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Opera d'arte Laudomia intercede per la sorella Lisa di Biscarra Carlo Felice (1823/ 1894), a Torino

L'opera d'arte Laudomia intercede per la sorella Lisa di Biscarra Carlo Felice (1823/ 1894), - codice 01 00210606 di Biscarra Carlo Felice (1823/ 1894), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloLaudomia intercede per la sorella Lisa
soggettoLaudomia intercede presso Niccolò de Lapi per la sorella Lisa
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210606
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XIX terzo quarto; 1868 - 1868 [documentazione; data bibliografia]
autoreBiscarra Carlo Felice (1823/ 1894),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 122, lungh. 102,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiAl centro della scena, in primo piano, sono rappresentati una fanciulla che sussura una frase ad un vecchio di spalle che volge il capo per ascoltarla. Laudomia, raffigurata di profilo con il volto rivolto verso l'alto, porta i capelli castani raccolti da una reticella di filo rosso punteggiata di perle; orecchini circolari. Indossa una veste di velluto color ocra con ampio scollo dal quale si vede una camicetta bianca con alto collo i cui polsini emergono sotto le maniche ornate da tagli da cui fuoriescono lembi di tessuto azzurro. Appena al di sotto della vita un cintura di cuoio con motivi ornamentali rossi geometrizzanti. Il padre dai capelli e lunga barba bianca indossa una zimarra in velluto color mattone dalle ampie maniche. Un mano è chiusa in un pugno mentre l'altra è appoggiata ad un seggiolone con braccioli e rivestimento di cuoio collocata in prossimità di una finestra dal davanzale di pietra dalla quale si vede una torre. Il rimanente della stanza è in ombra.Soggetti profani. Personaggi: Laudomia; Niccolò de Lapi. Abbigliamento. Interno. Mobilia: seggiolone. Costruzioni: torre.
notizie storico-criticheIl dipinto, firmato e datato, venne acquistato dal Ministero degli Interni per lire 800 all'esposizione annuale della Promotrice del 1868. Dal momento che la Provincia di Torino, unitamente alla Prefettura, aveva sede, nel secolo XIX, presso il Palazzo delle Segreterie di Stato, divenuto di proprietà dell'Ente nel 1885, è molto probabile che esso sia stato incamerato tra i beni della stessa proprio in occasione dell'acquisto, o che sia stato concesso in deposito, in un momento successivo, dal Ministero degli Interni. L'episodio è tratto da Nicolò de' Lapi, secondo romanzo scritto da Massimo d'Azeglio (Torino, 1798-1866), che alternava l'attività di scrittore a quella di pittore, durante il soggiorno milanese a cavallo fra gli anni trenta e quaranta dell'Ottocento. Il volume venne pubblicato nel 1841 da tre stampatori milanesi associatisi per l'occasione, Paolo Fusi, Carlo Gola e Felice Airoldi, e narra le vicende dell'assedio, durato ben dieci mesi, posto alla repubblica di Firenze che rifiutava il ritorno della dinastia dei Medici, da parte dell'imperatore Carlo V nel 1529-1530. L'episodio storico, scelto dal D'Azeglio con l'evidente intento di promuovere il risveglio della coscienza nazionale di quel ceto liberal-moderato che prese parte ai moti del '48, ebbe un notevole successo di pubblico e anche una notevole fortuna dal punto di vista figurativo ispirando numerosi pittori, compreso il Biscarra (Torino, 1823-1894) che già nel 1846 dipinse un Nicolò de' Lapi e che, evidentemente, riteneva la tematica ancora attuale nel 1868, forse, più che per motivazioni di carattere patriottico, sebbene l'unità italiana non fosse stata ancora compiuta, per una personale propensione nei confronti della poesia e della narrativa. Tale interesse si manifesta in numerose opere dell'artista che gli valsero l'apprezzamento soprattutto di istituzioni pubbliche e ministeri. Bibliografia di riferimento, V. Bona, Catalogo degli Oggetti d'Arte ammessi alla XXVII Esposizione, catalogo della Mostra (Torino, Società Promotrice delle Belle Arti, 18 aprile 1868), Torino 1868, p. 14, n. 262; L. Rocca, Album della Pubblica Esposizione del 1868, Torino 1868, p. 52; A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. IV; L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 159. Per un profilo biografico aggiornato del pittore, E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, pp. 41-44 (con quotazioni di mercato); A. Mascia, voce Costantino Sereno in P. Dragone (a cura di), Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1865-1895, Torino, 2000, pp. 312-313.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino
bibliografiaBona V.( 1868)p. 14, n. 262; Rocca L.( 1868)p. 52; Cifani A./ Fiora di Centocroci P. E.( 1996)p. IV; Bellini E.( 1998)pp. 41-44; Dragone P.( 2000)pp. 312-313; Cassetti M./ Signorelli B.( 2004)p. 159
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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