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Opera d'arte San Michele Arcangelo combatte Satana di Antonio da Pandino (notizie 1475/ 1484), a Certosa di Pavia

L'opera d'arte San Michele Arcangelo combatte Satana di Antonio da Pandino (notizie 1475/ 1484), - codice 03 00702328 di Antonio da Pandino (notizie 1475/ 1484), si trova nel comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia sita in chiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, quinta cappella a destra, parete frontale
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bene culturalevetrata dipinta, opera isolata
soggettoSan Michele Arcangelo combatte Satana
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00702328
localizzazioneITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4
contenitorechiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, quinta cappella a destra, parete frontale
datazionesec. XVI ; 1475 (ca) - 1484 (ca) [bibliografia]
ambito culturaleambito lombardo, disegnatore del cartone(bibliografia)
autoreAntonio da Pandino (notizie 1475/ 1484),
materia tecnicavetro/ colorazione
misurecm, alt. 313, largh. 135,
condizione giuridicaproprietà Stato, Demanio
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: San Michele arcangelo; Satana.
notizie storico-criticheIl frate Antonio da Pandino è documentato nel 1475 come autore di numerosi sportelli della vetrata del Nuovo Testamento per il Duomo di Milano. Nello stesso anno, iniziano i primi lavori vetrari alla Certosa di Pavia e subito si ritrovano i nomi di Cristoforo De Mottis e di Antonio da Pandino, mentre quello di Nicolò da Varallo appare nel 1477. In quell'anno i primi due si accordano per conservare un vero e proprio monopolio delle vetrate certosine escludendo il terzo (l'accordo vale "per omnia et singula laboreria invedriatarum tam figuratarum quam redondinarum qui fiunt et fieri contigerint tam per dictum Nicholaum quam per dictum Antonium in monasterio, ecclesiae, domibus et casamentis ac edificiis Monasterii Cartusie Papie"). ||La paternità della vetrata di San Michele, una delle più importanti e notevoli della Certosa anche se ampiamente rimaneggiata nell'Ottocento, è attestata dalla firma posta in basso ("Antonius de pandino me fecit"), pur essendovi stati pesanti rifacimenti ottocenteschi, che hanno interessato anche l'iscrizione che reca il nome dell'autore. L'arcangelo in armatura è raffigurato in atteggiamento sereno e dignitoso, nell'atto di sconfiggere Satana, dall'aspetto di demone con le ali. San Michele lo tiene a bada con la lancia, mentre con l'altra mano regge la bilancia: sul braccio più in alto si erge la piccola figura di un puro in atto di preghiera; su quello più in basso, un dannato si protende invano verso Satana. L'ambientazione architettonica è costituita da un edificio dalle colonne bianche con piedistalli e capitelli dorati. E' chiara l'influenza della pittura ferrarese su questa vetrata, in particolare di Francesco del Cossa e di Ercole de' Roberti. La composizione sembra riprendere il San Michele del de' Roberti, già pilastrino del polittico Grifoni ora al Louvre.
definizionevetrata dipinta
regioneLombardia
provinciaPavia
comuneCertosa di Pavia
indirizzoviale Monumento, 4
altri codicisito
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Curti, Elisa; Funzionario responsabile: Lodi, Letizia
anno creazione2011
latitudine45.256213
longitudine9.146125

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