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Opera d'arte Il Dio Pan di Castelli Alessandro (Roma 1809 - Roma 1902), a Roma

L'opera d'arte Il Dio Pan di Castelli Alessandro (Roma 1809 - Roma 1902), - codice 12 00489414 di Castelli Alessandro (Roma 1809 - Roma 1902), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, depositi
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloIl Dio Pan
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00489414
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, depositi
datazioneXIX ; 1886 - 1886 [data]
autoreCastelli Alessandro (Roma 1809 - Roma 1902),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 99, largh. 161,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticipaesaggio montuoso con figura mitologica
notizie storico-criticheIl bisogno di riconnettersi ad una mitologia perduta, ma evocata nella natura che circonda l'Urbe, avvicina l'attività tarda di Castelli alle ricerche di pittori venati di simbolismo come Costa o come i tedeschi romani che ricercavano nella campagna romana le stesse suggestioni, anche se con risultati molto diversi. Se sia per Costa sia per Castelli il vero riprodotto senza alcun filtro ideale non era accettabile, per il più anziano pittore l'intransigenza nei confronti del naturalismo era più radicale; Costa, pur seguendo un'idealizzazione del paesaggio, abbandonò tutti gli espedienti compositivi del paesaggismo romantico rimanendo più fedele al vero, artifici conservati invece da Castelli che, in questi termini, rappresentava il filo di congiunzione tra il paesaggio romantico e quello simbolista. In questo caso egli realizza infatti una veduta costruita, allo stesso tempo immaginata e reale, resa con minuzia di particolari nella descrizione delle rocce e delle piante e degli arbusti significativamente secchi - che testimonia ancora una volta il retaggio della sua formazione da incisore - al cui centro, perso nella grandiosità di quella natura, siede la piccolissima figura di Pan. La presenza di personaggi minuti che abitano la scena appaiono come l'ultimo strascico del paesaggio classicista di origine secentesca e rinnovato, secondo l'accezione del Sublime, in età romantica, che sottolineano la piccolezza dell'uomo al cospetto della natura. In questo caso, il riferimento al dio Pan può legarsi ad un bisogno di ritrovare un rapporto più intimo e sincero con la natura e la Madre Terra, stesso bisogno che caratterizzerà il paesaggismo simbolista romano sorto in seno all'associazione In Arte Libertas. Non è un caso, infatti, che furono proprio i giovani artisti della generazione degli anni cinquanta, Morani e Ricci soprattutto, che rivalutarono la pittura dell'anziano pittore, considerandolo con Costa e Cabianca, padre spirituale delle loro poetiche. Come tale Castelli, nello stesso 1886 in cui realizzò questa opera, fu invitato ad esporre nello studio del pittore Giorgi a quella che sarà ricordata come la prima mostra dell'In Arte Libertas, dove presentò alcune vedute di Tivoli.
bibliografiaCallari( 1909)p.273; Callari( 1911)p.483; Gatti( 1925)p.70; Bucarelli( 1973)pp. 30, 133; Fantozzi( 1978)ad vocem
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Biscaglia M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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