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Opera d'arte levriero di Cucchiari Franceco (notizie dal 1842), a Agliè

L'opera d'arte levriero di Cucchiari Franceco (notizie dal 1842), - codice 01 00208232 di Cucchiari Franceco (notizie dal 1842), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Vestibolo tra il cortile di S. Massimo e lo scalone aulico verso il giardino: parete destra
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bene culturalescultura, opera isolata
soggettolevriero
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00208232
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Vestibolo tra il cortile di S. Massimo e lo scalone aulico verso il giardino: parete destra
datazionesec. XIX secondo quarto; 1825 - 1849 [analisi stilistica]
autoreCucchiari Franceco (notizie dal 1842),
materia tecnicamarmo bianco/ sculturamarmo/ scultura
misurealt. 70, largh. 22, prof. 63,
condizione giuridicaproprietà Stato, Castello di Agliè
dati analiticiScultura rappresentante un cane levriero seduto sulle zampe posteriori. Solleva la zampa anteriore destra e si sostiene con la sinistra. La scultura è completata da una doppia base rettangolare con angoli arrontondati in marmo bianco e in marmo venato grigio scuro. Poggia su un piedistallo ligneo dipinto a finto marmo.Animali: levriero. Oggetti: collare.
notizie storico-criticheNel vestibolo tra il cortile di S. Massimo e lo scalone aulico verso il giardino sono oggi conservate due sculture in marmo bianco raffiguranti cani levrieri. La loro presenza nelle collezioni ducali è attestata fin dal 1855 quando il catalogo degli oggetti d'arte stilato da Sanpietro li segnala nella Galleria del Teatro ai numeri 9 e 10 con l'attribuzione allo scultore Francesco Cucchiari, originario di Pavia e professore all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Nello stesso anno l'"Inventaro estimativo dei mobili, oggetti fissi, e semoventi, esistenti nel Castello d'Agliè..." riferisce le sculture ad un altro autore, un certo "Rogazzi" non meglio identificato, e fornisce una descrizione più dettagliata delle sculture e della loro base con le relative misure. Nel 1857 i marmi sono ancora segnalati con i numeri 313 e 314 nella Galleria delle Arti, nuovamente riferiti al Cucchiari. La loro collocazione rimmarrà invariata fino al 1964, quando risultano ormai spostate nel "corridoio dopo il cortile interno" (nn. 1700, 1701).Francesco Cucchiari opera a lungo in Sardegna dove lavora in società con il "marmoraro" carrarese Michele Fiaschi almeno a partire dal 1842. Impegnati soprattutto per la fattura di statue e arredi marmorei destinati alle chiese e ai camposanti, essi detengono a lungo il monopolio del mercato dell'arredo marmoreo nelle chiese dell'Isola (cfr. M. G. Scano, Pittura e Scultura dell'Ottocento, Nuoro 1997, pp. 102-105).
bibliografiaScano M. G.( 1997)pp. 102-105
definizionescultura
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Manchinu P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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