteS04
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Fornasari, Liliana Elisabetta; Funzionario responsabile: Casciu, Stefano; Trascrizione per informatizzazione: Siemoni, Giulia (2012); Aggiornamento-revisione: Siemoni, Giulia (2012), SBAPSAE AR, Referente scientifico: Refice, Paola;
anno creazione1991
anno modifica2012
latitudine43.467731
longitudine11.878455

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