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Opera d'arte telamone, grottesche, paesaggio con architetture, l'Aritmetica, paesaggio rupestre con edifici e alberi di Savini Salvio (notizie 1580-1609), a Perugia

L'opera d'arte telamone, grottesche, paesaggio con architetture, l'Aritmetica, paesaggio rupestre con edifici e alberi di Savini Salvio (notizie 1580-1609), - codice 10 00077914 di Savini Salvio (notizie 1580-1609), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano primo, salone principale, parete S-O
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bene culturaledecorazione pittorica, ciclo
soggettotelamone, grottesche, paesaggio con architetture, l'Aritmetica, paesaggio rupestre con edifici e alberi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00077914
localizzazioneItalia, Umbria, PG, PerugiaNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano primo, salone principale, parete S-O
datazionesec. XVI ultimo quarto; 1575 - 1599 [analisi stilistica; contesto bibliografia]
autoreSavini Salvio (notizie 1580-1609),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiDa destra: cornice poligonale con cimasa sagomata ornata da mascherone e f estoni, con volute sui lati su cui sono addossati 2 busti femminili, con base con testina centrale e sfingi alate alle estremità laterali; include paesaggio rupestre con alberi ed edifici in primo piano sulla dscentrale l 'Aritmetica come figura femminile assisa con i capelli acconciati in 2 tre cce che si dipartono dal diadema sulla fronte; ha busto nudo con tunica az zurra abbassata al di sotto del seno, e drappo giallo sulle gambe; reca ne lla sn una riga e con un'asta nella ds indica calcoli svolti su tabella so stenuta da putto seduto alla sua ds /motivi a grottesche con ibrido terato morfo e arpia paesaggio rupestre con architetture inserito entro cornice m istilinea a profilo sagomato su cui poggiano 2 ninfe e 2 putti alati che c avalcano volatili motivi a grottesche analoghi ai precenti figura tronca d i telamone frontale, con terminazione architettonica a piedritto con volut a.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheI molti raffinati paesaggi con rovine classiche inseriti nella decorazion e, anche al piano terreno, pur riproponendo la simbologia della caducità d elle opere umane, manifestano soprattutto il rinnovato interesse per le an tichità romane che contraddistingue la cultura cinquecentesca, portando gr adualmente alla rappresentazione fine a se stessa di questo soggetto, dest inato a diventare un "genere" estremamente apprezzato, esaltato nel secolo XVIII.Per quanto concerne invece la tipologia del "quadro riportato" dipinto come inganno ottico, è interessante accennare al fatto che il vedu tista e quadraturista perugino Agostino Tassi (1566-1644) praticò con gran de succe sso, soprattutto a Roma, questo particolare genere pittorico (v . G.B.Passeri, Il libro delle Vite de Pittori Scultori et Architetti, 1678 ca.). Nell'alta fascia decorata, che occupa circa un terzo dell'esten sione totale delle pareti della sala - aumentata grazie allo sfondamento d el soffitto includendovi nell'altezza piano normale e mezzanino-, il ritmo della figurazione è scandito da colonne sui lati N-O e S-E, e da paraste sui lati O ed E, presso le quali sono collocate le monumentali figure femm inili. Esse interpretano due tematiche allegoriche differenti ma complemen tari: sui lati corti del salone sono rappresentate le virtù che contraddis tinguono il Cardinale e il suo illuminato governo; su quelli lunghi, le Ar ti Liberali del Trivio e del Quadrivio, favorite dall'opera del grande mec enate, cui tributano onore. E' il climax del discorso celebrativo che info rma l'intero programma decorativo della Villa. L'ormai prossimo intervento di restauro potrà forse ancor meglio chiarirne la portata, restituendo le eventuali iscrizioni incluse nei cartigli o il significato di quelle oggi solo parzialmente leggibili. Potrà inoltre eliminare tutte le alterazioni subite nel tempo da questi affreschi, in particolare quelli della parete di N-E, e ripristinare l'originario impatto visivo, oggi compromesso dalla sconcertante nudità della porzione inferiore delle pareti, private del lo ro rivestimento originario. Potrà segnare infine un momento forse decisivo nell'ambito della vicenda attributiva, ormai generalmente orientata sul n ome del Savini (v. scheda n. 00076327) oltre che per le affinità stilisti che con gli affreschi autografi di Città della Pieve, anche per l'individu azione di una sigla "SS", oggi confusa tra le cifre della tavola dell'Arit metica sulla parete S-O, e di una data, 1581, in un particolare della figu razione contigua, attualmente illegibile (v. Vagaggini, 1985-6, p.97). Ma proprio in ambito attributivo, rimane a nostro avviso da val utare il segno evidente, come già accennato per alcune grottesche della Vi lla, di una matrice stilistica finora mai indicata che può invece fornire anche una plausibile definizione delle origini artistiche e del bagaglio c ulturale del Savini. In questo senso, nei relativi studi, viene segnalato un debito formativo nei confronti del Circignani (Sapori, 1982, p.55-6), o vengono evidenziate qualità di derivazione senese -cromatismo, cangiantis mo e dissolvenze alla Beccafumi- riferite ad un possibile alunnato presso Bernardino Barbatelli (1550-1600). D'altra parte, il soggiorno del Savini a Roma (1584-90) per l'importante commissione della pala con la "Predica d el Battista" per la chiesa di S.Giovanni dei Fiorentini, dove lo aveva int rodotto il Circignani, lascia presumere ulteriori contatti con la cultura senese: proprio il Circignani aveva accanto a sè Cristoforo Roncalli allie vo aggiornato sulle novità senesi e vicino al Casolani. Sono state inoltre rilevate (Sapori, 1993, p.227) analogie ling uistiche colla pittura fiorentina dell'ottavo decennio, con Giovanbattista Naldini (1537-1591) -al quale era stata attribuita la pala di S.Giovanni dei Fiorentini, risultata poi invece autografa del Savini- e soprattutto c ol naldiniano Giovanni Balducci (notizie dal 1580). Ma, come anticipato, un ulteriore elemento va a questo punto in dicato, in particolare a proposito delle grandi figure del Salone della Vi lla. Nel loro equilibrio tra monumentalità e sensualità, tra definizione g rafica e sensibilità cromatica, richiamano ancora quella matrice bronzines ca certo acquisita attraverso una formazione fiorentina influenzata dal gr ande protagonista del II manierismo fiorentino, Alessandro Allori (1535-16 07). Dopo la morte nel 1572 del maestro Bronzino, e 2 anni dopo del Vasari , è lui ad egemonizzare la scena artistica della corte medicea, continua in OSS - Annotazioni.
committenzaDella Corgna Fulvio cardinale (1575/ 1583)
bibliografiaVasari G.( 1906)v. VII, pp.606-608; Sapori G.( 1982)pp.27-61
definizionedecorazione pittorica
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
toponimoColle Umberto (frazione)
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cannistrà A.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tassini A. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tassini A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2001
anno modifica2006
latitudine43.136300
longitudine12.394855

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