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Opera d'arte La Festa dei Moccoletti (Il carnevale a Roma) di Caffi Ippolito (Belluno 1809 - Lissa 1866), a Roma

L'opera d'arte La Festa dei Moccoletti (Il carnevale a Roma) di Caffi Ippolito (Belluno 1809 - Lissa 1866), - codice 12 00489389 di Caffi Ippolito (Belluno 1809 - Lissa 1866), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala Psiche
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloLa Festa dei Moccoletti (Il carnevale a Roma)
soggettoscena di genere
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00489389
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala Psiche
datazioneXIX ; 1852 - 1852 [data]
autoreCaffi Ippolito (Belluno 1809 - Lissa 1866),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 64.5, largh. 80,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
notizie storico-criticheIn una lettera del 14 agosto 1837, Caffi affermava: "ho terminato un quadro da esporre qui all'Accademia [di Venezia]; è illuminato dalla luna nella parte superiore delle fabbriche; di sotto un numero infinito di moccoli, torce a vento, palloni di carta colorita [...]". Il dipinto a cui il pittore si riferiva dal titolo "L'ultima ora del carnevale a Roma" (due bozzetti databili al 1837 si conservano a Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) raffigurava l'ultimo giorno di carnevale a Roma, probabilmente la festa più popolare dell'Urbe moderna. I momenti salienti del martedì grasso erano la corsa dei berberi e, appunto, la sfilata dei moccoletti, una sorta di gara nel dover conservare il proprio lume acceso cercando di spegnere quello dei vicini. Via del corso diveniva nelle ore del tardo pomeriggio, un tripudio di luci, di illuminazioni multicolori dei fuochi d'artificio, che agli occhi di Caffi rappresentava un soggetto ideale e l'occasione per riprendere la festa notturna, lungo la prospettiva di palazzi di via del Corso, dove anche le finestre e i balconi erano illuminati e decorati. Caffi vinse la scommessa con se stesso a Venezia e l'opera riscosse un grande successo, tanto che il pittore la replicò in più di quaranta esemplari, in cui cambiava essenzialmente la prospettiva - a volte più centrale, altre più di sguincio - e la scelta del punto del corso da cui ritrarre la veduta. Il dipinto in esame, ad esempio, è una veduta di via del Corso all'altezza dell'ora distrutto palazzo Piombino di fronte piazza Colonna e palazzo Chigi, dove dai primi del Novecento, sorge la Galleria Colonna/ Alberto Sordi e si pone in stretta relazione, dal punto di vista compositivo e stilistico, all'analogo dipinto del Museo di Roma (cfr. A. Scarpa, in Caffi 2005, pp. 275-276), mentra al Thorvaldsen Museum di Copenhagen è conservata una veduta del Corso a carnevale all'altezza di palazzo Ruspoli.
altra localizzazioneprovenienza: Rm, Roma
bibliografiaBucarelli( 1958)pp.384-385; Avon Caffi( 1967)pp. 37-38; Pittaluga( 1971)p.87, n.35; Monteverdi( 1975); Eleuteri( 1987)p.141; Di Majo( 2006)n.2.6, p. 96
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Biscaglia M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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