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Opera d'arte Santi Cosma e Damiano a Firenze

L'opera d'arte Santi Cosma e Damiano - codice 09 00037780 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
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bene culturaledipinto
soggettoSanti Cosma e Damiano
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00037780
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43
contenitoremonastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
datazionesec. XVI ; 1540 (ca.) - 1565 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito fiorentino(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm., alt. 123, largh. 204,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Interno. Elementi architettonici: colonne. Paesaggi. Oggetti: libro; penna. Personaggi: Cosma; Damiano. Attributi: (san Cosma) toga dei medici rinascimentali; (san Damiano) toga dei medici rinascimentali.
notizie storico-criticheIl dipinto è stato inventariato nel 1890 come ignoto del secolo XVI e accostato da Stefano Turrini a un artista proveniente dalla bottega di Andrea del Sarto o di Ridolfo del Ghirlandaio. Certamente eseguito da un artista fiorentino in un arco cronologico fra il 1540 e il 1565, il dipinto è inquadrabile in un'area d'influenza indubitabilmente sartesca e trova parecchi elementi di contatto col linguaggio di Pier Francesco Foschi (1502-1567) che di Andrea fu fra l'altro allievo. Al Foschi rimandano i panneggi, soprattutto laddove ricadono in morbide pieghe, la fiosionomia e l'espressività del santo sulla destra e il viso del santo di sinistra che, rovesciato, ricorda moltissimo quello della "Madonna con Bambino e san Giovannino" di collezione privata (Pinelli 1967, t. 19), anche per il modo di costruire il naso lumeggiandolo lungo il profilo e facendolo nascere dall'unione delle arcate sopraccigliari. Anche la resa semplificata delle gambe del santo sulla destra ricordano un'opera del Foschi: il "san Michele arcangelo" degli affreschi dell'oratorio della villa Franceschi, già Rosselli del Turco, presso Poggio alla Noce, ciclo databile al 1545 e nel quale anche la figura di Santa Caterina d'Alessandria ricorda i due santi del quadro di san Salvi. Nonostante i succitati elementi di somiglianza con lo stile del Foschi il dipinto può essere attribuito con certezza solo all'ambiente fiorentino di area sartesca intorno al 1540-1565. Ma l'opera è certamente di pregio e credo che meriti un restauro "chiarificatore".
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaPinelli A.( 1967); Giglioli O. H.( 1967)
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia di S. Salvi, 43
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Turrini S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Acordon A. (1995), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1975
anno modifica1995; 2006
latitudine43.803968
longitudine11.275909

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