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Opera d'arte Sant'Agostino consegna la Regola dell'Ordine di Caliari Carlo detto Caliari Carletto (1570/ 1596), a Venezia

L'opera d'arte Sant'Agostino consegna la Regola dell'Ordine di Caliari Carlo detto Caliari Carletto (1570/ 1596), - codice 05 00402285 di Caliari Carlo detto Caliari Carletto (1570/ 1596), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoSant'Agostino consegna la Regola dell'Ordine
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00402285
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
datazionesec. XVI fine; 1590 (ca.) - 1590 (ca.) [NR (recupero pregresso)]
autoreCaliari Carlo detto Caliari Carletto (1570/ 1596),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 285, largh. 146,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri: Sant'Agostino detta le sue regole ai canonici lateranensi.
notizie storico-criticheSenz'altro subì un antico restauro di cui non si hanno notizie, perché ris ulta foderato. Fu eseguito per la sacrestia del convento della Carità, che Palladio concepì come un tablino, ambiente adibito al culto degli antenat i nella casa romana. Qui lo ricorda lo Zanetti (1733): "la tavola dell'alt are con Santo Agostino, e altre figure di Canonici nel piano e sopra una g loria d'Angeli, è una delle distinte opere di Carletto". Divenuto di propr ietà demaniale con le soppressioni napoleoniche, fu scelto per il Palazzo Reale di Venezia e quindi nel 1816 inviato a Vienna, da dove fu restituito nel 1919 (Moschini Marconi 1962). A destra in basso la firma: CARLO CALIA . / F. Sant'Agostino, più che "dettare", come viene tradizionalmente ripet uto, sta scrivendo quel complesso di norme con le quali si organizza la vi ta collettiva conventuale, la "regola" insomma a lui attribuita, che tanta importanza ha avuto nella formazione dei canonici regolari. Si legge infa tti sul libro aperto sostenuto dal converso: "Ante omnia fratres carissimi diligatur Deus deinde prosimus quia ista praecepta sunt [prima] ut observ etis praecipumus in monasterio constituti, primum, propter quod in unum co ngregatis estis; ut unanimes habitetis in uno et sit vobis anima una et co r unum in Deo". I canonici che attorniano il santo sembrano ritratti di pr elati contemporanei. Forse quello più anziano alle sue spalle è 1'abate Fr ancesco de la Carità (o da Venezia), che, intorno al 1560, aveva affidato a Palladio la ricostruzione del convento (Bassi 1980). Pur ripetendo tardi schemi compositivi del padre Paolo, la pala è tra le opere più apprezzabi li dell'artista. Dovette essere eseguita e sistemata nel tablino verso il 1590.
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1962)p. 79, n. 132; Gould C.( 1973)pp. 701-702; Larcher Crosato L.( 1990)p. 263; Nepi Scire' G.( 1995)pp. 83-85
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bergamo M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2004; 2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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