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Opera d'arte Gli emigranti di Tommasi Angelo (Livorno 1858/Torre del Lago 1923), a Roma

L'opera d'arte Gli emigranti di Tommasi Angelo (Livorno 1858/Torre del Lago 1923), - codice 12 00827641 di Tommasi Angelo (Livorno 1858/Torre del Lago 1923), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, deposito
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloGli emigranti
soggettoscena di genere
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827641
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorePalazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, deposito
datazioneXIX ; 1896 - 1896 [data]
autoreTommasi Angelo (Livorno 1858/Torre del Lago 1923),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 262, lungh. 433,
condizione giuridicaProprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
notizie storico-criticheFratello maggiore di Ludovico e cugino di Adolfo, Angelo Tommasi riceve i primi apprendimenti di pittura alla Scuola Comunale di Disegno di Livorno e negli studi di Angiolo Lemmi e Natale Betti. Trasferitosi a Firenze, si iscrive all'Accademia di Belle Arti, andando a vivere con la famiglia nella villa di Bellariva sull'Arno, che diviene in quel periodo sede di un salotto artistico animato da letterati e da pittori, tra cui i macchiaioli Fattori, Lega e Borrani, dai quali il giovane Angelo trae nuovi stimoli per la propria formazione che lo indirizzano verso lo studio dal vero.Dal 1885 partecipa periodicamente alle Promotrici cittadine ove ottiene un vasto consenso di critica e pubblico. Dal 1899 al 1902 compie un lungo viaggio in Sud America dalla Patagonia alla Terra del Fuoco, esponendo a Buenos Aires numerose opere ispirate a quei luoghi. Al ritorno si stabilisce in Toscana, nella zona di Torre del Lago, creando con gli amici pittori toscani lo scapigliato 'Club della Boheme'. La grande tela degli Emigranti fu acquistata dallo Stato alla Prima Triennale di Belle Arti di Torino del 1896, nonostante i giudizi non favorevoli comparsi su due importanti riviste come "Emporium" (Martinella 1896, pp. 458-459) e "Natura ed Arte" (Reynaudi 1895-1896, pp. 299-300). L'opera - che evidenzia il perdurare dell'interesse per una pittura di realismo sociale attenta a denunciare la dura vita delle classi subalterne nell'Italia postunitaria - affronta il momento della partenza degli emigranti con sguardo lucido, rappresentando con minuzia descrittiva l'attesa dell'imbarco sulla banchina del porto di Livorno. Viene messo in scena dall'artista un evento corale che racchiude al suo interno le singole storie personali, dalla donna in primo piano che attende rassegnata e rivolge il suo sguardo verso lo spettatore, alla madre che allatta, dal mendicante ai gruppi di famiglie con le valigie accanto. Una rappresentazione collettiva, in cui il grande formato contribuisce a rendere l'opera una monumentale rappresentazione dell'emigrazione italiana, tema che veniva contemporaneamente affrontato anche dal pittore livornese Raffaello Gambogi, amico di Tommasi e allievo di Fattori (Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori), con una raffigurazione più intima, avente protagonista una singola famiglia.
bibliografiaG. Martinelli( 1896)458-459; M. Monteverdi( 1975)p.161; G.L.Marini, P. Stefani( 1975)pp.35,45; Pelagatti, Tassi( 1962)pp. 102-107; C. Marsan( 1979)p. 216, n. 157
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Osti Guerrazzi A.M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Onnis F.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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