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Opera d'arte soggetto assente di Pellengo Giovanni (attivo Torino 1814-1815), Cinzano (attivo Torino 1815), a Torino

L'opera d'arte soggetto assente di Pellengo Giovanni (attivo Torino 1814-1815), Cinzano (attivo Torino 1815), - codice 01 00215932 di Pellengo Giovanni (attivo Torino 1814-1815), Cinzano (attivo Torino 1815), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Armeria Reale, Palazzo Reale, p.zza Castello, 191, Museo Armeria Reale, deposito
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bene culturalebandiera
soggettosoggetto assente
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00215932
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinop.zza Castello, 191
contenitorepalazzo, museo, Armeria Reale, Palazzo Reale, p.zza Castello, 191, Museo Armeria Reale, deposito
datazionesec. XIX primo quarto; 1815 - 1815 [documentazione]
autorePellengo Giovanni (attivo Torino 1814-1815), Cinzano (attivo Torino 1815),
materia tecnicaseta/ taffetasseta/ ricamoseta/ ricamo in setaseta/ ricamo in oroseta/ ricamo in rilievo con imbottitura
misurecm
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo/ Musei Reali/ Armeria Reale
dati analiticiDrappo con due punte al flottante, fondo scarlatto, ornato in pieno dalla croce bianca di Savoia scorciata, cioè che non raggiungeva i bordi del campo. Al primo quarto all'asta era posto uno scudo barocco inclinato di 45° portante l'arme del Regno di Sardegna All'angolo in alto a destra (2° al battente) è posto uno scudetto che reca il nome del reggimento. Agli angoli del drappo sono poste quattro (al 1°), tre (al 2° e 3°) o cinque (4°) fiamme ondeggianti già turchine. Sovrapposti alle fiamme ondeggianti sono poste delle stelle già scarlatte con tre (3°) o quattro (4°) punte.Tutto il drappo è contornato da un bordo bianco ornato in pieno dal nastro azzurro ondeggiante alla sarda, appuntato verso l'esterno a ciascuno dei quattro angoli e verso l'interno nell'angolo intermedio tra le due punte del frappo. Le cuciture sono rafforzate con ricami in oro filato. Il decoro è creato con la tecnica del ricamo ad applicazione con taffetas, mentre alcuni dettagli degli stemmi sono eseguiti con ricami in seta policroma . Drappo a doppio dritto. Al lato verticale è cucita la vena di taffetas azzurro che serviva ad inserire il drappo sull'asta. Cravatta azzurra, tagliata rettangolare, ripiegata a soffietto cinque volte, rifinita sui lati più corti con una frangia in oro filato.soggetto assenteSTEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: familiare, Identificazione: Savoia, Quantità: 2, Posizione: sul drappo, Descrizione : stemma inquartato: nel primo di Sardegna; nel secondo partito: nel primo di Lussemburgo, nel secondo di Gerusalemme; nel terzo di Ginevra; nel quarto di Piemonte, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: familiare, Identificazione: Savoia, Quantità: 2, Posizione: sul drappo, al centro, Descrizione : di rosso alla croce d'argento,
notizie storico-criticheCosì doveva apparire la Cornetta reale del reggimento Dragoni di S.M. (o " del Re"): Drappo con due punte al flottante, con larghezza massima (in corrispondenza di ciascuna delle due punte), larghezza minima (in corrispondenza dell'incavo tra le due punte) 52 cm, altezza 60 cm (misure tratte dal contratto), il cui colore di fondo era scarlatto. Era ornato in pieno dalla croce bianca di Savoia scorciata, cioè che non raggiungeva i bordi del campo. Al primo quarto all'asta era posto uno scudo barocco inclinato di 45° portante l'arme del Regno di Sardegna del modello adottato nel 1815, successivamente all'acquisizione dell'antico Ducato di Genova. All'angolo in alto a destra (2° al battente) era posto uno scudetto barocco che recava ricamato il nome del reggimento :"DRAGONI DI S.M.". Agli angoli del drappo sono poste quattro (al 1°), tre (al 2° e 3°) o cinque (4°) fiamme ondeggianti turchine bordate di ricamo argento. Sovrapposti alle fiamme ondeggianti sono poste delle stelle scarlatte bordate di ricamo argento con tre (3°) o quattro (4°) punte. Tutto il drappo è contornato da un bordo bianco ornato in pieno dal nastro azzurro ondeggiante alla sarda, appuntato verso l'esterno a ciascuno dei quattro angoli e verso l'interno nell'angolo intermedio tra le due punte del frappo. Il bordo bianco è a sua volta orlato di ricamo probabilmente dorato. La cornetta fu confezionata a Torino dal tappezziere Giovanni Pellengo e, probabilmente, ricamata dal ricamatore Cinzano nella primavera del 1815. Allo scioglimento del reggimento (1821) Carlo Felice decise di lasciare all'ultimo colonnello del reparto, il conte Magno Cavalli, le tre cornette (tra le quali quella reale). Queste poi, per espresso desiderio di Carlo Alberto (1847) furono infine depositate in Armeria nel 1850, donata dal conte Magno Cavalli, figlio dell'ultimo comandante del reggimento, per intercessione del Ministro di Guerra e Marina Alfonso La Marmora e il consenso di Vittorio Emanuele II.||Bibliografia: A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale illustrato con incisioni compilato dal maggiore Angelo Angelucci per carica del Ministero della Casa Reale, Torino 1890, p. 504; C. A. Gerbaix de Sonnaz, Bandiere, stendardi e vessilli di Casa Savoia dai Conti di Moriana ai Re d'Italia (1200 - 1861). Tipografia degli Artigianelli, Torino 1911. Riferimenti Archivio Storico dell'Armeria Reale: Corrispondenza, Fascicolo 391.
bibliografiaAngelucci A.( 1890)p. 504; Gerbaix de Sonnaz C. A.( 1911)
definizionebandiera
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzop.zza Castello, 191
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bovenzi, Gian LucaCompilatore scheda: Ricchiardi, Enrico; Funzionario responsabile: Caldera, MassimilianoGuerrini, Alessandra
anno creazione2010
latitudine45.070596
longitudine7.684717

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