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Opera d'arte soldato che percuote un vecchio di Filipepi Alessandro detto Botticelli (1445/ 1510), a Firenze

L'opera d'arte soldato che percuote un vecchio di Filipepi Alessandro detto Botticelli (1445/ 1510), - codice 09 00189477 di Filipepi Alessandro detto Botticelli (1445/ 1510), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, depositi
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bene culturaledipinto
soggettosoldato che percuote un vecchio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00189477
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi
contenitorepalazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, depositi
datazionesecc. XV/ XVI fine/inizio; 1490 (ca.) - 1510 (ca.) [bibliografia; analisi stilistica]
autoreFilipepi Alessandro detto Botticelli (1445/ 1510),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurealt. 133, largh. 107,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri: andata al Calvario. Figure: soldato; vecchio.
notizie storico-criticheQuesto dipinto figura per la prima volta nell'Inventario del 1880 con lo stesso numero di Catalogo di un altro, raffigurante la "Flagellaizone di Cristo", che doveva fargli da "pendant" e che in quel periodo era incollato sul verso della stessa tavola (Inv. 1890, n. 5876). Generalmente ignorati dalla critica, vengono citati dal Gamba come sportelli di un tabernacolo: lo studioso li attribuisce alla bottega botticelliana, alla quale erano già riferiti nell'Inventario del 1880 e alla quale li ricollega anche l'0ffner (Lightbown). Recentemente lo Zeri ha posto in relazione queste due tavole con altre due della Beaver Art Gallery (New Brunswick, Canada), raffiguranti la "Resurrezione" e "Cristo porta croce" e ha ipotizzato che insieme facessero parte di un trittico, costituito da due parti laterali (la Flagellazione e la Resurrezione) e da una parte centrale, di maggiori dimensioni, raffigurante Cristo condotto al supplizio, di cui il frammento di Arezzo costituirebbe la parte sinistra e quello canadese la parte destra. Come già aveva ipotizzato il Gamba, lo Zeri, riscontrando particolari ben costruiti e invenzioni originali nei singoli elementi e incongruenze e cadute di tono nell'esecuzione e nel rapporto tra le varie parti, suppone che si tratti di un dipinto basato su disegni botticelliani. L'esecuzione, di livello mediocre, sarebbe attribuibile quindi o alla bottega del Maestro verso la fine della sua attività o a quell'atelier botticelliano che anche dopo la morte del pittore continuò "un filone arcaizzante, schiettamente quattrocentesco, forse in parallelo con i movimenti di nostalgica restaurazione che in politica facevano capo ai Palleschi" (Zeri). Seguendo l'ipotesi dello Zeri non si può non ricollegare questa tavola ad un dipinto citato nell'Inventario di Ferdinando II con l'attribuzione al Botticelli (A.S.F., Guardaroba 521, 1637, c. 128 r.) ricordato dall'Horne tra le opere perdute. Il quadro "in tela, alto braccia uno e tre quarti, dipinto a olio", raffigurante "un soldato armato in atto di ferire un giovane con una giovane donna che lo ritiene", può infatti venir considerato uno di quei modelli botticelliani ai quali la bottega fece riferimento nell'esecuzione di quest'opera di "collage". Più recentemente lo Hachey (1986), ricordando un suggerimento del Berenson, ha avanzato l'ipotesi dell'esistenza di una più numerosa serie di tavole che non avrebbero quindi costituito un trittico, nel quale secondo il critico stonata sarebbe stata la mancanza della Crocifissione e della Deposizione, ma piuttosto una serie di quadri processionali. Ai quattro già citati, per affinità stilistiche e iconografiche, egli associa la Lamentazione sul Cristo Morto del Museo Poldi-Pezzoli: la conoscenza di notizie più precise su quest'opera, che sappiamo commissionata verso il 1495 per una cappella di Santa Maria Maggiore di Firenze, costituirebbe secondo Hachey un elemento fondamentale per la precisazione cronologica delle altre quattro tavole.
altra localizzazioneluogo di deposito: Toscana, AR, Arezzo
bibliografiaGamba C.( 1936)p. 212, nn. 18 e 19; Berti L.( 1961)p. 22; Lightbown R. W.( 1978)v. II, p.; Zeri F.( 1985)pp. 135-139; Hachey P. A.( 1986)pp. 47-49
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazzale degli Uffizi
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cecchi C.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Caldini R. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Caldini R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1986
anno modifica2006
latitudine43.768826
longitudine11.255744

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