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Opera d'arte testa di leone a Torino

L'opera d'arte testa di leone - codice 01 00210450 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaletavolo da centro, opera isolata
soggettotesta di leone
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210450
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XIX ultimo quarto; 1875 - 1899 [analisi stilistica; documentazione bibliografia]
ambito culturaleproduzione Italia settentrionale(analisi stilistica; bibliografia; documentazione)
materia tecnicalegno di noce/ intaglio/ verniciaturalegno/ verniciatura/ doratura
misurealt. 87, lungh. 125,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiPiano a sezione ottangolare con profilo modinato ed angoli smussati. Sostegno centrale formato, per ciascuna delle quattro facce, nella parte superiore, da elementi a voluta intagliati, al centro da un festone di fiori e frutti, dal quale si dipartono quattro protomi con teste di leone stilizzate in corrispondenza degli angoli. Nella parte inferiore, fascia centrale con motivo intagliato simile a lisca di pesce, affiancata da quattro zampe ferine in corrispondenza degli angoli. Tracce di dorature lungo i profili scolpiti. Poggia su alto zoccolo a sezione ottangolare con profilo inferiore modinato.Animali: leone. Decorazioni: fiori; frutti.
notizie storico-criticheIl tavolo fa parte della serie di arredi che vennero acquistati, con delibera del luglio 1940, dalla Provincia di Torino a seguito dell'acquisizione di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, fino a tale data proprietà di Casa Savoia-Aosta. Si tratta di uno dei pochi arredi che non andarono venduti durante le numerose tornate d'asta che, nella prima metà del Novecento, portarono alla dispersione della mobilia originale del palazzo, benché non più collocato nell'ambientazione originale, come dimostrato da alcune fotografie d'epoca, ove compare un esemplare simile a quello in esame, pubblicate nel catalogo d'asta edito nel 1932 dalla Galleria Dante Giacomini, Catalogo delle collezioni private d'arte appartenute a S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta, Galleria Dante Giacomini, Roma, 1932, tav. V. Il tavolo, infatti, fa parte della serie di arredi commissionati dal duca en suite con la decorazione in stile neorinascimentale da lui voluta che trasformò il volto del palazzo settecentesco, come testimonia la presenza dell'emblema sabaudo sulla fronte, analogo ad esemplari che compaiono sui vetri cattedrali e sui lambriggi. La preferenza accordata alla cultura figurativa del XV secolo, si inserisce nell'ambito della caratteristica inclianazione della cultura ottocentesca al recupero degli stili storici, spesso connessi, nelle varie aree regionali, al richiamo di un passato glorioso. Contrariamente alla tendenza diffusa in Piemonte, tesa al recupero del tardo gotico, come testimonia il riallestimento del castello di Issogne da parte di Vittorio Avondo, Emanuele Filiberto preferì il più consolidato ed internazionalmente diffuso gusto fiorentino. Il tavol in esame, infatti, rimanda proprio ad esemplari toscani della seconda metà del Cinquecento, A. M. Massinelli, Il mobile toscano, Milano, 1993, p. 152, n. XXXVI; Broggi, Morandi, Poletti, Tavoli, tavolini, consoles dal Rinascimento al Decò, Novara, 1996, p. 84, n. 9. Pur non essendo state reperite precise note di pagamento che documentino la commissione degli arredi, coordinati, naturalmente, anche ad esemplari reperiti sul mercato antiquario, è noto da una guida commerciale della città di Torino che due studi fossero interessati, in quegli anni, da committenze da parte di Casa Savoia-Aosta, ovvero, quello di Carlo Albertoni e quello di Giuseppe Anguissola; inoltre, da un annuncio pubblicitario dei fratelli Mora di Milano risulta che anche i famosi mobilieri lombardi fossero tra i fornitori della famiglia ducale, Augusta Taurinorum. Torino illustrata nelle sue cose e nei suoi cittadini, Torino s.d. [ma 1902], pp. 256-258; E. Colle, Museo d'Arti applicate, mobili e intagli lignei, Milano, 1996, pp. 26-28.
bibliografiaAugusta Taurinorum( 1902)pp. 256-258; Catalogo delle collezioni( 1932); Massinelli A. M.( 1993)p. 152, n. XXXVI; Colle E.( 1996)pp. 26-28; Broggi/ Morandi( 1996)p. 84, n. 9
definizionetavolo da centro
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin L.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2007

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