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Opera d'arte testa di baccante a Agliè

L'opera d'arte testa di baccante - codice 01 00208231 si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Vestibolo tra il cortile di S. Massimo e lo scalone aulico verso il giardino: parete destra
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bene culturalebusto, opera isolata
soggettotesta di baccante
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00208231
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Vestibolo tra il cortile di S. Massimo e lo scalone aulico verso il giardino: parete destra
datazionesec. XIX secondo quarto; 1825 - 1849 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito piemontese, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicamarmo bianco/ sculturamarmo/ scultura
misurealt. 68.5, largh. 40.5, prof. 26,
condizione giuridicaproprietà Stato, Castello di Agliè
dati analiticiBusto rappresentante una figura femminile con la spalla sinistra parzialmente coperta da un drappo di pelle. Lunghi capelli ondulati le ricadono sulla spalla destra. Il capo è cinto da una corona di foglie di vite e grappoli d'uva visibili anche ai lati della testa mentre una fascia le decora la fronte. La base è composta da un dado rettangolare sagomato alle estremità e un corpo circolare. La scultura poggia su un piedistallo ligneo dipinto a finto marmo.Figure: figura femminile. Abbigliamento: pelle. Oggetti: corona di foglie; grappoli d'uva.
notizie storico-criticheIl busto attualmente conservato nel vestibolo tra il cortile di S. Massimo e lo scalone aulico verso il giardino è individuabile con certezza a partire dall'inventario del 1842-43 che segnala nella "Camera d'Angolo" (6) al primo piano nobile un "busto in marmo di Carrara su piedestallo di legno, rappresentante una Baccante" attribuito allo scultore "Cacciatore Milanese". Nel 1855 il pittore Sampietro segnala nella Galleria del Teatro "Una Baccante coronata di pampini /dall'antico/" con il numero 43. Non riconoscibile con certezza nelle inventariazioni eseguite nello stesso 1855, 1857 e 1876, quando nella galleria sono segnalati quattro busti femminili non meglio identificabili (nn. 41, 48, 57 e 81), è possibile riconoscerla nuovamente nel 1908, quando, ancora nella Galleria del Teatro, è descritta al numero 533 una "Testa di marmo più grande del vero rappresentante una Baccante". Ancora in questo luogo nel 1927 è segnalato un "busto in marmo su piedestallo di legno rappresentante "Una baccante" corrispondente al numero 2944. Nel 1964 risulta ormai spostata nel "Corridoio dopo il cortile interno", dove con il numero 1699 è ricordato un "busto di marmo bianco raffigurante: Una Baccante" privo di stima. L'attribuzione a Cacciatori è riferita solo dall'inventario del 1842-43 e non più ripetuta in seguito. In effetti i documenti relativi all'attività svolta dall' artista per il castello nel 1842 non comprendono un busto di questo tipo nell'elenco delle opere da lui eseguite in quell'anno: una "Statua del Re Carlo Felice ... Due busti rapp.ti il Re Carlo Felice .... Bassorilievo Madonna degli Angeli.... Statuetta del Re Carlo Felice, spedita a Vienna ...Altra simile ... Altra simile (con qualche macchia) ... Due busti rapp.ti S. M. il Re Carlo Alberto ... Dieci gessi del medesimo busto ... Piedestallo per la statua del Re in Altacomba" (ASTO, Casa di S.AR il Duca di Genova. Amministrazione (fasc. 1-10), mazzo 1, fasc.10).Da riferire molto probabilmente allo stesso autore della testa di baccante con numero di catalogo generale 01/00208228, accanto alla quale si trova, anche per questa scultura vale la datazione intorno al secondo quarto del XIX secolo. L'opera ripropone un modello classico, dalle forme molto idealizzate, da riconoscere in sculture come il gruppo di Dioniso appoggiato ad un Satiro della Galleria degli Uffizi (inv. n. 246), già esistente a Roma intorno al 1550 dove ebbe modo di descriverlo Aldrovandi. Acquistato da Ferdinando I, il gruppo compare negli inventari degli Uffizi a partire dal 1704 e fu oggetto di numerose repliche (cfr. G. A. Mansuelli, Galleria degli Uffizi. Le Sculture, parte II, Roma 1958, pp. 159-160, figg. 132 a, 132 b-c). La testa di Agliè trova precisi termini di paragone con quella di Dioniso, di cui riproduce le ampie arcate sopracigliari, il naso fortemente squadrato, i lunghi capelli ondulati i cui riccioli scendono fin sulle spalle e la corona di pampini. Vale del resto la pena ricordare la presenza nelle collezioni del Castello di una testa di Eracle scopadeo (inv. n. 2110) proveniente dagli scavi diretti dal Biondi nel 1825 presso la casa detta del "Console C. Prastina Pacato" e identificato dal Canina con "Bacco conquistatore delle Indie", cui vari elementi sembrano legare la testa in questione (cfr. M. Borda, Monumenti archeologici tuscolani nel Castello di Agliè, Roma 1943, pp. 11-12).
bibliografiaMansuelli G. A.( 1958)pp. 159-160; Borda M.( 1943)pp. 11-12
definizionebusto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Manchinu P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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