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Opera d'arte stemma gentilizio della famiglia Malvinni Malvezzi a Matera

L'opera d'arte stemma gentilizio della famiglia Malvinni Malvezzi - codice 17 00133315 si trova nel comune di Matera, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettostemma gentilizio della famiglia Malvinni Malvezzi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco17 00133315
localizzazioneItalia, Basilicata, MT, Matera
datazionesec. XIX prima metà; 1800 - 1849 [arme; analisi storica analisi stilistica]
ambito culturaleambito Italia meridionale, decoratore(analisi stilistica)
materia tecnicamuratura/ pittura a tempera
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiDipinto murale staccato e trasportato su pannello riproducente lo stemma g entilizio della famiglia Malvinni Malvezzi.Araldica.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: gentilizio, Identificazione: famiglia Malvinni Malvezzi, Posizione: sull'oggetto, Descrizione : Trinciato da una banda d'oro carica di uno scudetto di rosso sopraccaricat o di un'aquila d'argento armata d'oro: nel I° d'azzurro a tre gigli d'oro separati dai quattro denti di un rastrello di rosso (capo d'Angiò); nel I I ° di rosso allo scaglione accompagnato da tre crocette ottagone, il tutt o d'argento. Elmo a cancello, ornato di piume, corona ducale e cimiero: ca po e collo di cinghiale. Manto rosso.,
notizie storico-criticheL'arme della famiglia Malvinni Malvezzi, che il conte Giuseppe Gattini def inisce "moderna", per distinguerla dalla "antica" (di rosso al capriolo d ' argento accostato da tre croci ottagone dello stesso) adottata, a suo di re , verso la metà del XVIII secolo in seguito al riconoscimento ufficiale da parte del Senato bolognese, fu "ritratta da quella che tuttora vedesi dip inta sotto l'androne del palazzo Malvin-Malvezzi in Matera" (Gattini, 1888 ). Questa nobile famiglia originaria di Bologna, diramatasi ai primi del secolo XV nella città di Matera con un Lucio, fu ricevuta nell'Ordine Gero solimitano nel 1572. Decorata della regia familiarità da Filippo I I con Achille Malvinni, possedette i feudi di Malanotte, Turaglio, Pennad omo e S. Candida negli Abruzzi, quest'ultimo col titolo ducale per concess ione d el 3 marzo 1734 dell'imperatore Carlo VI. Fu reintegrata alla nobi ltà di Bologna, con diploma del 1735, in persona di Domenico, primo duca d i S. Ca ndida. L'androne è parte di quell'avancorpo, prospiciente piazza Duomo, c ostruito tra XVIII e XIX secolo per ampliare il palazzo ducale e dotarlo d i un ingresso più prestigioso (Padula, 2002). Il dipinto, reali zzato sicu ramente dopo il 1735 e, probabilmente, nella prima metà del XIX secolo, po trebbe essere stato staccato da altro luogo e lì collocato al termine dei suddetti lavori di ampliamento: i chiodi, infissi lungo il per imetro, si s ovrappongono alla pittura.
bibliografiaGattini G.( 1888)p. 33; Padula M.( 2002)pp. 81-92
definizionedipinto
regioneBasilicata
provinciaMatera
comuneMatera
ente schedatoreS24
ente competenteS24
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Di Pede M.; Funzionario responsabile: De Leo M. G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Fragasso L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2006

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